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Autore: _TaylorMomsen_    30/04/2012    5 recensioni
Sul grande letto a baldacchino, attorniato da cuscini e coperte,giaceva il corpicino di un bambino dai capelli scuri.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaname Kuran, Nuovo Personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Questa è la nuova storia nella quale mi sono cimentata. E’ stata davvero dura da elaborare e spero vi piaccia! Scoprirete subito di cosa ho deciso di parlare in questa nuova ff =D
Bacioni!
 

Jess

 
 
 
 

 
 
Passi leggeri,rintocco di tacchi sul pavimento di marmo immacolato. Lungo cappotto nero,andamento regale ed elegante,troppo preciso per essere un umano.
 
Capelli color ebano,lunghi fino alla clavicola,occhi bordeaux, viso angelico,perfetto,pelle diafana. Lui,Kaname Kuran,in tutta la sua fierezza,avanzava austero verso l’entrata della grande villa, dove lo stava attendendo con ansia una persona molto importante.
 
Si era fermato sulla soglia,non aveva esitato un secondo a bussare. Pochi secondi,ed eccola,in tutta la sua bellezza e genuinità: Rose Shoto. Kaname le aveva sorriso leggermente, Rose aveva captato immediatamente un lampo di insolita indecisione nei suoi occhi rossi.
 
Lo aveva fatto entrare,chiudendo la porta subito dopo. I due si erano guardati negli occhi,per poco,le labbra si erano unite in un piccolo bacio,tenero e dolce. Rose aveva preso la mano di Kaname con decisione. Lo aveva condotto lungo le scale,per i corridoi fino ad arrivare davanti una grande porta di mogano,scura.
 
La aveva aperta con dolcezza,rivelandogli la sua camera da letto, anzi, la LORO camera da letto. Sul grande letto a baldacchino, attorniato da cuscini e coperte,giaceva il corpicino di un bambino dai capelli scuri.
 
Il respiro regolare del bimbo,le braccine spalancate e rilassate, la bocca semiaperta,rosso fuoco,il corpicino avvolto in un vestitino blu scuro, avevano fatto sorridere teneramente Kaname, che si era avvicinato silenziosamente per evitare di svegliare il bambino,anzi,no, SUO figlio. Il LORO figlio.
 
Lo aveva preso in braccio,con delicatezza e lo aveva posto sulle sue braccia,stringendolo piano piano a se. Rose lo aveva raggiunto, ammirando il volto sereno del suo compagno e di suo figlio. Erano due gocce d’acqua. Kaname gli aveva accarezzato la testa,lentamente, lo aveva ammirato e aveva cercato di trasmettergli tutto l’amore possibile.
 
Il bimbo si era mosso leggermente ed aveva aperto gli occhi, rivelando le sue iridi bordeaux,proprio come quelle di suo padre, profonde ed espressive. Sebbene era identico a suo padre, la fierezza e la determinazione nel suo sguardo erano quelli della sua bella mamma.
 
 
 
 
 
 
 
“Daisuke cresce in fretta,eh?”
“Già,ha ormai 6 mesi…  Mio figlio…”
 
 
 
 
 
 
 
Kaname lo aveva detto con una nota di fierezza nella sua voce, come se quel bimbo avrebbe fatto grandi cose nella sua vita, proprio come dice il suo nome, “Grande Aiuto”. Rose aveva ammirato suo figlio come se sarebbe stata l’ultima volta,era visibilmente scossa e turbata.
 
Kaname aveva passato suo figlio alla compagna e si era incamminato verso la porta,scendendo le scale e raggiungendo il seminterrato tallonato da Rose con in braccio il piccolo Daisuke mentre stava giocando allegramente con un piccolo oggetto di legno.
 
Il purosangue era entrato nel suo laboratorio nel seminterrato,si era tolto il lungo cappotto e aveva indossato il suo camice bianco: era alle prese con un importante esperimento. Rose lo aveva guardato tristemente in secondo e poi aveva aggiunto
 
 
 
 
 
 
“Non è necessario che tu conduca un esperimento del genere, Kaname…”
 
 
 
 
 
 
Lui non l’aveva nemmeno guardata,intento a lavorare sulle varie reazioni chimiche che stavano avvenendo nelle singole provette di vetro. Tuttavia le rispose atono
 
 
 
 
 
 
 
“Per noi,o per gli esseri umani…?”
“Perché parli di loro? Noi non interagiamo più del dovuto con loro per evitare di spaventarli inutilmente.”
 
 
 
 
 
 
Kaname si era girato un solo,singolo attimo ed in quel frammento di tempo aveva scrutato negli occhi di Rose e di suo figlio,per poi rigirarsi immediatamente. Rose,affranta,si era girata e se n’era andata,lasciandolo solo con i suoi esperimenti. 

   
 
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