Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: OneDee Swaggy    28/04/2012    1 recensioni
Ciao a tutti. Mi chiamo Emily, vivo a Los Angeles e ho una vita compleatmente normale. Almeno fino a quando arriverà lui.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Bonnie… Detroit è fantastica! Vorrei che tu fossi qui…
                                                                                        XoXo Emy”

Scarabocchio queste parole dietro una cartolina che ho comprato poco fa. Cerco un ufficio postale e la imbuco. A volte essere in una città meravigliosa fa schifo se non hai la tua migliore amica con te.
Mi chiamo Emily, ho 17 anni e quattro giorni. Sono il tipo di ragazza coccolosa con la gente che sa amarla, perfida con la gente che la tratta male. Mio fratello (Jason, 18 anni) dice che sono troppo carina per i suoi gusti, perché tutti i suoi amici hanno avuto una cotta per me, ma io mi definisco normale. Insomma, non ho niente in più delle altre ragazze di 17 anni che conosco. Sono abbastanza alta, mora, con i capelli lisci che mi arrivano un po’ al di sotto delle spalle, gli occhi color cioccolato al latte e le labbra sottili. Non sono tanto abbronzata, perché siamo in Dicembre e la mia abbronzatura faticosamente guadagnata è andata a farsi fottere. La mia famiglia è composta ufficialmente da tre membri: io, mio fratello (castano scuro con gli occhi color nocciola) e mia mamma Cheryl (praticamente un Jason versione femminile, con i capelli ricci). Mamma e papà si sono lasciati quando io avevo un anno, e Jason due. Dicevo, ufficialmente noi siamo i Turner (nome di mamma). La mia famiglia allargata comprende tipo… un sacco di persone, ad iniziare dalla mia migliore amica Bonnie. Ha la mia età e siamo nate lo stesso giorno (10 Dicembre 1994). Ha gli occhi blu. Sì blu. Non azzurri, come tutte le altre. I suoi occhi tendono più all’azzurro scuro, e sono magnifici. I capelli lisci di un rosso fuoco le arrivano alle spalle. È un po’ più bassa di me. Il resto della mia famiglia allargata comprende i miei amici e le mie “sorelle”, i 40 milioni di Beliebers sparse nel mondo. Sì, sono una Belieber, molto fiera del mio idolo. Non farò una menata su Justin Bieber perché non ho tempo, ma amo tutto di lui, dal modo in cui ride al modo in cui porta i calzini. Tutto.
Mi trovo qui a Detroit per uno stage con la scuola. Ogni membro della mia classe è stato spedito da qualche parte del mondo per stare lì. È da Settembre che non vedo la mia famiglia e i miei amici. Per fortuna, ci hanno permesso di tornare a casa  per le vacanze di Natale. Beh, nel mio caso non proprio a casa ma a New York, dove la mia famiglia e quella di Bonnie (e anche noi due ovviamente) assisteranno all’evento di fine anno a Times Square. Sospiro mentre faccio un salto da Starbucks. Prendo un gelato alla fragola e crema e mi siedo. Mi connetto su Facebook con il mio iPad. Ho sette notifiche. Bonnie ha scritto sulla mia bacheca: “Mi manchi tanto! Qui a Toronto è freddo, come si sta a Detroit?” Metto mi piace e commento: “Qui si sta bene… Mi manchi anche tu!! Dai che tra dieci giorni ci vediamo!”
Mi arriva un messaggio, da uno dei tanti Justin Bieber che ho amici su fb… Come se non sapessi che sono tutti falsi… Comunque, ‘sto tizio mi scrive: “Heyy Come va piccola? <3” Non so perché, ma mi fa piacere. Voglio dire, so che è un falso ma vedermi chattare con Justin Bieber fa un certo effetto. Così gli rispondo: “Ciao!! Io sto bene e te?” Sbuffo mentre finisco di mangiare il gelato. “Waaa non vedo l’ora!! New York arriviamo!!” Sorrido mentre penso a Bonnie a Toronto. È una scena strana, perché la conosco, e odia i posti freddi. Il Canada non è l’ideale. Pago e vado un po’ in giro per la città che mi hanno assegnato. Chiudo sull’iPad e mi connetto con l’iPhone (4s). Il tizio di prima mi scrive di nuovo: “Sto bene anche io piccola. Sai che sei carina?” Sì, certo. E io dovrei anche credere che uno che ci prova così sfacciatamente sia Bieber? “Grazie! <3” Gli chiederei di seguirmi su twitter per vedere se è il vero Justin se lui non mi seguisse già. “Di niente. È la verità!”
Alzo gli occhi al cielo mentre saluto un paio di amici qua e là. Arrivo davanti al mio hotel (5 stelle, la scuola ci tratta bene!) ed entro. Arrivo davanti alla mia camera, la 278. Entro e mi butto sul letto, Accendo il pc e leggo le e-mails che mi sono arrivate. Ne apro una inviatami da una mia amica Belieber. “Justin Bieber a Detroit per promuovere il suo album natalizio.” Non faccio in tempo a leggere tutto il titolo che sono già scoppiata a piangere. “Bieber è nella mia città!!” Urlo. Inizio a saltare sul letto come un’ undicenne. Non riesco a crederci. Il tizio che fa finta di essere Justin  mi invia un messaggio in chat: “Sarei troppo sfacciato per chiederti di incontrarci?”
Sono talmente felice che gli rispondo senza neanche pensarci: “No. Va bene. Tu dove sei?” Mi pento subito di averlo fatto. “Merda. Ho un appuntamento con uno che non conosco nemmeno.” Penso. “A Detroit, la tua stessa città. Ok, questa sera da Elly’s alle otto.” Mi chiedo come faccia a sapere dove sono. Ovvio, Bonnie è da due mesi che mi scrive sulla bacheca Detroit, Detroit, Detroit. Non so cosa fare. Accetto o no? Ormai ho già accettato, o la va o la spacca. “Ok. Come ti riconoscerò?” Gli chiedo facendo trasparire il fatto che io non credo a lui. “Ohh, fidati. Mi riconoscerai.” E si disconnette. Panico totale. Nascondo la testa fra le ginocchia e respiro velocemente. “Chi è quel ragazzo?” Mi chiedo “E se non ci andassi? Voglio dire, è Mercoledì, domani ho scuola, gli posso sempre dire che devo studiare.” Mi alzo e mi guardo allo specchio. Mi tolgo il ciuffo dagli occhi ed entro in cabina armadio. Maledetta curiosità. Non so perché ma quel ragazzo ha un non so che di diverso. Ho deciso che voglio conoscerlo. Sono le sette, e per arrivare da Elly’s ci vuole mezz’ora. Decido di indossare una camicetta bianca sotto a un cardigan nero e dei jeans scuri. Metto il profumo, Someday by Justin Bieber, ovviamente il mio preferito. Mi trucco con un filo di matita e un po’ di lipgloss. Odio truccarmi. Non vedo il motivo per farlo, visto che sono nata con una faccia. È senza senso modificare il nostro corpo, a mio parere. Indosso le converse viola e prendo la borsa. Sono le sette e venticinque. Puntuale come al solito. Salgo sulla macchina che la scuola ha preso a noleggio per me (una Range Rover grigia) e mentre vado accendo la radio. Parte Mistletoe di Justin Bieber. Ci voleva proprio per risollevarmi il morale. Arrivo da Elly’s alle otto meno cinque. Entro e un cameriere mi chiede: “Aveva prenotato?” Io lo guardo confusa. “Ehm… avrei una specie di… appuntamento.” Dico arrossendo. “Sono contento che lo consideri un appuntamento.” Dice una voce familiare alle mie spalle. Mi giro e rimango a bocca aperta, incredula.
 

   
 
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