Salve a tutti ^_^ questa
fic era nata in realtà come fanmanga, ma il poco
tempo a mia disposizione mi ha impedito di mettermi a disegnare,
però la storia mi piaceva come idea quindi ho trasformato la
mia idea in una fanfic. Spero vi piaccia ^_^
Titolo: Se ci sei tu…
Fandom: NARUTO
Rating: Verde
Spoiler: meglio aver letto il volume 43 ma non
indispensabile
Personaggi: Sasuke e Itachi
Parole: 1293
Disclamer: NARUTO e i suoi personaggi sono
proprietà del maestro Masashi Kishimoto.
Riassunto: Itachi e Sasuke fin da bambini sono stati e saranno sempre l’uno la medicina dei mali dell’altro.
Ti guardi intorno, nauseante è l’odore di ferro
che raggiunge le tue narici. È l’odore del sangue,
hai imparato a conoscerlo nonostante la tua tenera età. La
guerra è l’inferno, lo hai capito decisamente
troppo presto. Non piangi, anche se ne avresti tutto il diritto. Nessun
bambino, nessun essere umano, dovrebbe mai vedere ciò che
stai guardando. Ma non hai nemmeno il tempo di pensare a tutto
ciò che un kunai ti sfiora il viso, ti volti di scatto e
gridi, forte, quando vedi un uomo, un ninja… un
nemico… che ti si scaraventa addosso. Rotolate per alcuni
metri e quando riesci a portagli le mani al collo per fermarlo, per
difenderti, vedi che queste non sono più piccole come quelle
di un bambino, sono grandi. Sei cresciuto adesso, sei un adolescente
che non ha conosciuto l’infanzia. I tuoi occhi ora si tingono
di rosso e guardano quel ninja che tenta di parlare. Non riconosci il
volto, ma la voce l’hai già sentita, è
strozzata e distorta per la mancanza d’aria, ma quelle
parole…
“…Ni...Nii...sa..n”
Ti svegli e prendi coscienza in quell’istante, lo sharingan
si disattiva e davanti alle tue orbite, nere come la notte, si forma la
figura di tuo fratello che respira a fatica, tentando di allontanare le
tue mani che stringono sul suo collo. Lasci la presa, e mentre senti,
assordanti, i suoi colpi di tosse riempire la tua stanza, rimani
immobile, fermo a guardare le tue mani. Stavi per…tu, stavi
per… non vuoi nemmeno pensarlo.
“Sasuke…” lo chiami, senza avere il
coraggio di aggiungere alla tua voce un tocco delicato sulla schiena di
lui. Come potresti toccarlo ora, con quelle stesse mani con cui lo
stavi strozzando solo pochi attimi fa? La tosse cessa in fretta, per
fortuna, e mentre lo osservi che si volta verso di te in cuor tuo non
sai se sei pronto per sopportare uno sguardo d’odio e paura
nei tuoi confronti. Ma è proprio qui che il tuo delicato
fratellino ti sorprende. È un sorriso quello su cui si
posano i tuoi occhi.
“Stai bene Nii-san?” ti chiede a mezzavoce
inclinando leggermente la testa. Vorresti piangere, forse con ancor
più necessità di quando eri un bambino in quel
campo di battaglia, ma la porta che si apre all’improvviso
ferma le tue lacrime ed ogni tua risposta.
“Itachi? – è la voce di tua madre
– ho sentito che gridavi, stai bene?”
“Il fratellone ha avuto un incubo” è
Sasuke che però ti anticipa e risponde per te.
Mikoto sorride nell’oscurità, per nulla sorpresa
di sentire la voce del più piccolo dei suoi figli.
“E tu cosa ci fai qui?” chiede lei comunque
fingendo di non averlo sentito correre per il corridoio esattamente
mezzo secondo dopo il grido di Itachi.
“Proteggo il fratellone!” risponde Sasuke
battendosi il petto con il piccolo pugno, accompagnando il gesto con un
sorriso compiaciuto.
Il sorriso sulle labbra di vostra madre si fa più profondo e
chiudendosi la porta alle spalle si avvicina a voi due. Una carezza
sulla testa del più piccolo che quasi sembra fare le fusa
come un gattino, mentre l’altra mano, invece, raggiunge
l’interruttore della lampada sul comodino della stanza. Nel
momento in cui la luce inonda la camera Mikoto nota il tuo sguardo.
Come da manuale e con grande maestria, dissimuli perfetto autocontrollo
nella tua espressione, ma gli occhi di una madre alle volte vedono
anche ben oltre una perfetta maschera. E subito la stessa mano che
qualche istante fa accarezzava i capelli di Sasuke è ora
sulla tua testa a compiere lo stesso gesto materno e rassicurante di
prima.
“Stai bene Itachi?” ripete lei ancora una volta,
con preoccupazione maggiore.
“No, non sto bene per nulla mamma. Ho quasi
strozzato senza rendermene conto la persona a cui voglio più
bene al mondo. E non ho nemmeno il coraggio di dirtelo. Sto tradendo il
clan e la fiducia che voi riponete in me per evitare una guerra che voi
tutti non riuscite a capire potrebbe portare ancora più
morte di quanta ce n’è stata prima. Il nostro clan
è troppo piccolo e per quanto forti non riusciremo a
rovesciare Konoha. Sarebbe una strage. No, mamma non
c’è nulla che vada bene”
Vorresti dirglielo, davvero vorresti, ma non puoi e lo sai bene, quindi
annuisci mordendoti le labbra. Lei ti abbraccia forte.
“Ascolta Itachi. Non devi accollarti tutti i problemi del
clan. Anche se tuo padre e io riponiamo un’enorme fiducia
nella tue capacità ricorda che sei ancora un ragazzo e noi
ci saremo sempre se avrai bisogno di noi.”
“E poi ci sono anch’io fratellone!” urla
Sasuke sbucando sulla spalla della madre. Lei ride allontanandosi da te
ma mantenendo una mano sulla tua testa.
“È vero – dice poi guardando il piccolo
in ginocchio sul letto – anche tuo fratello sarà
presto un ninja forte capace di proteggerti”
“Io sono già forte!” proclama lui
mettendo su un adorabile broncio strappando un’altra risata a
vostra madre.
“Certo certo – risponde lei alzandosi – e
come ogni ninja forte hai bisogno di una buona dormita. Entrambi ne
avete bisogno. Coraggio Sasuke andiamo, ti riporto nella tua
stanza.”
“NO!”
Il rifiuto netto del piccolo lascia interdetti entrambi. Ancor
più ti sorprendi tu di veder tuo fratello arroccarsi sul tuo
braccio stringendolo come se dovessero strapparglielo dalle mani
nell’immediato istante.
“Io sto con il fratellone! Quando io sogno i mostri lui viene
sempre a salvarmi quindi stavolta tocca a me!” decreta quasi
felice di aver avuto l’occasione di essere lui per una volta
a salvarti da un incubo.
Mikoto si avvicina nuovamente con un sospiro.
“D’accordo, per questa volta va bene”
dice picchiettando delicatamente la fronte di Sasuke con due dita.
“Ah” Sasuke si porta la mano sulla fronte
“Anche il fratellone me lo fa sempre” dice stupito.
Vostra madre sorride ancora una volta “Beh non vorrai che
abbia presto tutto da vostro padre. Qualcosa deve pur aver preso anche
da me, vero Itachi?”
E finalmente vedendo il volto sorridente e rilassato di tua madre e
quello felice di tuo fratello ancora stretto al tuo braccio, ti lasci
sfuggire un sorriso un po’ tentennato, ma sincero.
Il terzo Hokage crede nel dialogo e ci vuoi credere anche tu.
Forse si risolverà tutto per il
meglio…forse…
Mikoto vi accarezza entrambi e con un bacio in fronte vi augura la
buonanotte prima di spegnere la luce e uscire dalla stanza lasciandovi
di nuovo soli nell’oscurità.
Sasuke non si è ancora allontanato dal tuo braccio e non
senti in lui nessun sintomo di paura o preoccupazione. Ma tu non hai
dimenticato ciò che hai fatto qualche minuto prima.
“Sasuke, forse faresti meglio ad andare a dormire nella tua
stanza” dici con voce bassa.
Lo senti stringere di più la presa. “Non
voglio” ti risponde abbassando gli occhi.
“Sasuke…prima io …” cerchi di
ricordargli il rischio che ha corso ma lui ancora una volta tronca il
discorso lasciando finalmente la presa al braccio e buttandosi sul tuo
petto, stringendoti il corpo con tutta la sua forza.
“Non importa. Quello era perché stavi sognando i
mostri, vero? E poi io sto bene e se sono qui con te tu non li sognerai
più, no? Quando succede a me basta che tu sia accanto a me e
non sogno più cose brutte… Anche per te
è così, vero?” ti chiede alzando il
viso verso il tuo. E perfino nell’oscurità li vedi
i suoi occhi grandi e più neri del buio che vi circonda.
Sorridi, abbracciandolo forte come mai prima, permettendoti finalmente
di tornare a toccarlo.
“Si, anche per me è così” gli
rispondi e sai che non sono solo parole di rassicurazione. Quella
è la semplice verità. Anche a te basta aver
Sasuke accanto per far sparire qualsiasi incubo. Voi siete e sarete per
sempre, l’uno, la medicina dei mali dell’altro.