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Autore: ivi87    29/04/2012    17 recensioni
“Te l’abbiamo già detto che abbiamo capito tutto! Non devi fingere con noi!” Ryan cercò di abbracciarlo ma Rick lo tenne a distanza.
“Che cos’è che avreste capito esattamente?” chiese quasi isterico.
Esposito si sentì solleticare la base della nuca, perplesso.
Ah.. le incomprensioni... xD
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Javier Esposito, Kate Beckett, Kevin Ryan, Rick Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Misunderstandings

 

In un momento in cui Beckett era ad una riunione con il Capitano Gates, i ragazzi ne approfittarono per una pausa nella sala relax.

Mentre Ryan si preparava un caffè ed Esposito divorava una ciambella, sentirono lo scrittore sospirare sonoramente.

Si voltarono sorpresi.

Castle stava guardando la città attraverso i vetri della finestra.

Un altro sbuffo.

“Yo, Castle tutto bene?”

“Si...si...tutto bene...” rispose con poca convinzione senza nemmeno voltarsi.

I due detective si guardarono.

“C’è qualcosa che non va?” Insistette Ryan, porgendogli il suo caffè.

Castle lo rifiutò con un gesto della mano e si accasciò sul divanetto.

“Sto passando un pessimo mese...ma non vi preoccupate...”disse cercando di sorridere.

“Ne vuoi parlare?” tentò Esposito, prendendo posto anch’egli sul divano.

“No... ma grazie” rispose grato ai suoi due amici.

Entrambi avevano notato un po’ di tensione tra lui e Beckett ma sapevano bene che era meglio, anzi salutare, non domandare a lei.

“Sicuro Castle? Puoi parlarci di qualsiasi cosa...” Ryan guardò con convinzione Esposito cercando appoggio.

“Sicuro, bro, vuota il sacco!”

“Davvero ragazzi, sto bene” ribadì nuovamente lo scrittore, vedendo lo scetticismo sui loro volti.

“C’è una cosa però che vorrei chiedervi da un po’ di giorni” esordì dopo qualche secondo di silenzio.

I due si fecero più attenti.

“Vi interesserebbe possedere l’Old Haunt?” esclamò serio.

La reazione dei detective fu di puro stupore.

“Wow Castle, sarebbe fantastico, ma non vedo come potrebbe accadere?” rispose per primo Ryan.

“Mi prendi in giro? Adoriamo quel posto! E anche tu! Che diavolo ti salta in mente, vuoi venderlo?” disse Javier, meno diplomaticamente del collega.

“Hum..no.. io stavo solo chiedendo...” Castle si alzò un po’ imbarazzato “Devo..devo andare a fare una cosa.. dite a Beckett che ci vediamo domani..”

Non fecero in tempo a protestare. In pochi secondi era già all’ascensore.

Ryan restò con la sua tazza fumante sospesa a mezz’aria e la fronte corrucciata.

“Hai capito che gli è preso?” domandò infine bevendo un sorso di caffè.

“Quello è fuori ultimamente. È successo qualcosa con Kate, hai visto come la tratta freddamente?”

“Già...” ma Ryan restò comunque pensieroso. Posò la tazza ormai vuota. “Eppure...”

Esposito si incuriosì “Eppure?”

“Non ti sembra di averlo già affrontato con lui un discorso simile sull’Old Haunt?” domandò Ryan grattandosi una tempia.

Esposito ci pensò un po’ su.

Avevano davvero già parlato di vendere l’Old Haunt?

Poi all’improvviso una frase pronunciata da Castle qualche mese addietro lo colpì come una frustata.

Una frase buttata lì tra una birra e l’altra dopo l’ennesima volta che lui e Beckett avevano rischiato grosso.

 

Se un giorno di questi ci lascio la pelle, vi lascerò il bar in eredità!

 

Javier sgranò gli occhi voltandosi verso quelli di Kevin solo per vederli già spalancati e preoccupati.

Quella frase era rimasta impressa ad entrambi.

 

 

Dopo una riunione di ben due ore sugli sviluppi dell’indagine Beckett si attaccò al computer per richiedere un mandato di perquisizione per la casa del sospettato.

“Espo hai sentito la scientifica?” domandò sgranocchiando una caramella.

Alzò gli occhi verso la scrivania del collega “Espo?”

Non ricevette risposta sebbene il detective fosse seduto alla sua postazione intento a fissare il pc.

“Ryan che gli prende?” chiese allora all’altro detective.

Tutto quel silenzio la innervosì ulteriormente. Si alzò e si mise di fronte a loro con le mani sui fianchi.

“Avete per caso visto un fantasma?!” esclamò ad alta voce riscuotendoli.

“Cosa... yo, si la scientifica... no ancora nulla sulle impronte digitali...” si affrettò a rispondere Esposito.

“Che vi prende stamattina? E dov’è Castle?”

Ryan rispose mantenendo lo sguardo basso “Aveva da fare, è corso via mezz’ora fa”

Beckett visibilmente dispiaciuta tentò di fare l’indifferente e tornò alla sua scrivania.

Dopo pochi istanti Esposito si assicurò di non essere sentito “Credi che lei sappia qualcosa?” sussurrò a Ryan.

“Ne dubito” entrambi si girarono a guardarla.

Stava mandando un messaggino la cui risposta non ci mise molto ad arrivare.

Beckett spiegò ad alta voce “Non si sente bene, dice che non dorme da giorni”

Ryan ed Esposito si guardarono preoccupati.

“In effetti non aveva una bella cera questa mattina, era pallido” aggiunse poi la donna, tornando sui suoi fogli.

Esposito prese Ryan per un braccio e lo trascinò nuovamente nella saletta relax “Ok, ora sono ufficialmente preoccupato!”

“Ricapitoliamo i fatti prima di dare di matto, allora cosa sappiamo?” suggerì l’irlandese.

“Sappiamo che è un periodaccio per lui e sta passando un mese difficile, sappiamo che non dorme da giorni e che stamattina era pallido” elencò Javier.

“E come se non bastasse sappiamo che mai e poi mai lascerebbe l’Old Haunt se non in caso di morte” aggiunse Kevin.

Esposito esordì nuovamente “E non dimentichiamoci dello strano comportamento che ha nei confronti di Beckett..”

Ryan si rabbuiò “Oddio, credi che si stia allontanando da Beckett per evitare che soffra se lui dovesse... se dovesse...”

“Non dire quella parola!” lo intimò Esposito puntandogli l’indice contro.

“Ma è plausibile! Deve averlo scoperto un mese fa!”

“Lo so, ma non è possibile che lui.. che lui stia per..” era inutile, pronunciare quella parola era impossibile per loro.

Senza dare nell’occhio si diressero fuori dall’edificio, con la scusa di prendere una boccata d’aria. Cosa che insospettì Beckett, ma li lasciò andare.

Camminavano avanti e indietro davanti al distretto in attesa che Castle rispondesse al telefono.

Dovevano assolutamente parlare con lui.

Quando lo scrittore rispose Ryan mise il vivavoce e si avvicinò al compare, per permettergli di sentire.

“Ehi ragazzi che succede, ho appena scritto a Beck...” fu interrotto bruscamente

“Sappiamo tutto Castle!”  

“..ehm..sapete cosa, esattamente?” udirono lo stupore nella sua voce.

“Quello che hai scoperto un mese fa e che non volevi dirci stamattina!” spiegò Esposito.

Castle assorbì in silenzio quelle parole, poi domandò serio “Come avete fatto?”

“E’ importante? Senti.. siamo preoccupati per te, perché non ce l’hai detto subito?” Ryan si stava scaldando, visibilmente in ansia.

“Veramente non lo sa nessuno e così deve restare!”

“Non l’hai detto alla tua famiglia?” chiesero ancora più stupiti.

“Solo a mia madre ed è stato già abbastanza umiliante così, non ho intenzione di vedere altri sguardi compassionevoli, non lo sopporterei!” rispose deciso.

“Ma lo devi assolutamente dire a Kate!”

“Espo stai scherzando vero? Mi è letteralmente crollato il mondo addosso quel giorno e Kate non lo deve sapere, mi hai capito bene?”

“Ma Castle.. lei...” tentò di dire Ryan.

“Non vi immischiate, non spetta a voi decidere, ragazzi, ok?” Castle sembrava alterato ora.

“Ok... va bene” non poterono far altro che rispondere.

Una volta riposto il cellulare Ryan sentenziò “Glielo dobbiamo dire noi!”

Esposito annuì.

 

 

Kate Beckett stava appuntando sulla lavagna un nuovo indizio quando si sentì osservare insistentemente.

Lentamente si voltò e vide i suoi due detective fissarla tristemente.

“Forse vi serve un’altra boccata d’aria ragazzi, cosa sono quelle facce da funerale?”

“Ti dobbiamo dire una cosa” cominciò Ryan.

“Ma è meglio se ti siedi” rincarò Esposito.

Kate abbozzò divertita “Mi prendete in giro vero?”

Ma i volti dannatamente seri dei due la convinsero a cercare una sedia.

La prima volta che le spiegarono tutto Kate rise.

Doveva essere di sicuro uno scherzo.

La seconda volta invece cominciò a metabolizzare lentamente ogni dettaglio ed informazione che usciva dalle loro bocche.

Da quant’è che era strano con lei Castle? Un mese?

Si era allontanato per proteggerla?

Si fece ripetere tutto una terza volta. Le era impossibile da credere eppure in un certo senso tutto filava.

Il viaggio a Las Vegas. L’hostess con cui usciva. Il caso di Slighter e il voler provare qualcosa di nuovo recitando la parte del poliziotto cattivo.

Si stava forse godendo i suoi ultimi giorni meglio che poteva?

Si stava dando alla pazza gioia prima che fosse troppo tardi?

Per Kate, che nell’ultimo mese si era arrovellata il cervello cercando di capire cosa lui avesse, sembrava ora tutto molto chiaro.

“Kate, ti senti bene?” Espo le mise una mano sulla spalla.

“Ci dispiace così tanto ma non voleva dirtelo e noi non ce la siamo sentita di..” Kate interruppe Ryan.

“E’ tutto a posto, ragazzi...avete fatto bene” Kate deglutì forzatamente, con le lacrime agli occhi “..ora scusatemi ma devo parlare con una persona..” e così come Castle quella mattina, si precipitò in ascensore.

La cosa strana agli occhi dei due detective fu che in vece di scendere, l’ascensore salì.

 

Rick Castle posò il depliant dell’ennesimo appartamento che stava guardando e si passò stancamente le mani sul volto.

Il suono del campanello non lo fece impazzire di gioia. Aver discusso con i suoi due amici non lo aveva reso di umore gioviale.

Vederli però davanti all’uscio di casa lo fece sentire bene.

“Ehy che ci fate qui?” disse lasciandoli entrare.

“Dobbiamo davvero parlare noi tre Rick!” poche volte usavano i loro nomi di battesimo ma la situazione lo richiedeva. Ryan ne fu ancora più convinto quando vide i volantini sul suo tavolo in soggiorno.

Esposito seguì il suo sguardo e capì “Amico che fai vendi questo posto ora?”

Rick non seppe cosa rispondere, preso in contropiede.

“Non ti puoi arrendere così!” Ryan lo afferrò per le spalle sperando di smuoverlo “Devi combattere! Noi ti staremo sempre vicino!”

Ancora una volta lo scrittore tentò di parlare ma Esposito lo precedette “Sei nostro amico e non ti permetteremo di fare sciocchezze! Qualunque cosa tu abbia l’affronteremo insieme, ma non parlare e tenerti tutto dentro non è la soluzione!”

“Esatto!” lo seguì a ruota Ryan “Ti accompagneremo in ospedale ogni volta che occorrerà e saremo d’appoggio per Martha e Alexis e...”

Stavolta Castle lo interruppe “Ospedale??”

“Lo so che fa paura ma fidati, una cura ci sarà e noi...”

“Woah fermi un secondo!” Rick alzò la voce per zittirli, gesticolando agitato “Ma che diamine vi siete messi in testa??!!”

“Te l’abbiamo già detto che abbiamo capito tutto! Non devi fingere con noi!” Ryan cercò di abbracciarlo ma Rick lo tenne a distanza.

“Che cos’è che avreste capito esattamente?” chiese quasi isterico.

Esposito si sentì solleticare la base della nuca, perplesso.

“Ehm.. che un mese fa hai scoperto di essere malato, infatti da allora sei diverso e stai così male da non dormire e...guardati sei pallido! Poi stamattina ci chiedi se vogliamo l’Old Haunt e ci siamo ricordati che ci avevi già precedentemente detto che se ti fosse successo qualcosa l’avresti lasciato a noi...e sei freddo con Kate... abbiamo capito che la cosa ti ha talmente distrutto da tenerla lontana per non farla soffrire quando tu... quando sarà il momento di...”

Ryan annuì ad ogni parola, con convinzione.

Rick si portò le mani alla bocca allibito “Ma voi due siete completamente scemi!!”

“Non..non sei malato?” azzardò Kevin.

“Io sono sano come un pesce! Dio santo, siete riusciti a travisare ogni singola parola che ho detto!!”

A bocca aperta, i due poliziotti, erano come impietriti.

“Ci dev’essere voluto un bell’impegno per elaborare una teoria del genere! Ehy un secondo, devo forse leggere tra le righe che mi volete morto???”

Nell’udire quelle parole Ryan ed Esposito gli si gettarono addosso abbracciandolo.

“Oddio che sollievo Castle!”

“Mi hai fatto prendere un colpo!”

Esclamarono assieme stritolandolo in una morsa.

“Possiamo concludere qui il momento degli abbracci?” propose Rick.

I due si scollarono immediatamente cercando di riacquistare un po’ di virilità.

“Comunque sono commosso per le vostre parole, ragazzi, ma questo..” sollevò un depliant “...è per cercare un appartamentino in California non per vendere la mia casa. Alexis ha scelto Standford e parte tra una settimana, cosa che mi rende un pò triste e che non mi fa dormire molto la notte, ma se ho casa anche là mi è molto più facile vederla ogni volta che voglio, e quando non sarò qui mi serve qualcuno che badi al bar...stavo solo pensando di farvi soci o cointestarvelo, non mi sono ancora informato in merito...”

Kevin e Javier si sarebbero volentieri sotterrati da qualche parte in quel momento.

“E..la cosa che ho scoperto un mese fa...sì, mi induce a essere freddo con Kate, ma non ha niente a che fare con la mia salute, perciò potete stare tranquilli!”

“Oddio..” Ryan si maledì mentalmente nel sentire il nome della donna.

“Cosa?” domandò Rick.

Esposito capì immediatamente il pensiero dell’amico, perché corrispondeva esattamente al suo.

“Cos’altro avete combinato?” chiese preoccupato lo scrittore.

“Potremmo aver detto della tua malattia anche a Ka..”

“Karrie! L’abbiamo detto a Karrie!” Esposito si intromise sovrastando la voce di Ryan.

“Chi?” Rick non sapeva chi fosse.

“La nuova arrivata, quella che fa sempre le fotocopie storte...” spiegò malamente Espo.

“Cassie?” lo corresse Castle.

“Ah si, Cassie..mi confondo sempre..” diede un occhiata eloquente a Ryan e poi proseguì “Tranquillo le spieghiamo tutto noi, ora è meglio se andiamo, ci siamo resi ridicoli abbastanza..” parlando erano già alla porta.

“Notte Castle, a domani” Ryan impugnò la maniglia e schizzò fuori seguito da Esposito.

Castle non ebbe nemmeno il tempo di salutarli che se n’erano già andati.

Incredulo ridacchiò tra se ripromettendosi di sfottere quei due a vita.

Ancora sul pianerottolo Ryan chiese se fosse il caso di andare subito da Beckett a rassicurarla.

“No, forse è meglio lasciare che risolvano da soli” rispose invece Esposito incamminandosi.

Ryan restò impalato assorbendo la triste verità “Beckett ci ammazzerà”

 

 

Dopo una mezz’ora il campanello suonò nuovamente Rick andò ad aprire tutto sorridente, aveva già preparato tre o quattro battute da propinare a quei due che non vedeva l’ora di testare.

Ma il sorriso sul volto si incrinò un poco quando alla porta vide Kate.

“Ehy Castle, vedo che sei contento” esclamò vedendolo sorridere.

“Ehy entra, si diciamo che è stata una giornata.. strana..”

“A chi lo dici” Kate lo disse a bassa voce entrando in casa dello scrittore.

Non aveva la più pallida idea di come cominciare, ma aveva passato tutto il pomeriggio dallo psicologo ed era uscita dal suo studio decisa a confessare i suoi sentimenti a Castle.

Rick la scrutò in volto. Era arrossata e aveva gli occhi lucidi.

“Ti devo parlare di una cosa. E non mi dire *everything is fine* perché so che non è vero!”

Rick si stupì nel vederla imitarlo. Gli spuntò un mezzo sorriso che ritrasse immediatamente.

Era ancora arrabbiato con lei “Non so di cosa tu stia parlando”

“Sto parlando di quest’ultimo mese. E’ stato orribile e tu non fai altro che evitarmi e allontanarmi”

Mai prima d’ora era stata così diretta con lui. Voleva parlarne davvero? Ora?

Bene l’avrebbe accontentata!

Ma per l’ennesima volta in quella giornata fu interrotto ancor prima di parlare.

“So cos’è successo. So perché ti comporti così... io... avrei dovuto capirlo prima...”

Kate balbettava e si asciugò svelta una lacrima.

“No, sono io che avrei dovuto capirlo prima Kate! Che stupido sono stato!” rispose severo.

“Come potevi?” disse lei invece dolce “Non biasimarti per questo”

Il tono gentile di Kate lo spiazzò. Perché reagiva così? Non tentava nemmeno di difendersi?

“Beh, visto che hai capito, non hai niente da dirmi?” Castle voleva spiegazioni, aveva mentito a tutti e soprattutto a lui, per mesi.

“Sono qui per questo, per dirti che per te ci sarò sempre e che non voglio sprecare più un minuto del tempo che ci resta”

Rick se la ritrovò tra le braccia senza nemmeno accorgersene.

“Lanie me l’aveva detto di non perdere tempo, che non sappiamo cosa ci riserva il domani, se ci saremo o no, e io volevo dirtelo ma poi tu mi allontanavi sempre e..” un singhiozzo prepotente pose fine al suo discorso.

Una parte di Rick era al settimo cielo per quelle parole ma l’altra era perplessa.

Restò impalato senza abbracciarla, confuso e sì, ancora arrabbiato con lei, quando la sentì dire “Scusa per tutto il tempo sprecato” la mente di Rick si affollò di pensieri. Uno in particolare spiccò.

“Hai...hai parlato con i ragazzi oggi?” domandò cauto.

Lei si sciolse un poco dall’abbraccio e guadandolo negli occhi annuì.

Rick lesse infinito dolore in quel verde. E amore. Era lì davanti a lui.

Forse mostrato per il motivo sbagliato, ma comunque c’era.

“Kate ti prego non piangere” le asciugò le lacrime con le mani “Ascoltami bene, ok?”

Lei annuì nuovamente.

“Tutto quello che credi di aver capito oggi è sbagliato. Io parlavo di una cosa e quei due scimuniti ne hanno capita un’altra e si sono ben guardati dal dirmi di avertelo detto!”

“Tu non..non..”

“Godo di ottima salute, e mi dispiace che si sia creata tutta questa assurda situazione”

Grazie a quelle parole la detective riprese a respirare. E a pensare.

“Ma allora cos’è successo un mese fa? Perché ce l’hai con me?” 

“Io..Ti ho sentita mentre dicevi che ricordi tutto della sparatoria” la vide sgranare gli occhi e capire “Mi rendo conto di non aver reagito molto bene...ma non volevo farti male, ero deluso e cercavo solo evitare di essere ferito ancora...”

Kate non disse nulla. Ascoltava inerme le conseguenze della sua bugia.

“Sono stato io questa volta ad agire spinto dall’orgoglio... a sorpresa invece tu mi crolli in preda alle emozioni, Kate, sono davvero colpito” finì la frase cercando di strapparle un sorriso.

E dopo poco infatti lo vide spuntare sul suo volto.

“Sono un disastro, ho un groviglio di pensieri e emozioni che non riesco del tutto a sbrogliare ma di una cosa sono sicura adesso” Kate gli posò le mani sulle guance “non posso e non voglio più sprecare altro tempo”

Rick le sorrise al settimo cielo anche se non potè fare a meno di chiederle “Anche se l’hai capito per il motivo sbagliato?”

Kate annuì unendo le loro fronti “Non è poi così sbagliato, come dicevo, anche Lanie mi ha fatto un discorso del genere e stavo davvero cercando di parlarti ma...”

“Ma...?”

“L’hostess sulla tua Ferrari mi ha un po’...bloccata!” spiegò con una smorfia.

“Assistente di volo” la corresse e prima che lei potè controbattere proseguì “mi dispiace tantissimo, specialmente se ti sei sentita inferiore o inadeguata a causa mia. La verità è che tu quella te la saresti mangiata a colazione!”

Finalmente la vide ridere di gusto e le lasciò un dolce bacio sulla fronte.

Qualcosa di estremamente importante era appena successo. Meglio approfittare di quella sua improvvisa loquacità, inducendola a parlare ancora.

 “Su vieni, ci sediamo sul divano con un bel barattolone di gelato e parliamo un po’ di tutto: baci, cecchini, celle frigorifere e qualunque altra cosa ci venga in mente!” le disse mentre prese gelato e cucchiai.

Kate lo trovò estremamente dolce e già che c’era propose qualche punto “Possiamo ricontrollare la lista di quante volte ci siamo salvati la vita a vicenda?”

“Non ti fidi eh? Va bene ricontrolliamola...” le prese la mano e la condusse verso il divano.

“E parliamo anche di Sofia Turner..” disse con nonchalance.

“Oh si, perfetto.. e anche della lista dei tuoi ex, ricordi?”

Kate restò immobile pensierosa “Credo fortemente che certi argomenti li possiamo anche evitare...”

“Ah si?”

Entrambi risero e si lasciarono andare ad un leggero bacio prima di assaggiare il gelato.

“Andiamo a ritroso” propose infine Kate “partiamo dal pianificare l’omicidio perfetto di Ryan ed Esposito e poi man mano parliamo del resto”

Castle le battè il cinque “Adoro la tua mente criminale!”

 

 

 

Fine

 

 

 

Angolo dell’autrice:

non sono normale, lo sapete già.. ve lo confermo ad ogni oneshot xD

Ci tengo a precisare di prendere questa ff goliardicamente, non vorrei mai urtare qualcuno o dare l’impressione di prendere con troppa leggerezza certi argomenti..

Assolutamente non è da me, volevo solo divertirmi un po’ a spese di Ryan&Esposito xD Se quei due ci si impegnano potrebbero travisare anche di peggio secondo me!!

 

Detto ciò, se avete critiche o commenti, lasciatemeli pure!

Buona lettura!

 

Un bacione,

 

Ivi87

   
 
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