Equilibrium
Gli
uomini galleggiano alla superficie della società
come un ago sulla superficie dell'acqua – per l'equilibrio
delle forze
molecolari; ma un lieve soffio basta a farli sommergere per sempre e a
far
veder loro com'era malsicuro il loro fondamento di fronte alla
necessità,
ch'essi s'illudevano d'aver superato.
Carlo Michelstaedter, Taccuini e appunti, 1905/10 (postumo)
Era
l’epoca in cui andava
tutto per il meglio, dove l’economia era fiorente, le
famiglie riuscivano ad
arrivare a fine mese permettendosi di cambiare automobile ogni 2-3 anni
e la
criminalità organizzata aveva subìto un duro
colpo dallo Stato che si impegnava
a proteggere i propri cittadini. Le persone vivevano nel lusso, si
aveva a
disposizione qualsiasi cosa, da cibi esotici a tecnologie di ultima
generazione
inventate per agevolare ogni individuo nelle più svariate
situazioni. Tutto
faceva supporre che si sarebbe giunti alla cosiddetta “città ideale” la
quale avrebbe avuto come capi pace e
armonia, vedendo
così l’abolizione di classi sociali, di pregiudizi
etnici e di discriminazioni
sociali. O così la pensavano i pessimisti. Gli ottimisti
sostenevano addirittura
che procedendo in questa direzione l’uomo avrebbe costruito
(o ricostruito,
dipende da chi ci crede o no) l’Eden, il fantomatico paradiso
terrestre che
ospitò Adamo ed Eva ma che fu precluso loro fin da subito.
Ma
appunto erano solamente
supposizioni. Gli uomini in realtà erano intossicati,
vivevano nel fumo di
scoperte e invenzioni futili che portavano alla putrefazione delle loro
capacità intellettive incoraggiandoli al potere, al
guadagno, all’onniscienza. Onniscienza.
Onni-scienza, ogni tipo di
sapienza, di conoscenza che coinvolge l’essere
umano, siano esse reali o surreali. In un mondo dove la
realtà era diventata
fin troppo banale e scontata, bisognava ricorrere
all’irrealtà sia per avere
più margine di successo, sia per fare le cose con
più stile.
Gli
uomini vivevano in una
campana di vetro, con il cotone nelle orecchie, una benda sugli occhi
ma con un
naso dalle narici più ampie rispetto alle generazioni
precedenti, al fine di
captare e inalare la sporcizia accumulata nell’aria di secoli
e secoli di
congiure, ingiustizie e sovversioni.