-Tu, imbecille che non sei altro, mi hai appena distrutto la macchina, cazzo!- probabilmente il mio tono di voce era un tantino alto, ma ero troppo arrabbiata per contenere il mio istinto omicida. Volevo guardare negli occhi la mia vittima, che poi tanto vittima non era; ma chi mi ritrovai davanti fu una figura del tutto inaspettata.
Per una frazione di secondo, avevo rivissuto tutto, la mia infanzia: noi, i migliori amici inseparabili quali eravamo.