28/04/2012
3 recensioniCAPITOLO UNO
*I'm feeling sexy and free, like
gleeters raining on me, you're like a shot of pure gold..*
La sveglia.Come ogni mattina mi alzo dal mio pesante letto e mi trascino in bagno dove mi vesto e mi preparo.
Scappo a scuola, perché non mi va di vedere la brutta faccia di mia madre che mi insulta senza motivo...Comunque, forse voi vi starete chiedendo chi è questa noiosa che racconta della sua stupida giornata, ebbene, io sono Adele Davidson, ho sedici anni e vado al terzo anno alla San Fernando High School in California, USA, sono una normale ragazza, dai capelli bruni e mossi, normale corporatura, normale altezza, ma una cosa particolare in me sono i miei occhi. Mutano a seconda del mio umore in diverse tonalità di azzurro. Sono mesi che l'unico colore che vedo è ghiaccio.
E' una giornata molto nuvolosa, si sente nell'aria che la tua vita sta per cambiare.
Le ora di scuola passano tra le noiose lezioni e il pranzo. Ma non mi soffermo a raccontare quanto schifo faccia la mia vita o di quanto io voglia sotterrare me stessa, nella speranza di trovare qualcosa di meglio, la scuola per me è come un manicomio, dove io e miei amici siamo i pazzi che gli altri temono di più, e quel pomeriggio l'ho passato interamente con loro a fare le solite cose: fumo, sesso e droga, oh yeah.
Ad: Ciao Ma, sono tornataaaa.
Ma: Alla buon ora, ti pare questa l'ora di arrivare?! Dove cazzo sei stata?! Ti sembro la tua domestica, stronza!
Ad: Ero con papà....- bugia
Ma: Senti, non mi prendere per il culo, ok?! Non mi frega di tuo padre, non ci vai a quest'ora!
Ad: Scusa se pensavo di vedere mio padre, che non vedevo da 5 giorni!- altra bugia
Ma: Non me ne frega niente di tuo padre, e tanto meno di te! Non ne posso più delle balle che mi racconti, non mi interessa di tutta la droga che ti fai, solo torna per un'ora consona,
Ad: La prossima volta ti avvertirò, scusa
Ma: Arrrrrrg, tanto tu fai sempre quel cazzo che vuoi sempre! Sei una merda di figlia, sappilo!- si gira e va in cucina
A sentire quelle parole mi si gela il sangue. I miei occhi si riempiono di lacrime. Sapevo di essere un errore, ma ogni volta che me lo ricorda è come la prima volta che me lo disse.
Come dopo ogni litigio che avevo con mia madre esco, non badando alla pioggia fitta che cade, e mi metto a correre a perdifiato.
Dopo un isolato di corsa, rallento, ma qualcosa, o qualcuno, mi fa fermare del tutto. Ero sbattuta contro un ragazzo, era incappucciato e puzzava di alcool. Ricordo solo che mi prese in braccio e mi portò via, o forse preferisco non ricordare quel che successe dopo.
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my space:
buona seramattinanotte, sono sempre io, la vostra fanfictioner, sapete, visto che c'è ancora molta gente che legge la mia fanfiction ormai terminsta, mi sono sentita in dovere di ''restaurare'' i capitoli. bhè spero vi piacciano!
''restauro'': 6 settembre 2012