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Autore: Susippu    28/04/2012    1 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction, e parla dei Paramore, di come li vedo io e, anzi, di come vorrei che fossero. Il primo capitolo racconta del rapporto tra i fratelli Farro, Josh e Zac, e della loro famiglia.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi Tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordava ancora il calore di quei corpicini, immobili ma irrimediabilmente pieni di vita, che stringeva al petto. Ricordava quegli occhietti tondi e brillanti, che non vedevano altro se non il suo volto. Ricordava quei ciuffetti di capelli neri che le sembravano così buffi, e quelle manine minuscole che sembravano voler afferrare il mondo. Non immaginava che quei bambini che erano lì tra le sue braccia, sarebbero diventati grandi non solo per lei, ma per tutto l’universo.
 
La signora Farro riaprì gli occhi, riprese a respirare e si alzò velocemente dalla poltrona, chiudendo l’album polveroso che conteneva i ricordi di famiglia. Si diresse in fretta in cucina e urlò: “Zac vieni qui! Devi aiutarmi con la tavola!”. Da buoni italo americani i ragazzi della famiglia Farro erano soliti cenare tutti insieme, raccontandosi la propria giornata.
Zac era il terzo di cinque fratelli, ma questo non gli pesava affatto…amava la sua famiglia numerosa e sapeva di poter sempre contare sull’aiuto di qualcuno. Tra i suoi cinque fratelli, Zac era particolarmente affezionato a Josh, a cui insegnava quello che sapeva fare con la chitarra, e con il quale faceva continuamente progetti su band e canzoni. Quei due ragazzi erano un’ottima squadra, e i loro genitori lo sapevano e ne erano orgogliosi.
“Oggi ho sentito che la signora Sutton sta cercando una band da far esibire alla festa di compleanno di sua figlia. Compie sedici anni, ed è davvero una ragazza dolce. Perché non provate a parlarci?”, “Mamma per favore! Non credo sia il massimo per me e Josh suonare ad una festa di compleanno! Insomma…non facciamo quel genere di musica…”,“Zachary Wayne Farro! Mi sembra che ti sia dimenticato qual è il consiglio che vi ha dato vostro padre a proposito della band. Si comincia dal basso! E da qualche parte dovrete pur cominciare! Questa mi sembra un’ottima occasione”, “Non lo so…una festa di compleanno…mah mi sembra inutile, ma proverò a chiedere a Josh”, “A proposito di tuo fratello, ultimamente esce spesso, non è che per caso ha una ragazza??”, “Mamma! Ma che vuoi che ne sappia?! E comunque non voglio parlare con te di queste cose”.
La famiglia Farro trascorse una serata tranquilla, come sempre. Tutti andarono a dormire, a parte Josh che, da quando era tornato a casa, sembrava pensieroso, e rimase fino a notte fonda sulle scale del portico a scarabocchiare su un quaderno.
Il giorno dopo la solita routine mattutina: i signori Farro già al lavoro, i ragazzi indaffarati con la colazione o lo zaino e sempre di fretta per non perdere lo scuolabus. Appena prima di entrare a scuola, Josh prese Zac per il braccio e si diresse in un angolo nascosto: “Ascolta Zac, ho bisogno di dirti una cosa…credo che tu sia l’unica persona di cui posso fidarmi…”, “Mi stai spaventando, non avrai combinato qualche pasticcio?”, “No Zac, niente pasticci. E’ una cosa seria, e…credo…bella.”, “Ti ho capito fratellone, ti sei preso una cotta! Non è così? E, se posso saperlo, chi è la sfortunata?”, “Zac! Non scherzare! Questa volta non è la solita cotta! E’ davvero importante per me.”, “Scusami…avanti dimmi tutto”, “Beh…si chiama Hayley…non credo che tu la conosca…non è di Voorhees, vive a Meridian”, “E come diavolo hai fatto a conoscerla?!”, “Amici di amici…ci siamo scambiati le email, è da molto tempo che ci scriviamo…ma…non ci siamo mai incontrati…”, “Josh…mio caro Josh…allora la cosa è davvero seria…come posso aiutarti?”, “Non ne ho idea…so solo che ho bisogno di vederla…ne ho davvero bisogno.”
La campanella della scuola suonò con qualche minuto di ritardo, così Zac e Josh ebbero il tempo di entrare in classe, ma per Josh quella mattina non sarebbe passata velocemente.
  
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