*Harry*
Sulla mappa dei malandrini c’era scritto che Malfoy stava nel bagno dei prefetti da solo così non persi tempo e” FATTO IL MISFATTO” ripiegai la pergamena per bene e la misi in tasca insieme alla mia bacchetta. Presi il mantello dell’invisibilità e cominciai a correre verso il bagno. Entrai e lo trovai, stava davanti ad uno specchio e stava… mi era venuto un colpo. Il principe delle Serpi stava…”Piangendo, Draco stai piangendo” disse il biondo platinato”Sono un debole, non posso crederci, sto piangendo” vidi che con la mano sinistra color porcellana si asciugava le lacrime amare che gli rigavano il volto.
Il primo pensiero che mi venne in mente era di consolarlo e, così feci. Mi tolsi il mantello e mi avvicinai a lui. Malfoy mi guardò perplesso “Potter che ci fai qui??!!” mi accorsi che nascondeva il braccio sinistro “Ero venuto per vedere cosa ci facevi qui da solo in piena notte” guardai il braccio che nascondeva “Non c’è bisogno che lo nasconda, so perfettamente che tu…che tu sei…bhè tu sei un…” “Uno schifoso Mangiamorte” completò lui la frase e altre copiose lacrime scesero rigando il suo volto perfetto.
Non ci pensai due volte e gli presi la mano per poi attirarlo a me e abbracciarlo. Rimase scioccato ma ricambiò l’abbraccio questa volta ero me sorpreso. Ci staccammo ma l’uno dall’altro e lui mi prese il volto, il mio cuore cominciò a battere e sentii qualcosa nello stomaco, si avvicinava sempre di più, le nostre bocche erano così pericolosamente vicine e alla fine mi baciò. Qualcosa dentro di me esplose, cominciò a far scorrere le sue mani fredde come il ghiaccio sul mio corpo. Si staccò da me, mi prese la mano e mi portò davanti all’appendi abiti del bagno, mi lasciò e mi guardò dicendo” Sta tranquillo adesso ci penso io” Mi puntò la bacchetta contro disse piano”Imperio” fui colto alla sprovvista, non riuscivo più a controllare il mio corpo, cercavo con tutte le mie forze di riprendere il controllo ma invano: l’incantesimo era troppo potente. Draco intanto prese di nuovo la bacchetta”EVANESCO” i nostri vestiti erano spariti. Potevo ammirare il suo corpo perfetto. I muscoli erano ben definiti, la sua pelle era chiara come la porcellana. Lo guardai negli occhi e cercai di fargli capire che io non volevo farlo ma lui mi prese e cominciammo quella danza amorosa che travolse tutti e due. Non ricordo quante ore erano passate ma quando finalmente Draco uscì da me l’ultima volta mi addormentai stremato. Quando mi risvegliai era completamente vestito, ma non mi trovavo più dentro il bagno maschile ma ero disteso fuori la sala comune dei Grifondoro.
Entrai dentro il mio dormitorio e rimurginai su quello che era successo quella notte. Per tutto il giorno ero stato fra le nuvole e quando finalmente arrivò sera non riuscii a prendere sonno così presi la mappa dei malandrini e la spiegai. Cominciai a ispezionarla fino a quando non trovai il nome di Draco Malfoy che si trovava sempre nel bagno. Ripensai con riluttanza alla serata prima e senza pensarci già mi trovavo fuori diretto verso il bagno. Malfoy si trovava nella stessa posizione della serata precedente ma invece di abbracciarlo presi la bacchetta e cercai di colpirlo ma lui mi vide e schivò il mio colpo: cominciammo a schiantarci a vicenda senza ottenere nessun risultato visto che eravamo bravi tutti e due a schivare ed a usare incantesimi scudo. Alla fine il bagno era allagato e io stremato urlai” Perché l’hai fatto?”, Draco sogghigno e rispose” Perché me lo chiedi? Non dirmi che non ti è piaciuto!” e cominciò a ridere; ero furioso volevo fargliela pagare, mi ricordai di un incantesimo che avevo letto sul libro di pozioni, non sapevo che effetto aveva quell’ incantesimo ma urlai a squarciagola con la bacchetta puntata su Draco: “SECTUMSEMPRA” successe tutto in pochissimi secondi: un momento prima Draco stava per scagliare la maledizione cruciatus e un attimo dopo era sdraiato sul pavimento bagnato che “nuotava” sul suo stesso sangue. Rimasi scioccato: Draco aveva un taglio profondo lungo tutto il petto. lo fosse procurato e a non mi andava proprio di dire la verità perché sapevo che mi avrebbero espulso seduta stante. Arrivò Piton e mi chiese che cosa era successo, io balbettai qualcosa e corsi via. Sapevo solo una cosa: ERO NEI GUAI.