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Autore: Poisoned_Tear    28/04/2012    4 recensioni
Le impronte di Ville schiacciano la neve depositatasi nei giorni invernali di Helsinki. Si stringe la sciarpa al collo, cercando riparo dal timido venticello gelido, che gli punge la pelle nivea.
Trascina il suo trolley verso il taxi che lo sta aspettando da ormai dieci minuti e torna indietro.
Impreca contro il portone che fa fatica a chiudersi, e si allontana dalla sua amata torre, dove avrebbe voluto passare le prossime tre settimane, in solitudine a leggere e strimpellare la sua fidata chitarra acustica...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Smother a heart

*****

 

 

Le impronte di Ville schiacciano la neve depositatasi nei giorni invernali di Helsinki. Si stringe la sciarpa al collo, cercando riparo dal timido venticello gelido, che gli punge la pelle nivea.

Trascina il suo trolley verso il taxi che lo sta aspettando da ormai dieci minuti e torna indietro.

 

Impreca contro il portone che fa fatica a chiudersi, e si allontana dalla sua amata torre, dove avrebbe voluto passare le prossime tre settimane, in solitudine a leggere e strimpellare la sua fidata chitarra acustica.

Chiuditi porta di merda!” bofonchia il cantante strattonando per l'ultima volta il portone dispettoso. .

 

Si affretta a salire a bordo e appoggia la testa contro il finestrino.

Con lo sguardo ripercorre le vie a lui così tanto familiari.

Il tempo scorre in pilota automatico. Solito aeroporto, solito check-in, routine per lui.

Finalmente chiamano il tanto atteso volo Helsinki-Berlino.

 

Era ora.

 

Poche ore di volo, rispetto a quelle che è solito sciropparsi, finalmente scende, per poi ritirare i suoi bagagli ed uscire. Puntuale come un orologio svizzero, il suo telefono squilla.

Ovviamente è Seppo.

 

Chi altri sennò.

 

Che c'è?”

Già ti gira male?Volevo sapere se è tutto a posto, sei arrivato?”

Evidentemente. Non credo sarebbe stato geniale avere il cellulare acceso sull'aereo”

Oh, calmati! Ringrazia che non son potuto venire con te, sennò ti prendevo a calci!”

Quanto amore, Seppo, ti voglio bene anch'io. Dunque è tutto?”

No, dovrebbe venire a prenderti una certa Clarisse Bauer, è del management tedesco”

Non è che mi perdo eh, ci son stato altre volte a Berlino sai?”

Non fare storie! Se non c'è qualcuno che ti segue, te la dai a gambe”

Ah ah ah...Divertente!”

Non scherzavo. Durerà solo un paio di settimane su, poi potrai tornare a fare l'eremita”

Grazie della concessione. Beh se è tutto, andrei, ci sentiamo”

 

Ville aggancia roteando gli occhi. Comincia poi a guardarsi intorno, cercando di capire chi tra...le centinaia di donne presenti dovrebbe essere questa famosa Clarisse.

Come trovare un ago in un pagliaio.

 

Farei meglio a darmela davvero a gambe.

 

La sua ricerca fallisce. In compenso, un paio di minuti dopo, vede avvicinarsi a lui una donna dal fisico slanciato, alta, capelli lunghi e neri, raccolti in una coda alta e una frangia sbarazzina che le solletica il naso. Il cantante la squadra da capo a piedi e nota la sua maglietta degli Anathema.

 

Se non altro ha buon gusto ed è carina.

 

Salve, sono Clarisse, piacere di conoscerti!”

La donna gli stringe vigorosamente la mano con un sorriso di circostanza.

Ville ricambia la stretta.

 

Per poco non mi spezza la mano!

 

Salve, sono Ville”mugugna massaggiandosi la mano.

Beh, era ora stavo invecchiando” si affretta ad aggiungere.

Il sorriso che Clarisse aveva stampato in volto, le muore improvvisamente.

Beh, ho ritardato solo dieci minuti, non mi sembra ti sia cresciuta la barba bianca. Adesso se vuoi seguirmi... Così non perdiamo altro tempo!”

 

Ottimo, ha anche la lingua tagliente.

 

Ville segue Clarisse verso una Mercedes blu notte, carica il bagaglio sul cofano, e sale a bordo.

Lo stesso fa lei, che dopo essersi messa la cintura, mette in moto e...picchia forte sull'acceleratore.

 

Ehi Schumacher, rallenta!”si lamenta Ville pallido come un cencio, stringendo la mano intorno alla maniglia della portiera.

Che c'è, hai paura per caso? Tranquillo!”ribatte Clarisse ridendo.

Non ho paura!”punto sul vivo, il Valo nega spudoratamente.

Solo non vorrei sbattere contro un palo, sai com'è, non c'è tutta questa fretta.”

Fino a pochi minuti fa, ti lamentavi d'essere invecchiato” ribatte lei guardando di sottecchi Ville, che dal canto suo le scocca un'occhiataccia e non risponde.

 

Uno a zero per lei.

 

Cala il silenzio e Ville si concede finalmente di studiare Clarisse. Nota la sua espressione imbronciata nel constatare davanti a lei una fila infinita di auto in coda e il semaforo rosso. La donna si mordicchia il labbro e picchietta nervosamente con le dita sul manubrio. Dei piccoli gesti i quali comunicano che probabilmente è una persona molto impaziente, decisa...Talmente impaziente e decisa da sembrare quasi una bambina capricciosa.

Ville scuote leggermente la testa e guarda fuori.

Sì può ascoltare un po' di musica o bisogna che facciamo il gioco del silenzio?” Rompe il silenzio impacciato.

Un lampo divertito attraversa il volto di Clarisse.

Beh, le dita ce le hai, apri il cruscotto, scegli un cd e il gioco è fatto”

Grazie Miss Accoglienza” bofonchia a denti stretti il cantante.

Il silenzio prende di nuovo il sopravvento mentre Ville sceglie l'ultimo album di Ozzy, con lo spirito un po' più rinfrancato.

 

Ascolta buona musica per essere una strega.

 

Clarisse sembra proprio aver captato quel che sta pensando il cantante, e di nuovo, si scambiano uno sguardo carico di diffidenza.

Cosa credevi di trovarci, Lady Gaga?!”

Beh, tutto è possibile bambolina!”

Pronta è la risposta di Ville, che con uno sguardo carico di significato, osserva il suo taglio all'ultima moda, così come la sua borsa super fashion e così via.

Beh...maglietta degli Anathema a parte.

E' possibile anche che tu viva nella spazzatura allora?!”

E' Clarisse ora a osservare il suo abbigliamento che invece, è molto discutibile. Felpa grigia sbrindellata, pantaloni grigi a quadri con tanti schizzi di vernice e All Star rattoppate con lo scotch. Non certo un modello Hugo Boss.

 

Due a zero.

 

E' scattato il verde” borbotta Ville guardando avanti.

Lo so!”

Il tragitto continua e finalmente eccoli arrivare in hotel, in pieno centro di Berlino. Ville straluna gli occhi nel vedere tutto quel traffico che crea solo trambusto, mentre Clarisse entra sicura in questo super lussuoso hotel, dove Ville certo è un habitué.

La segue fino alla reception e molla senza tanti complimenti, il suo bagaglio al fattorino dell'hotel.

Bene, sei sistemato. Ci vediamo domattina alle otto”

Cosa?Le otto?Ma è l'alba!” Ville si lamenta con una nota di disappunto.

Quante storie! E' così e basta, ci si vede domattina pinguino!”

 

Dopo una lunga doccia, Ville si concede la sua cena solitaria, a base di sandwich e red bull. Si lancia poi comodamente sul divano del salottino della suite e ammazza il tempo a fare zapping, finché a tarda notte, decide di andare a letto. E' proprio in questi momenti che si sente dannatamente solo. Una punta di paura sale a galla. Ma ci pensano le pagine di un buon libro a schiacciare questa sensazione, fino a che Ville scivola addormentato.

 

Il mattino dopo, il risveglio non sembra essere certo dei migliori.

Sente insistentemente dei colpi di dubbia provenienza.

Ville ricaccia la testa sotto il cuscino, ma il rumore persiste, semmai diventa sempre più fastidioso!

Quasi cade dal letto, quando capisce che qualcuno sta bussando alla porta.

Porc...”bofonchia infilandosi la maglietta alla velocità della luce “Arrivo!”

Buon giorno raggio di sole!”esclama Clarisse appena si ritrova davanti un Ville con gli occhi assonnati, i capelli scompigliati, che sembra aver perso un calzino.

Un moto di tenerezza le fa venire voglia di abbracciarlo. Ma Clarisse, subito scaccia via il pensiero e lo spinge dentro.

Allora, hai...”guarda l'orologio”Dieci minuti, poi dobbiamo scappare!”

Prego entra pure!”borbotta Ville infastidito.

Volevi buttare giù la porta?”

Se fosse stato necessario, perché no”

Clarisse si siede sul divanetto accavallando le gambe e Ville non può fare a meno di osservare i suoi movimenti, mentre finge di essere concentrato a scegliere cosa mettere. Infine opta per una maglietta di Poe, una felpa a caso e un paio di jeans, uno dei due.

Dico...dovrei vestirmi”

Bè? Ti vergogni?”

Non vorrei che mi sbavassi addosso!”

Oh, mi hai scoperta!”

Clarisse non si muove di un millimetro.

Vai in bagno! O non stai comodo a vestirti là?”

Ville sbuffa sonoramente e afferra i suoi vestiti, borbottando in finlandese.

Certo non sta tirando fuori perle di cortesia.

Sbatte la porta del bagno e Clarisse torna indisturbata a farsi gli affari di Ville.

 

Hai finito di curiosare in giro?!”

Risuona un vocione alle spalle di Clarisse, che era tutta intenta a sfogliare il libro che Ville ha lasciato sul comodino prima di addormentarsi.

Si porta una mano sul petto ed emette un lungo sospiro, mentre abbandona il libro al suo posto.

Compari sempre alle spalle della gente senza preavviso?!”

E tu ti fai sempre gli affari degli altri?”

Clarisse non risponde e indispettita lo precede.

Su andiamo, pelandrone!”

Proclama con il naso all'insù.

 

Due a uno, dolcezza.

 

La giornata è un susseguirsi di interviste, chiacchiere di circostanza e qualche scatto rubato, che finirà dritto in archivio.

Routine per Ville che ormai alle tre del pomeriggio è esausto.

Invece Clarisse ha osservato tutto con enorme interesse. Sono ancora le prime volte per lei, questo mondo l'ha sempre affascinata.

Non ha potuto fare a meno di trattenere una risata sommessa da dietro le quinte, ogni qual volta che Ville ha assunto un'espressione attonita a una domanda che non gradiva particolarmente o che non brillava per la sua genialità. Dopo qualche secondo di silenzio, un guizzo divertito attraversava il suo volto, mentre era evidentemente impegnato ad architettare una risposta...pittoresca. Certamente si diverte molto male.

 

Ville si alza in piedi e si stiracchia inarcando la schiena.

Sei sempre così quando rispondi alle domande?”

E' Clarisse a farlo sobbalzare questa volta.

Così come?!”

Ville fa il finto tonto e le concede lo stesso sorriso canzonatorio che ha rivolto fino a pochi minuti fa agli intervistatori che ha dovuto sopportare.

Non fare il furbo, perché li prendi in giro?”

Perché...tu cosa risponderesti se ti chiedessero per la centesima volta cosa ti manca quando sei via?”

Uhm...non fa una grinza”

Riflette Clarisse ad alta voce.

Ti sei guadagnato il pranzo, poi sei libero di pascolare dove vuoi”

Grazie per la concessione”

Si scambiano l'ennesimo sorriso carico di sarcasmo e a grandi passi abbandonano l'edificio, per poi salire sull'auto di Clarisse.

 

Ville scende dall'auto sempre più pallido, all'ultima sterzata, è stato quasi sul punto di dare di stomaco.

 

E' un pericolo pubblico!

 

Eccoci!”

Ville osserva l'insegna e trattiene una risata.

Kartoffelnhaus?”

Bé, che c'è da ridere?”

Non ci troveremo davanti due energumeni in costume?”

Smettila, pezzo di idiota, entra!”

Clarisse scuote la testa rassegnata, mentre trascina Ville che ancora sghignazza alla sua battuta, non molto brillante.

 

Il pranzo si rivela squisito e l'atmosfera accogliente.

Nemmeno Clarisse sembra così tremenda quando si rilassa. Della stessa opinione è Clarisse sul conto di Ville.

Anche se entrambi rimangono sempre sulla difensiva, trascorrono questo lasso di tempo a punzecchiarsi sì, ma entrambi sembrano trovarlo piacevole.

A fine pranzo, i due si salutano e ognuno prende la propria strada. Clarisse verso la sua auto e Ville verso destinazione ignota.

Qualche passo, ed entrambi si voltano.

Quando i loro sguardi si incrociano, immediatamente tornano sui propri passi.

 

Si è voltata anche lei però.

 

Finalmente estrae una sigaretta che può fumare in santa pace, mentre cammina per le strade di Berlino. E' una città gradevole e la parte Ovest è davvero molto viva.

Ville ne approfitta per fare un bel giro. Un pomeriggio tutto per sé, va sfruttato nel migliore dei modi. Questo comprende una bella passeggiata immerso nella gente, con il cappello calcato in testa, sguardo basso e mani in tasca.

Si concede un caffè nero in un chioschetto e continua il suo giro.

Trova una grande libreria ed è chiaro che almeno fino alle otto, renderà proficuo questo tempo libero a sua disposizione.

La serata scorre molto più lentamente, tra solita cena scarna e pagine del solito libro.

Ville non vede l'ora che il mattino arrivi in fretta. Non ama stare da solo in una suite così asettica. Decide di fare qualche telefonata ai suoi amici. Stasera è questa la cura.

 

Quando le giornate sono piene di impegni, si sa, le ore scorrono veloci a dispetto delle serate solitarie che Ville è costretto a sorbirsi. Non gli dispiacerebbe se avesse con sé la sua chitarra acustica.

Servizi fotografici, interviste in radio, tv e quant'altro.

Clarisse segue Ville come un mastino, letteralmente.

Molte sono state le volte in cui si è lamentato, ha imprecato, borbottato e sbuffato.

 

Adesso come adesso, entrambi sono sull'auto di Clarisse in assoluto silenzio. Se in questi pochi giorni sembravano aver legato un po' di più, questo pomeriggio i pochi passi che avevano mosso l'uno verso l'altra, sembrano essere stati inutili.

Entrambi si sono svegliati di umore pessimo e hanno trascorso una mattinata non molto produttiva, e quando alle quattro in punto, Clarisse ha bussato insistentemente la porta della suite, Ville non si è disturbato a mostrarsi un gentleman, mandandola regalmente a quel paese.

Dal canto suo Clarisse, livida di rabbia gli ha risposto per le rime, ribadendo che si fa come dice lei.

Una cosa che hanno in comune è la testardaggine. Nessuno dei due ha mollato.

Il risultato è che hanno trascorso almeno dieci minuti a battibeccare animatamente, fino a che sono saliti in auto sbattendo la portiera.

E' un pomeriggio piovoso a Berlino. Il traffico è più fitto del solito e l'unico rumore che invade l'abitacolo dell'auto è il continuo movimento del tergicristallo.

 

Senza rivolgersi la parola, scendono dall'auto una volta giunti a destinazione.

Oggi Ville è ospite in una lunga, lunghissima trasmissione radiofonica. Non è proprio d'umore adatto, ma gli tocca.

Inutile dire che le risposte di Ville rasentano il tagliente, se non l'antipatico, nonostante tutto gli venga perdonato dagli speaker che sorridono alle sue battute semiserie.

A fine giornata, entrambi salutano e ringraziano chi di dovere e si immettono nell'ascensore.

 

L'ascensore si mette in moto, ma si ferma dopo qualche istante.

Tutte le luci si spengono, tranne quella del salvavita.

Che cazzo succede?!”sbuffa Ville.

Per concludere bene la giornata”borbotta di rimando Clarisse.

Che palle!”

Io mi sto divertendo invece”

Il tono di Clarisse è sarcastico, come sempre.

Nessuno te l'ha chiesto”

Bé non potevo aspettarmelo da Mr Gentilezza!”

Invece tu sei una principessa nell'animo!”

 

Stronzo” “Stronza”

Si ritrovano a mugugnare all'unisono.

Si lanciano un'occhiata veloce e finalmente si rivolgono il primo verso sorriso sincero.

Si lasciano andare contro le pareti dell'ascensore e rimangono in silenzio ad aspettare che qualcuno venga a recuperarli.

Il tempo scorre, ma nessuna novità.

Sei sempre così acida?”

E tu sei sempre così antipatico?”

No”

Nemmeno io”

Solo dopo mezz'ora passata a scambiarsi occhiatacce, è Ville a rompere il silenzio.

Scusa. Voglio dire, per averti mandata a quel paese”

L'espressione di Clarisse è sinceramente sorpresa. Piacevolmente.

Ma stavolta decide di dismettere i panni di acida e gli concede un sorriso sincero.

Scuse accettate, ma devo chiederti scusa anch'io”ammette”Sono esplosa, ma non pensavo davvero quello che ho detto”

Tranquilla, capitano giornate no”

Già...idem per te”

 

Si sorridono ancora. Impercettibilmente si avvicinano.

Quanto odio questa situazione!”si lamenta Clarisse picchiettando nervosamente le dita sul pavimento.

Bé, non c'è che dire grazie per la delicatezza, anche a me piace stare qua con te” dice Ville con un sorriso ironico, privo di astio.

Ma no...è che c'è qualcuno che mi aspetta a casa”

Ah...”

Ville prova una punta di delusione.

 

Perché mi dà fastidio?

 

Ti aspetta il fidanzato?” azzarda.

No!”scoppia a ridere lei.

Chi vuoi che si metta con una stronza come me?”

Ah non ne ho proprio idea”

Ville si unisce alla sua risata.

Ehi! Si potrebbe dire lo stesso di te sai?”

Ah, ma lo so bene, anch'io sono stronzo no?”

Entrambi sorridono, mentre lo sguardo di Clarisse si addolcisce ma allo stesso tempo è attraversato da un velo di malinconia.

C'è la mia nipotina a casa, è sola con la babysitter. E' ancora piccola, e se sto via troppo tempo, si stranisce”

E i suoi genitori dove sono?”

Mia sorella è morta due anni fa, mentre suo padre non so chi sia”

La voce di Clarisse si incrina, mentre lei si raggomitola su se stessa stringendo le spalle.

Ville si sente un perfetto stupido.

Scusa, mi dispiace!” sospira dispiaciuto.

Di cosa? Non potevi saperlo”

Sono un impiccione”

Clarisse sorride e scuote la testa.

No, sei solo antipatico”

Ville scuote la testa ridacchiando e avvicina la sua mano a quella di Clarisse. Le loro dita si sfiorano, ma non di più.

E tu hai qualcuno che ti aspetta a Helsinki?”

Naaaa”

Ville scuote la testa.

Forse solo la mia chitarra acustica” ammette malinconico.

Non ci credo. Ma come tu sei Ville Valo, l'uomo più sexy del pianeta!”

Clarisse prova a stemperare la situazione, notando lo sguardo di Ville. Non le piace vederlo così.

Tant'è. Sono destinato a rimanere solo io non lo sai?!”

Dice ironico, ma Clarisse non riesce a capire fino a che punto.

 

Le loro dita si intrecciano mentre parlano di tutto ciò che passa loro per la testa. Un modo come un altro per ammazzare il tempo.

Scoprono di avere molti punti in comune, ma anche molti altri totalmente dissonanti. Dai film, alla musica, ai libri.

Nonostante la situazione non sia certo delle migliori, si stanno divertendo. Quel muro di difese che entrambi si erano costruiti, adesso sembra essere totalmente inesistente in quel piccolo abitacolo fuori dal mondo.

Ville prende la mano di Clarisse e con disinvoltura prende a giocarci, e lei lo lascia fare. Entrambi sono a proprio agio.

Lentamente si avvicinano, i loro nasi si sfiorano e le loro labbra si stanno per incontrare.

 

Le luci si accendono. “Ehi tutto bene?

Si guardano, sbarrando gli occhi, imbarazzatissimi.

Clarisse si allontana immediatamente, afferra la sua borsa e si alza in piedi.

Secondo lei rimanere due ore chiusi qua dentro è piacevole?! La prossima volta che rimango in questa scatoletta di tonno, denuncio tutti!” inveisce contro il tecnico riparatore.

A grandi passi si allontana verso l'uscita lasciando Ville ancora seduto sul pavimento dell'ascensore.

 

Stronza.

 

Ville si alza, ringrazia il signore e sotto la pioggia battente aspetta un taxi che possa portarlo in hotel.

Due ore dopo, esce dalla doccia e tamponandosi i capelli ripensa a quei momenti passati con Clarisse. L'imbarazzo di essere rimasto lì da solo, brucia ancora.

 

Il mattino dopo, Ville si sveglia presto, e pensa che tanto vale la pena alzarsi, Clarisse arriverà a momenti.

Ma oggi lei è in ritardo, di un'ora.

Ville detesta aspettare. E quando finalmente sente bussare, si lancia verso la porta.

 

Adesso mi sente!

 

Alla buon'ora!”sbraita Ville. Ogni intento di fare una predica a Clarisse va a farsi benedire, quando la vede sulla soglia tutta sorridente con una bambina dai grandi occhi azzurri in braccio.

Scusa, ma stamane Reni non è voluta andare all'asilo”

Risponde Clarisse accarezzando la testolina bionda della bambina, che appena lo vede gli rivolge un sorriso angelico.

Ti dispiace se la porto con noi? La babysitter ieri sera ha dato di matto per il ritardo e si è licenziata” sbuffa.

Ma no, non c'è problema”

Ville le rivolge un sorriso.

E' per questo che sei scappata?”

Sì, scusami tanto. Ma dovevo proprio andare”

Capisco”

Sicuramente avrai pensato che sono una stronza, per l'ennesima volta”

No...che dici?”

Clarisse inarca il sopracciglio.

Sììì!” esclamano insieme, per poi ridere.

Reni non stacca nemmeno per un secondo lo sguardo da Ville che quando la vede fa delle smorfie buffissime.

Mi sa che la piccola Reni ha una cotta per te!”

Sono o non sono l'uomo più sexy del pianeta?!”ripete Ville di rimando citando la frase detta da Clarisse la sera prima.

Quest'ultima lo fissa di traverso.

Cammina sex bomb!”

 

Una volta arrivati alla Mercedes, Clarisse sistema Reni sul seggiolino che oggi troneggia sul sedile posteriore. Stavolta guida con moltissima prudenza, quasi in modo scrupoloso.

Ville osserva la bambina dallo specchio retrovisore che gioca con un peluche, mentre Clarisse sembra inaspettatamente tranquilla e serena.

Come se quella bambina fosse una specie di balsamo in grado dibammorbidire le sue spigolosità caratteriali.

 

E' sorridente Clarisse.

 

Accidenti se è bellissima.

 

E' un pensiero fugace, eppure...

Eppure questa donna che in questi giorni non si è rivelata altro che testarda e bisbetica, sta rendendo più sopportabile il suo mondo.

Oggi è l'ultimo giorno di un lungo tour de force di pubbliche relazioni delle quali avrebbe fatto volentieri a meno.

 

Clarisse lo osserva, mentre stringe Reni a sé.

Un latente senso di malinconia la sorprende, portandola a domandarsi se rivedrà Ville. Se la sua è solo una stupida infatuazione data dalle molte ore passate gomito a gomito.

Cionondimeno, non riesce a staccargli gli occhi di dosso. Come a voler imprimere la sua immagine.

 

Sono ormai le dodici quando Ville ha finito.

Nel silenzio lasciano l'edificio. Il lungo tragitto verso l'hotel è solo musica casuale che proviene dalla radio. Non importa che sia Lady Gaga o Ozzy Osbourne.

 

Entrambi non vogliono ascoltare quella voce interiore che li solletica.

Solo il tempo di fare check out. Ed è un volo solo andata ad aspettare Ville.

 

Beh è stato...Interessante” commenta Ville, mentre Clarisse è decisamente a corto di parole per una volta.

Ah-ah”

Ciao Reni, è stato bello conoscerti”

Ville le regala una carezza, anche se vorrebbe tanto regalarne una anche a Clarisse, ma non sa se quel momento, c'è stato davvero in quell'ascensore.

E a me? Non mi saluti?”

Ovvio rompiscatole, sennò m'avresti preso a calci!”

Entrambi ridono e si stringono la mano. Ma nessuno dei due sembra voler sciogliere la presa.

Ma alla fine Clarisse lo fa. Decisa, risoluta. Quasi brusca.

Buon viaggio”

Grazie”

 

No, non c'è stato.

 

Ville gira i tacchi, mani in tasca se ne va a grandi passi.

Aspetta!”

Solo pochi metri e si volta. Clarisse corre verso di lui e lo tira per la maglietta, avvicinandolo a sé.

Avevamo lasciato in sospeso qualcosa in ascensore...”

Poi lo bacia.

 

E si arrendono finalmente l'uno all'altra.


 

***
 

Note dell'autrice: Qua il finale è secco perché è abbastanza inequivocabile. E' una one shot, e mi interessava solo il momento in cui due persone si incontrano, per caso o forse no. E poi...puff magia!XD
Ma comunque, smieloserie (?) a parte...E' una storia che ho nel computer credo da due anni!! C'è chi l'ha letta a spezzoni, chi solo due righe, chi a tre quarti. Ma poi non sapevo mai come continuarla, non perché non avessi delle idee ma queste vagavano e non trovavo il modo di raccoglierle. Anche perché scrivere in terza persona non mi riesce sempre facilissimo, specie usando il presente. Non volevo appesantirla con un passato. Perché non è leggera - o dovrei dire demenziale XD - come Fragile Dreams né tristemente deprimente come Infinity. E' una storia...Punto XD Spero solo che vi piaccia e che non sia scritta in modo barbaro. A bientot, care!!

Fra-

   
 
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