Serie TV > The Vampire Diaries
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Autore: nuvole_e_popcorn    29/04/2012    0 recensioni
«Ammetilo e basta, Elena!»Caroline disse, esasperarta. «Scusa»fece massaggiandosi le tempie «ma ho avuto una giornata dannatamente pesante e che tu ci creda o no, non posso avere a che fare con il tuo "Mascochismo-non-sono-attratta-da-Damon"! Ammetti che sei attratta da lui in tutta la sua gloria di fratello cattivo!». Che Caroline, fra tutti avesse capito il mio vero stato d'animo non l'avrei mai pensato, ma da quando era diventata vampira, era come se non fosse più semplicemente la piccola Caroline che a cinque anni si era autoproclamata Miss Mystic Falls, era più luminosa, in un certo senso. Il suo essere così diretta tuttavia mia sconcertava, Caroline era una di quelle poche persone, okay delle due persone, che sapevano mettermi al mio posto quando ne avevo bisogno, che sapevano dirmi senza tanti giri di parole quando mi stavo comportando da spina nel fianco e che sapeva sempr mettermi davantia tutto, una priorità nella sua vita. Lei ripeteva sempre: "sono diventata un essere immortale, forte e veloce, a cosa mi servono questi doni se non a proteggere coloro che amo". Sono profondamente convinta che anche Damon sia così in realtà. -D&E
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Damon/Elena
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi col secondo capitolo! Spero vi piaccia (anche se non è molto lungo! =))

«Ciao fratellone»

Elena si trovò a combattere con due parti di sé: quella che amava Stefan ed era al settimo cielo all'idea di rivederlo, la logica sussurrò una vocina nella sua testa, e l'altra, la parte “Damon”, l'istinto, quella che le suggeriva di rimanere al sicuro tra le braccia del fratello maggiore e per nulla al mondo avvicinarsi a Stefan. Si allontanò da Damon, e non ebbe neanche il coraggio di guardarlo in faccia, sapeva quale emozione avrebbe visto riflessa nei suoi occhi; quella che in fondo, sentiva anche lei, quel gelo-fiamma che la corrodeva dentro. «Stefan..». Quello non la guardò neanche tenendo bene lo sguardo sul fratello. «Ma tu guarda, sapevo che avresti fatto di tutto per tenerla in vita, ma di arrivare a questo, come ci sei riuscito?»domandò, prima che Elena gli gettasse le braccia al collo. «Sono così contenta che sei tornato..»non riuscì a finire la frase. Sentì i denti perforarle la pelle e la sensazione del sangue strappato contro la propria volontà, era terribile.. prima che Damon riuscisse a dividerli Stefan si ritrovò appeso all'albero più vicino da una figura fulminea che lo teneva per la gola. «Giù le mani da mia figlia, Salvaore.»disse la vampira. Elena non si preoccupò neanche di quello che stava succedendo, si portò una mano al collo e tastò le ferite, i due fori. Sentì immediatamente la sensazione di essere al sicuro, quando notò che Damon era dietro di lei, la stava raggiungendo: era stata stupida a chiedergli di ammaliare Jeremy, doveva essergli costata una fatica immensa, non si era ancora del tutto ripreso dal morso del lupo, la cui cura era arrivata molto tardi e non lo aveva ancora fatto tornare forte come prima. La faccia di Stefan non dimostrava più alcuna emozione sennon un minimo di curiosità: «Ah così adesso é diventata tua figlia? Molto male, Katherine- disse, pronunciando il nome come fosse molto importante, e lo era- molto male.». Katherine lo lasciò andare e lui cadde a terra. Non importava quanto sangue umano bevesse, lei era più vecchia, più furba e più forte. Lo colpì nella pancia col tacco: «Stalle lontano, Stefan.»minacciò. Lui si tirò in piedi e sorrise, quel suo sorriso freddo e cattivo; guardò Elena e Damon fece un cenno fissò Katherine: «Klaus sta creando la sua armata. Per ora vi lascerà vivere in pace, ma dubito sarà la stessa cosa, quando gli dirò che Elena è viva». Elena sguciò nuovamente dalle braccia di Damon, superò Katherine e lo fissò con un sguardo di orrore misto a stupore: «Stefan..» quello non la degnò neanche di uno sguardo e si diresse dalla strada da cui era venuto: «STEFAN!»stava piangendo, ma lui ormai era sparito al sole di mezzogiorno. «Elena..»non era la voce di Damon, ma quella di Katherine, la fissava con uno sguardo preoccupato: Katherine?, preoccupata per lei? Elena non volle dare risposta a queste domande, le si buttò contro; dapprima Damon pensò volesse litigare ed era pronto a fermala poi vide che non la voleva combattere, solo essere capita e per quanto questo comportamento lo stupisse vide con quale naturalezza Katherine le passò un braccio attorno alle spalle e la strinse a sé in un abbraccio materno. «Giù le mani da mia figlia, Salvatore» aveva detto. «Shhh, Elena. Va tutto bene..»lei continuava a piangere. Nell'aria alleggiavano quelle parole pronunciate nella cripta: «Voglio solo sapere la tua storia» «Hai il fuoco dei Petrova» e le parole sussurrate da Klaus nelle sue orecchie durante il rituale, che solo lei conosceva e temeva: «Congratulazioni, sei una vera Petrova».

  
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