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Autore: LeftEye    27/04/2012    1 recensioni
[Ambientata nell'episodio 7x07] Sam e Dean sono a Lily Dale, la città dei chiromanti; Sam non ha ancora perdonato il fratello per aver ucciso Amy e Dean si sente, tanto per cambiare, in colpa.
Flashfic scritta per la Drunk Challenge di Writers Arena Rewind.
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Settima stagione
- Questa storia fa parte della serie 'Drunk Challenge'
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Comfort Teller

 

 

 

 
Dean era sempre più convinto che Lily Dale* fosse una cittadina abitata da completi squilibrati pieni di sè e perlopiù truffatori convinti di potersi spacciare per chiromanti e maghi.
Strano a dirsi, non vedeva l'ora di andarsene da quel posto e spostarsi in una città dove nessuno credeva al soprannaturale. Ma soprattutto, non vedeva l'ora di parlare in tutta tranquillità con suo fratello, che era ancora furioso con lui per la storia di Amy. Chissà se l'avrebbe perdonato.
Uscì dal fast food dove aveva comprato un cheesburger doppio e fece per attraversare la strada, quando si sentì chiamare:
"Signore! Signore!" era una vecchina asiatica seduta su una seggiola di legno, accanto all'insegna luminosa sulla quale era raffigurata una mano e degli ideogrammi. "Vuole farsi leggere il futuro?"
"No, grazie, non sono interessato" rispose scuotendo la testa infastidito: aveva ben altro per la testa, non aveva il tempo di dare retta ad un altro di quegli squilibrati.
"Non vuole sapere se suo fratello la perdonerà?" insistette la vecchina, stavolta riuscendo a catturare tutta la sua attenzione. Dean si bloccò e si voltò per guardare l'anziana donna.
Non si chiese come facesse a conoscere il motivo della sua inquietudine: sapeva che non avrebbe ricevuto una risposta razionale, e ormai ci era abituato, alle cose irrazionali.
Non che Dean Winchester fosse tipo da credere a delle stupidaggini come i tarocchi o la lettura delle foglie di tè, ma negli ultimi tempi non passava giorno in cui non si chiedesse come rimediare ai propri numerosissimi errori, l'ultimo dei quali era aver di nuovo fatto soffrire il suo fratellino.
Temeva che prima o poi, a forza di tirare troppo la corda, essa si sarebbe spezzata, e Sam l'avrebbe abbandonato per sempre. Viveva nel terrore di perderlo, per mano sua o di una qualche creatura sovrannaturale.
Non si seppe spiegare il perché, ma Dean fece quei tre passi che lo separavano dalla donna e gli porse la mano, alla ricerca di qualcosa di non ben precisato: non il futuro, ma una risposta, un consiglio, o anche solo una parola di conforto da parte di quella sconosciuta.
"Sì, ti perdonerà" disse l'anziana dopo avergli esaminato il palmo della mano.





Note: mi sono ispirata al prompt a) Fortune Teller di smasma2008. Il titolo è un gioco di parole con "fortune teller" che ho sostituito con "comfort", ovvero conforto, consolazione, e si riferisce al fatto che Dean, più che aver bisogno di sapere il futuro, vuole essere confortato da qualcuno.
 

 

   
 
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