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Autore: Amy In Wonderland    29/04/2012    8 recensioni
Un Damon Salvatore cattivo e che si trova nel '500 farà un incontro un po' inaspettato e legato al suo destino.
Dopotutto, vedere una strega bruciare sul rogo e ritrovarsela davanti la sera stessa, potrebbe sconvolgere anche un vampiro come lui, no?
Inoltre se questa strega ha un bellissimo visino a forma di cuore e dei boccoli rossi, il nostro vampiro non può che avere una bella sorpresa.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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You Found Me.

 

 

 

 

 Le urla dei cittadini attirarono la sua attenzione.

Si arrestò gradualmente mentre osservava la piccola via che dava sulla piazza ricolma di gente.

L’uomo storse il naso alla vista di tante persone che urlavano come degli assatanati.

<< Che succede lì? >> domandò a uno delle due guardie che lo scortavano, facendo un cenno verso la piazza ricolma di gente.

Non appena si rivolse al ragazzo, questo iniziò a tremare di paura: quell’aristocratico aveva qualcosa di strano, metteva più timore degli altri.

<< L-la Santa Inquisizione >> spiegò balbettando, << bruciano un’altra di quelle dannatissime streghe >> concluse, lasciando trasparire l’astio che provava verso di esse.

“Poveri idioti... Fossero le streghe il vostro problema più grande” lo compatì, mentre un sorriso sadico gli si dipinse sul viso.

<< Portatemi alla piazza >> ordinò.

Era estremamente curioso di vedere chi stessero condannando quella volta quella massa d’idioti.

La Santa Inquisizione.

Avevano mandato al rogo erboriste, povere donne o uomini ingiustamente.

Non che a lui gliene importasse, ovviamente.

Ma come avrebbero reagito sapendo che esistevano seriamente delle streghe e non erano affatto le donne che bruciavano, ad eccezione di rare volte?

<< Signore, in realtà Monsignor Salviati ci ha espressamente ordinato di condurla direttamente da lui >> tentò di protestare il prete.

<< Sono sicuro che Monsignor non avrà nessun tipo di problema se faremo un po’ di ritardo >> disse secco l’uomo, chiudendo la questione.

Il prete parve esitare ma, dopo alcuni secondi, rivolse un cenno alle due guardie e cambiarono strada diretti verso la pizza dove stavano allestendo il rogo.

<< Monsignor dovrebbe partecipare più spesso a questi eventi, rendersi partecipe da buon cristiano >> fece il prete per conversare.

L’uomo gli lanciò uno sguardo indifferente.

<< Questi roghi avvengono di continuo in una città come la nostra, capisco perfettamente che Monsignor non scenda in piazza ogni qualvolta che l’Inquisizione manda all’Inferno una strega >> rispose impassibile, tentando di non ridere alle sue stesse parole.

Il prete annuì dandogli ragione.

“Se sapessi con chi stai parlando...” pensò divertito.

Giunsero nella piazza.

Al centro esatto stava una pila di legna da ardere intorno a un robusto bastone eretto in verticale.

Damon aveva già assistito a un rogo: estremamente noioso e patetico e, a detta sua, era solo un grande spreco di sangue.

La gente sembrava impazzita davanti ad essi e continuavano a urlare e gridare, reclamando la morte del povero o della povera sventurata di turno.

Le guardie lo fecero avanzare sino a un palchetto di legno, abbastanza distante dal rogo, riservato ai nobili per assistere a quei processi.

Si sedette comodamente, mentre il prete si posizionava alle sue spalle.

Damon sorrise: adorava un po’ di buona violenza gratuita prima di cena!

<< A morte la Strega! >>.

L’urlo di una donna nel pubblico fece da apripista all’intensificarsi del clamore.

Portata in catene, spinta malamente verso il rogo e vestita di pochi stracci beige stava arrivando una donna.

 

 

“Where were you

When everything was falling apart?”

 

 

 

Zoppicava leggermente, ma non opponeva resistenza né ai due uomini robusti che la portavano né al popolo che gli gridava contro insulti e le lanciava cibo e rifiuti.

Era coperta con un cappuccio e teneva il capo chino.

Le sue gambe erano sottili, esili e pieni di lividi. 

Era sporca, ma la pelle appariva comunque nivea.

Nonostante la casacca beige il corpo della ragazza non sembrava affatto male.

“L’ennesima dolce preda che va a farsi benedire” pensò con amarezza il vampiro: a giudicare da ciò che vedeva, la ragazza non doveva essere brutta.

L’esile figura venne spinta con violenza addosso al palo verticale e, immediatamente, i due uomini la legarono con due spesse corde ad esso.

<< Come se avesse la forza di contrastarvi... >> borbottò guardando i due uomini legarla come un salame.

La ragazza continuava a tenere il capo chino e a piangere silenziosamente, arresa ormai al proprio destino.

L’Inquisitore cominciò ad elencare i vari delitti di cui la ragazza era accusata: eresia, stregoneria e bla bla bla, le solite cose da cliché.

Damon non riusciva a staccare gli occhi dalla ragazza: avrebbe voluto vedere il suo volto.

Come se avesse sentito, la fanciulla alzò il capo mostrando un visino alquanto... delizioso.

Il cappuccio le cadde dalla testa, mostrando una chioma scompigliata e di un rosso intenso.

Il volto era a forma di cuore, la pelle vellutata e le labbra carnose e rosse come un bocciolo di rosa.

Damon la osservava da capo a piedi, senza riuscire a staccare lo sguardo, senza farsi alcuno scrupolo.

“Che spreco...” pensò indignato.

Quella creatura trasudava purezza e innocenza, sembrava un agnellino sacrificale. Cosa aveva fatto per essere presa e accusata dall’Inquisizione? Chi ce l’aveva con lei?

La ragazza si guardava intorno confusa, trattenendo le lacrime a ogni insulto che le veniva rivolto.

Tremava dalla testa ai piedi e Damon poteva sentire anche da quella distanza la paura che provava.

Inaspettatamente, i suoi occhi di notte incontrarono quelli nocciola intenso di lei.

 

“Lost and insecure

You found me, you found me.

Lying on the floor,

surrounded, surrounded.”

 

 

In un primo momento il vampiro pensò fosse solo una sua impressione, ma dopo interminabili secondi fu sicuro che la fanciulla guardasse proprio lui.

Quello sguardo così puro, sincero, dolce gli fece salire i brividi lungo la spina dorsale.

Damon rimase spiazzato.

Com’era possibile che lei lo avesse visto da così lontano? 

E come faceva ad avere degli occhi così... magnifici?

<< Chiedi aiuto alla persona sbagliata, Pettirosso >> mormorò tra sé e sé, senza staccarle gli occhi di dosso.

“Pettirosso?”.

Beh, assomigliava un po’ a un’uccellino che è caduto dal nido e ha perso la madre... e poi quei capelli così rossi...

La folla esultò quando la pila venne accesa.

Un moto di ribellione animò Damon quando la ragazza, accortasi di ciò che accadeva, aveva interrotto quel magnifico contatto visivo e rivolgeva tutta la sua attenzione alle fiamme che avanzavano minacciose verso il suo corpo.

Due grosse lacrime perlacee iniziarono a solcarle le gote, mentre altri lucciconi si radunavano nelle sue ciglia.

La ragazza iniziò a schiacciarsi di più verso il palo, lontana dal fuoco, mentre piangeva in silenzio e si guardava intorno.

Il fuoco si avvicinava veloce e la circondò.

La fanciulla gli rivolse un ultimo sguardo, chiedendogli aiuto con gli occhi.

Damon si sentiva paralizzato. 

Perché gli interessava così tanto che quella ragazza non fosse bruciata viva?

S’irrigidì e fece per alzarsi, ma si ricordò immediatamente di avere il prete dietro di sé e che, se voleva ciò per cui era venuto, doveva assolutamente incontrare Giuseppe Salviati: non poteva di certo dare spettacolo salvando una presunta strega dal rogo!

Così le rivolse uno sguardo impassibile.

La ragazza parve rassegnarsi, si accasciò al palo e gli rivolse un debole sorriso che lasciò sconcertato il vampiro.

Cosa significava quel magnifico sorriso?

Damon distolse suo malgrado lo sguardo quando le fiamme avvolsero il corpo esile della fanciulla.

Quando la piazza iniziò a svuotarsi, il prete lo richiamò dicendogli che il Monsignor Salviati lo attendeva con ogni probabilità.

Damon annuì e si alzò, iniziando a incamminarsi.

Prima di uscire dalla piazza lanciò un’ultimo sguardo al rogo che ancora bruciava.

“Che spreco... sarebbe stata una preda deliziosa” pensò nuovamente con amarezza.

Tuttavia era difficile, quella volta, dare una scusa a se stesso sul perché quegli occhi lo avessero colpito tanto.

 

“In the end everyone ends up alone.

Losing her, the only one who’s ever known

who I am, who I’m not, who I want to be”

 

 

 

 

Damon si trasformò in corvo ed uscì dalla stanza che Salviati gli aveva riservato per quella notte, con l’intento di andare a caccia.

Volò sopra la città: forse era uscito un po’ troppo tardi, neanche le meretrici giravano più per le strade.

Decise di sorvolare la foresta che si trovava accanto a quell’insulso luogo.

Era una notte gelida e nel cielo non brillava alcuna stella, fatta eccezione che per la mezza luna che rischiarava la vegetazione del bosco.

Stava per tornare indietro diretto a una locanda dove avrebbe potuto trovare una preda, quando qualcosa colpì la sua attenzione.

Un intenso profumo di frutti di bosco e fragole mature invase l’aria e Damon scorse una ragazza che camminava da sola per la foresta.

Ghignò sorpreso: quello sì che era raro!

Una delizia del genere così indifesa e da sola nel mezzo della notte, per di più in un posto isolato: doveva essere il suo giorno fortunato quello.

Planò verso terra e si trasformò in umano alle spalle della ragazza, senza che questa si accorgesse di nulla.

Quando l’odore di fragole si fece più intenso, sentì i canini prudergli per l’eccitazione.

A giudicare dall’aspetto doveva essere una ragazza di alto rango o, almeno, figlia di qualche ricco borghese di quel comune: indossava abiti pregiati, di seta, provenienti con ogni probabilità dalle botteghe artigianali di Firenze.

Una cascata di ricci rossi le ricadeva alle spalle, legati con due treccioline ai lati.

“Quante rosse ci sono in questo paese?!” si domandò sorpreso, notando che quella tonalità di rosso non gli fosse poi così estranea.

Scosse la testa e si concentrò su quello che davvero gli premeva in quel momento: catturare la sua preda.

<< Non è prudente andare in giro da sola di notte fonda per questo bosco isolato, signorina >> le disse con voce calda, sorridendo compiaciuto quando la ragazza, intenta a raccogliere una margherita per terra, sobbalzò sorpresa.

<< Potreste incontrare qualche malintenzionato >> concluse, lasciando sottintendere che lui fosse un malintenzionato.

La ragazza si voltò verso di lui, muovendosi con grazia.

Damon rimase spiazzato.

“Non è possibile...” pensò corrugando la fronte e assottigliando lo sguardo.

Prese ad osservarla più attentamente.

Sì, non c’era dubbio: quella era la stessa ragazza che il pomeriggio era morta sul rogo.

Lei dal suo canto rimase impassibile, con un sorriso gentile addosso mentre lo osservava serena.

Damon rimase turbato dalla purezza della ragazza: da vicino era ancora più casta.

Ci impiegò pochi secondi per capire.

<< Ma guarda guarda... >> disse con un ghigno compiaciuto, << per una volta l’Inquisizione ha beccato una strega vera >>.

La ragazza sgranò leggermente gli occhi.

<< Tu sei quell’uomo che ho visto oggi in piazza... con le tenebre intorno >> disse con voce melodiosa.

Dio! sembrava il canto di un’usignolo.

<< Puoi giurarci, dolcezza! >> fece Damon, alzando il mento orgoglioso.

Poi si avvicinò di più alla ragazza.

<< E sai perché mi circonda l’oscurità? >> le domandò, con voce bassa e suadente.

La ragazza sembrò non notare i suoi modi da predatore.

Scosse il capo con sguardo ingenuo.

<< Oh, andiamo! Non sai cosa sono? >> chiese nuovamente.

Lei lo scrutò per qualche secondo, cercando di dare una risposta alla sua domanda.

Damon le diede tutto il tempo di pensarci.

“Sarà pure una strega che ha saputo sfuggire nel momento opportuno al rogo... ma è sicuramente una strega inesperta... e così dannatamente ingenua...” pensò, spazientito ma allo stesso tempo compiaciuto.

Vedendo che la rossa continuava a guardarlo confuso, le sorrise mettendo in mostra i canini.

Immediatamente la ragazza sgranò gli occhi e iniziò a correre dalla parte opposta.

“Pessima mossa, dolcezza...”.

In un secondo si materializzò di fronte a quella furia rossa.

<< Fine della corsa >> le disse per poi afferrarla per le spalle e avventarsi sul suo collo.

Si fermò a mezzo centimetro dalla sua pelle nivea e indugiò con le labbra sull’incavo del collo, inspirando forte l’odore estasiante che la creaturina emanava.

Se c’era una cosa che lo eccitava era l’inviolabilità.

Per questo preferiva il sangue delle vergini innocenti.

Ma quella ragazzina... era molto di più!

Non era solo innocente, era pura, casta, ingenua... il massimo dell’inviolabilità.

Ciò che non avrebbe mai dovuto osare prendere.

La sentiva tremare sotto il suo tocco, sentiva il suo cuore che batteva forte e il suo respiro sul suo petto.

Sorrise sadico, sfiorandole la pelle con le labbra e risalendo fino all’orecchio.

<< Non ti farò del male... stai tranquilla... >> mentì, con la voce roca per l’eccitazione.

La ragazza provò invano a divincolarsi, riuscendo solo ad allontanarsi quel tanto che bastava per guardare il suo aguzzino negli occhi.

Damon rimase incantato per qualche secondo ad osservare quella varietà di castano e color miele, che sembrava oro fuso.

Quegli occhi erano luminosi e assolutamente bellissimi.

La ragazza lo osservò, dapprima impaurita, ma pian piano un sorriso debole le si dipinse sul viso fino a diventare una vera e propria risata.

Quella risata cristallina spiazzò terribilmente Damon.

Rideva?

Com’era possibile che ridesse?

Fino a qualche secondo prima aveva tutto sotto controllo, lei era terrorizzata e completamente in suo potere, mentre ora rideva come se lui le stesse raccontando una barzelletta.

Damon corrugò la fronte e le rivolse un’occhiata irritata.

Come se lei avesse capito che lo stava turbando, smise all’istante di ridere e si limitò a sorriderle gentilmente.

<< Lo so che non mi farai del male >> spiegò, come se fosse una cosa ovvia.

Damon rimase ulteriormente sconcertato.

<< Come? >>.

<< Tu non mi farai del male >> rispose lei, prendendolo alla sprovvista e liberandosi dal suo abbraccio fatale.

Damon assottigliò gli occhi e la guardò diffidente.

<< Davvero? >> chiese, rivolgendole un sorriso molto poco rassicurante, << E come fai a saperlo, strega? >>.

La fanciulla scrollò le spalle e, piegando la testa da un lato, lo guardò curiosa.

<< Tu sei Damon Salvatore >> gli disse. Non era una domanda, ma una semplice affermazione.

Damon s’irrigidì.

Come conosceva il suo nome?

Scattò e la inchiodò violentemente addosso al tronco di un albero.

<< Chi sei? >> ringhiò. Iniziava seriamente a irritarsi.

La ragazza lo guardò impassibile.

<< Lo scoprirai... fra qualche decennio >>. Fantastico, un’altra risposta enigmatica.

<< Ascoltami bene, strega. Ora o tu mi dici chi sei e come fai a sapere il mio nome, o io mi approprio del tuo sangue fino all’ultima goccia. E credimi, fa male. Fa molto male >> lui adorava minacciare, anche se solitamente non lo faceva mai con delle belle ragazze come quella. Quella giornata era alquanto bizzarra.

Lei sbuffò e, improvvisamente, le posizioni s’invertirono: Damon fu spinto da una forza invisibile addosso al tronco dell’albero dove prima stava lei.

La ragazza le stava difronte e lo guardava palesemente irritata. 

Per un secondo pensò a quanto fosse delizioso quel cipiglio arrabbiato sul suo viso, ma immediatamente rimosse quel pensiero.

Damon si accorse di non potersi muovere e di non poter tantomeno parlare.

La guardò minaccioso, ringhiando sommessamente.

<< Te l’ho già detto! >> sbottò lei, come se stesse rimproverando un bambino che non imparava mai una lezione, << tu non mi farai del male! >>.

Era estremamente irritante il modo in cui era convinta di ciò che diceva. Damon si sentiva preso in giro.

La ragazza lo guardò e poi sorrise nuovamente.

<< Quando ci incontreremo di nuovo, in un’altra vita, sarai proprio un bellissimo vampiro, Damon Salvatore! >> esclamò, ridacchiando felice e guardandolo dolcemente.

Poi piano piano si avvicinò a lui.

Sentirla così vicina provocò in Damon una strana sensazione: sentì una piccola scossa elettrica attraversarlo dalla testa ai piedi e improvvisamente fu incapace di pensare a qualsiasi cosa.

Lei gli lasciò un delicatissimo bacio sulle labbra.

Quel contatto fece irrigidire Damon e lo obbligò a chiudere gli occhi.

Poteva sentire perfettamente la morbidezza di quelle labbra sulle sue, la dolcezza che quella creatura stava riversando su di lui, il calore che gli stava trasmettendo.

Quando il contatto s’interruppe e Damon aprì gli occhi, la ragazza era sparita.

Il vampiro si accorse di potersi muovere nuovamente e, probabilmente, di poter parlare nonostante fosse rimasto letteralmente senza parole.

Si guardò intorno, sondò la zona attorno a lui per la ricerca dell’aurea della ragazza: niente.

Era scomparsa, volata via come la sabbia per una folata di vento, sottratta a lui come un sogno la mattina.

Un dolcissimo e bellissimo sogno.

“Quando ci incontreremo di nuovo...?”.

Un sorriso involontario sfuggì a Damon, mentre si toccava distrattamente il punto in cui quel bocciolo di rose si era poggiato sulle sue labbra.

“Strano...” pensò.

Per un secondo si era sentito... bene. Felice, ecco.

Ma subito dopo il vampiro s’irrigidì sul suo posto.

“Damon Salvatore, sei proprio un idiota” si maledì mentalmente e ricordò di non aver ancora cacciato.

Immediatamente si trasformò in un corvo e si confuse con la notte.

Si era lasciato scappare una preda così facile! Come aveva potuto?

Era seriamente sconcertato con se stesso e con la sua sbadataggine, ma dopotutto era pur sempre una strega!

Decise di dimenticare l’accaduto, quella ragazza e ciò che gli aveva detto.

Lo cancellò completamente dalla sua mente e sperò di non incontrarla mai più, rimuovendo anche il modo in cui lo aveva fatto sentire.

Peccato che l’avrebbe incontrata nuovamente, secoli dopo.

 

 

“Why’d you have to wait?

To find me, to find me”

(You Found Me- The Fray)

 

 

 

*Il mio angolino*

Okay, cos’è questo schifo? O.o non lo so, un momento di noia!

Spero che non vogliate uccidermi per avervi fatto perdere del tempo a leggere ahah giuro che tenterò di non avere più momenti di noia in cui scrivere certe cavolate!

Il titolo è quello della canzone che sentivo mentre scrivevo. Diciamo che forse non c’entra nulla.

Per quanto riguarda il contenuto... Beh fa schifo! 

Cronologicamente non torna se non sbaglio, perché Damon sarebbe diventato un vampiro un po’ dopo di quando si svolge la storia.

Ovviamente la strega in questione è la mia adorata Bonnie in una vita precedente e un po’ più esperta nella magia e nelle premonizioni. La nostra amata rossa sconvolge un bel po’ il vampiro in uno dei suoi periodi più bui!

Sì, ho provato a inventare una one-shot per dire che questi due sono destinati a stare insieme, punto e basta ù.ù 

Okay, me ne vado che faccio più bella figura!

Siate buone per favore ahah

 

Amily

   
 
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