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Autore: KahoriNakamaSan    29/04/2012    1 recensioni
Entrai. Quell’odiosa bambola era sempre lì, quasi ad osservare ogni mio singolo movimento in quelle quattro mura che racchiudevano la mia stanza.
E' una one-shot scritta molto tempo fa per la scuola di scrittura che frequentavo (e che poi ho lasciato). L'oggetto è una bambola legata ai brutti ricordi della narratrice. Una semplice descrizione, per iniziare a presentarmi ^^ Una recensione fa sempre piacere! =D
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Entrai

Entrai. Quell’odiosa bambola era sempre lì, quasi ad osservare ogni mio singolo movimento in quelle quattro mura che racchiudevano la mia stanza. Mi dava il voltastomaco. Non so bene se era per quel suo aspetto ripugnante o per il semplice fatto che fosse appartenuta ad una disinteressata zia ormai defunta. Era piccola, vecchia, brutta, totalmente inutile. Solo io la vedevo orribile nella sua piccolezza. Infatti era lì, nel suo angolo abbandonato, carente di attenzioni, cure e bellezza. Dietro a quella stoffa ormai rovinata vedevo una bambina viziata e malevola. Vedevo lei. Il viso della bambola incorniciato da capelli bruni era il ritratto della sconsideratezza. Mi disgustava. Una volta, di certo, era una bambola ben curata, degna di essere esposta nei migliori scaffali di un’umile stanza da letto. Ora era solo un oggetto da buttare via come tanti altri. Quel flaccido corpo stretto in un assurdo vestito di seta stracciata mostrava una disperazione troppo viva. Soffermai lo sguardo sul viso, ancora. Il solo occhio rimastole era di certo maledetto. Uno stupido bottone nero che mi osservava in continuazione, appeso alla bambola da un unico, debole filo. Ogni volta un brivido percorreva il mio intero corpo in una manciata di secondi. Era puntato verso il pavimento, quell’occhio, rischiando di cadere su una delle due treccine, ma in qualche modo continuava ad osservare me. Non ero del tutto certa che fosse solo impressione. Strinsi la bambola in mano. Una nuvola di polvere mi circondò. La gettai dalla finestra insieme alle mie ansie e ai ricordi di una zia che bramava solo ai nostri soldi.

   
 
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