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Autore: violanassi    27/04/2012    5 recensioni
-Anna, tua figlia ora potrebbe tranquillamente alzarsi di qui e ucciderci entrambe! Trac, un colpo di coltello e noi puff, morte per terra in un lago di sangue!
Mamma, ti prego, intervieni, non ne posso più. Su, rassicurala. Dalle cella pazza se vuoi, ma falla smettere di dire che io sono una potenziale serial killer, cristo.
-Mamma? Per favore, smetti immediatamente di dire certe cose, mi fanno male al cuore.
Arrivi a dubitare di tua nipote fino a questo punto? Guarda che questi ragazzi che uccidono le famiglie che vediamo alla TV, hanno problemi mentali, problemi seri!
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un’altra sera, una sera monotona come tutte le altre sere di aprile, maggio giugno, di tutto lo stupido e banale anno.
Come tutte le banali e monotone e stupide sere sono a tavola e mi sforzo di mangiare qualcosa.
Come sempre, appena arriva mia madre a casa, tornata da lavoro, mi infilo il pigiama, mi lego i capelli in uno chignon fatto male-anzi, malissimo-e trascino le gambe da camera mia fino in cucina.
Saluto mia madre, prendo la sedia e la scosto dal tavolino; mi metto a sedere e comincio a mangiare.
-Allora, si guarda un po’ di telegiornale?
Sì, nonna, riguardiamo per la ottocentesima volta il telegiornale, ci fa bene risentire le stesse notizie che abbiamo ascoltato mezz’ora- o meno- fa.
Mia nonna accende la TV, dopo aver trovato il telecomando grazie ad un’accurata ricerca sotto il gatto.
Parte immediatamente uno dei numerosi TG che ci sono quotidianamente alla TV verso l’ora di cena. Una bionda ed irritante giornalista a mezzobusto comincia ad elencare le notizie più salienti di quest’oggi, con un’adorabile voce da gallina.
-Borsa di Milano scesa del 2%, Wall Street in rialzo. Si prevedono abbassamenti invece delle borse di Tokyo e Londra…
-Abbiamo capito che c’è la crisi! Ce lo ripetete ogni benedetta sera!
Mia nonna è sbottata. Oh beh, oserei dire che non è una cosa alquanto nuova.
-Ora passiamo alla cronaca giornaliera…
-Oh, finalmente qualcosa di interessante!
Nonna è soddisfatta. Forse almeno adesso si zittirà.
-Una ragazza di diciannove anni ha ucciso la sua famiglia ieri sera, intorno alle otto e mezzza. Forse in preda ad un raptus di follia, forse sentendosi oppressa dalla presenza delle due donna che le “comandavano” la vita anche se ormai la ragazza fosse maggiorenne e capace di vivere indipendente.
Giovanni Cernico in diretta sul luogo del delitto.
A te la linea, Giovanni.
Mamma e nonna sono scioccate. Francamente lo sono anche io, un ragazza così giovane, come me, di diciannove anni, come me, che viveva sempre con la propria famiglia, come me, le cui colonne portanti erano due donne, come nella mia situazione…bah, stiamo un po’ a sentire.
-Sì, Mariangela, sono nel paesino vicino a Perugia nel quale viveva la giovane.
Questa dietro a me era casa sua, a detta di tutti era una ragazza come le altre, tutta casa ed università.
Il giornalista, non esattamente la definizione di “persona in peso forma”, si gira verso una casetta azzurro pallido illuminata dalla fioca luce di un lampione.
-Aria, questo il singolare nome della ragazza, è sempre stata una ragazza cordiale e pronta ad aiutare il prossimo. Non aveva mai deluso sua madre, che andava molto fiera di lei.
Abbiamo raccolto varie testimonianze dai vicini, da chi la conosceva e dai suoi amici, e tutti ci hanno confermato la generosità della giovane ed il sorriso splendente sempre presente sul suo volto.
Il delitto è avvenuto, come avete già sentito, intorno alle 8.30 di ieri sera, mentre la famiglia stava cenando, a quanto pare Aria si sarebbe alzata e si è diretta in camera sua. Ciò non ha destato alcun sospetto nelle due donne, essendo un’azione del tutto normale.
E’ però tornata con un coltellaccio da macellaio, che teneva in un cassetto, con il quale ha tagliato la gola alla madre e alla nonna.
In seguito il coltello è stato rimesso al suo posto iniziale, sporco però di sangue, e la ragazza ha tranquillamente chiamato l’ambulanza, dichiarandosi spontaneamente poi l’autrice dell’omicidio.
Ignoti i motivi del folle gesto. Era presente in casa, al momento del delitto, il fratello minore di Aria, un bambino di 10 anni, che al momento si trovava a dormire nella camera che ha sempre condiviso con la sorella.
Gli psicologi che lo hanno attualmente in cura sono certi che purtroppo il piccolo riporterà in seguito lesioni psicologiche per aver assistito da quasi protagonista ad un così tragico fatto in  tenera età.
Da Perugia è tutto, ti restituisco la linea.
-Datemi dell’incontentabile, ma non si può sentire di ragazze così giovani che sterminano la propria famiglia manco fossero le eredi di Jack Lo Squartatore.
Mia nonna si rivolge a mia madre con uno sguardo pieno d’ansia.
-Anna, renditi conto, quella figliola ha gli stessi anni suoi!
Mi indica e io sobbalzo sulla sedia.
Arriva a dubitare di me fino al punto in cui penso che potrei ucciderla?
Adesso esagera sul serio.
Cioè, io? Non ce la farei mai.
-Anna, tua figlia ora potrebbe tranquillamente alzarsi di qui e ucciderci entrambe! Trac, un colpo di coltello e noi puff, morte per terra in un lago di sangue!
Mamma, ti prego,  intervieni, non ne posso più. Su, rassicurala. Dalle della pazza se vuoi, ma falla smettere di dire che io sono una potenziale serial killer, cristo.
-Mamma? Per favore, smetti immediatamente di dire certe cose, mi fanno male al cuore.
Arrivi a dubitare di tua nipote fino a questo punto? Guarda che questi  ragazzi che uccidono le famiglie che vediamo alla TV, hanno problemi mentali, problemi seri!
Non vedi com’è normale, invece, lei?
Dai su, torna alla realtà e abbandona un po’ queste preoccupazioni inutili.
Mi alzo in piedi. Ora faccio una standing ovation a quella santa donna di mia madre.
Sarà che mia nonna è anziana e tutto, ma cioè, arrivare a dire queste cose!
Non so se andarmene indignata o restare qui in silenzio a mangiare.
Fortuna che l’insalata non si ghiaccia.
Nell’indecisione rido. Rido, ma rido in modo nervoso. Rido rido rido rido.
Rido in modo quasi preoccupante, rido e non riesco a smettere di farlo.
La mia risata rimbomba tra le pareti spoglie della mia minuscola cella.
-Mamma aveva ragione. I ragazzi che uccidono le proprie famiglie hanno seri problemi mentali.
Rido  ancora una volta prima di spegnere la luce debole che illumina le pareti bianche di quest’istituto mentale e mettere a letto la mente che non capacita ancora di come tutto ciò sia avvenuto così in fretta.



Viola's corner!
Ok...quindi, non so che dire. Scrivere questa storia è stato... tipo come partorire otto gemelli. No, sul serio, non mi vengono in mente paragoni più adatti. Io nei finali faccio schifo, mi ci sono voluti due giorni per trovare un finale convincente e anche adesso secondo me non ci siamo molto.
Spero vi piaccia (a me no, come parecchie persone che scrivono ho un rapporto piuttosto confittuale con le mie storie), e mi fareste la ragazza più felice del mondo se lasciaste una recensione, anche per dirmi di andare a zappare, ma secondo me qualche commento alla storia (sia negativo che positiva) aiuta sempre a migliorare. :)
Un ringraziamento enorme va sicuramente alla mia beta Mary (RachelWantsToGoToBroadway), ti adoro. ♥
E naturalmente a tutti coloro che leggeranno :)
Alla prossima,
Viola, alias Beth. ♥
 
   
 
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