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Autore: FeverSkating    30/04/2012    1 recensioni
Questa One-shot descrive i pensieri di un Naruto assonnato, in una particolare domenica mattina.
"Fortunatamente non ho tra le mani l’inventore delle sveglie: farebbe una fine tragica."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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SVEGLIE O NON SVEGLIE?
 
 
BipBipBip
 
Il suono della sveglia mi sta trapanando i timpani da, quanti saranno? Dieci minuti?
Può darsi.
Sbadiglio rumorosamente e con svogliatezza mi rigiro nel letto dando le spalle alla sveglia, come se facendolo riuscissi a estraniare dal mondo quel dannato aggeggio.
Mi ero deciso a comprare una sveglia due anni fa.
È in momenti come questi che mi chiedo il perché di tale sciocchezza. Poi ricordo lo sguardo omicida di Sakura che, giustamente, ne aveva abbastanza di venire sotto casa ogni mattina per svegliarmi, poco prima dell’inizio delle lezioni,e poi essere costretta ad aspettarmi e accompagnarmi a scuola.
Inutile dire che arrivavamo entrambi immancabilmente in ritardo.
Sasuke si era rifiutato di farmi da “babysitter”…quel teme!
Così adesso mi ritrovo qui, infastidito e assonnato, e la sveglia continua ostinata a svolgere il proprio lavoro, anche molto diligentemente, devo ammettere.
Fortunatamente non ho tra le mani l’inventore delle sveglie: farebbe una fine tragica.
Mi balena nella mente l’idea di disintegrare la fastidiosa macchinetta sul mio comodino. Un po’ come ho fatto con quella precedente che, dopo un mese di permanenza in casa mia era magicamente volata fuori dalla finestra, vittima di un improvviso scatto d’ira del sottoscritto, cadendo in testa a Kakashi, il prof di matematica, e lasciandolo incosciente per strada.
Da quel giorno non l’ho più visto passare per la strada di fronte al mio monolocale.
Questa sveglia farebbe la stessa fine dell’altra, o peggio, se non fosse che mi ricordo, chissà come visto che non sono ancora completamente sveglio, che è un regalo.
Più precisamente un regalo di Natale.
Non ci tengo perché ha qualcosa di particolare. (Perché, sì, tengo a questa sveglia.)
Difatti è una comunissima sveglia, rettangolare, display con quegli enormi numeri lampeggianti verdi fosforescenti e la struttura in metallo.
Questo la rende molto resistente, devo ammetterlo; credo che romperla mi risulterebbe difficile. Un punto in suo favore.
Dannazione! Il fatto che non riuscirei mai a sopprimerla, non le da il permesso di andare avanti, imperterrita, a suonare!
Mi sto davvero innervosendo, però non arriverei a sfiorarla neanche con un dito.
Se rompessi anche questa sveglia…no, non voglio neanche pensarci! Non riuscirei a sopportare gli occhi di colei che me l’ha regalata, coperti di tristezza.
Ebbene, sì! È stata una “colei” a donarmi la sveglia. (In barba alla modestia, ma sono molto popolare tra la fazione femminile.) Ed  è solo per merito di “colei” che la suddetta sveglia non abbia ancora fatto un viaggio di piacere nell’inceneritore.
Mio malgrado, mi trovo a constatare che le pile di quell’oggettino sono maledettamente resistenti. Vediamo, facendo qualche calcolo…me l’ha regalata a dicembre adesso siamo a metà di marzo.
Adesso che ci penso non è passato neanche tanto tempo.
Quindi devono essere pile normalissime…
Quindi sono io che sto impazzendo. Ho persino perso la cognizione del tempo!
Tu, dannata sveglia! Sì, sto parlando con te! Piantala di fare rumore, che ho voglia di dormire.
Sai, non c’è bisogno che tu mi faccia alzare e vuoi sapere perché?
Perché è domenica, cavolo!
…giusto. È domenica.
Ma allora perché quell’orologio con la suoneria mi sta tormentando?
Nonostante molti erroneamente mi considerino un’idiota mancato, ho imparato tempo fa, per sopravvivenza personale, a impostare la sveglia.
E non mi sono mai permesso di puntarla la domenica, perché, crollasse il mondo, ma la domenica si dorme e su questo non ci piove!
Allora perché quella robaccia sulla mia scrivania suona? E qualcosa mi dice che continuerà a suonare. Odio le sveglie.
Fantastico, stanno anche bussando alla porta.
No, ma dico, cos’è questa cospirazione?! Io la gente d’oggi proprio non la capisco.
Ti pare che uno la domenica si mette a rompere l’anima ad un povero diciottenne sciagurato? Come se già i miei problemi non li avessi!
Devo finire la tesina per la maturità e studiare tutto per bene, perché altrimenti Iruka e Kakashi-sensei mi hanno promesso che me ne avrebbero fatto pentire, anche se non ho ben capito cosa intendessero, però erano così maledettamente seri che mi hanno messo paura.
Poi la squadra di basket della scuola, dove giochiamo io e Sasuke, ha vinto le provinciali, quindi adesso ci aspettano allenamenti intensivi per par fronte ai regionali. Dovremo giocare contro la squadra di Suna che a quanto pare è piuttosto forte.
Ho anche il mio lavoro part-time all’Ichiraku Ramen, il ristorante di fronte a scuola, che mi tiene occupato.
E inoltre mi piacerebbe anche riuscire a viver la mia vita, che, nonostante adori oziare, e sempre piena d’impegni. (Anche se ammetto di usare molto del mio tempo a pensare a lei)
La persona alla porta è tenace almeno quanto la sveglia. Ne deduco quindi sia Sakura.
Continua a bussare. Se non fa più piano butterà giù la porta. Adesso urla pure!
Ma cos’avrà? Mi urla di muovermi e che se scopre che me ne sono dimenticato mi fa fuori.
Ma dimenticato di cosa? Alt, non può essere oggi! Devo guardare il calendario, assolutamente.
Mi alzo e trafelato corro in cucina, inciampando nelle lenzuola sfatte sul pavimento.
Arrivo di fronte al calendario appeso alla parete, sbattendoci una mano di fianco.
Peccato che mi serva a poco il calendario se non ho idea di che giorno sia oggi.
Pensa, pensa, pensa.
Il compleanno di TenTen! Lo abbiamo festeggiato due giorni fa e lei compie gli anni il 9, quindi oggi…oggi è l’11! Bravo Naruto, ti stimo molto. Ottima deduzione.
Adesso cerchiamo il giorno, prima che Sakura mi faccia crollare casa. C’è da dire che è molto testarda.
Vediamo, 8, 9, 10, 11…trovato. Oh, no! No, no, no! Me ne sono davvero dimenticato!
Non lo credevo possibile. Naruto sei uno stupido baka!
Ora capisco perché Sakura è così arrabbiata, infondo per lei è una data importante.
Ritorno in camera con la convinzione che se non uscirò di casa al più presto, rischio di non rivedere mai più la luce del sole, per mano di quelle pazze delle mie amiche ovviamente. (È un giorno importante per tutte.)
Nel tentativo di infilarmi i jeans, saltello su un piede e cado a terra come un sacco di patate. Che scena penosa.
Mi infilo poi la maglietta bianca con scollo a V e la mia fidata giacca arancione.
Sto per uscire, ma sento un rumore fastidioso.
Mi viene da sorridere. La sveglia suona ancora e non me ne sono accorto.
Ragazzi, sto invecchiando! Corro verso il comodino e la spengo, e già che ci sono guardo l’ora.
4:57 del mattino.
È un orario indecente, ma sono effettivamente in ritardo. Abbiamo noleggiato un pullman tutti insieme e partire presto è necessario, visto che c’è un lungo viaggio da fare.
Chissà cos’ha patito Shikamaru per svegliarsi così presto.
Ah, uomini. Cosa non faremmo per le nostre ragazze. Perché sì, si può dire che io abbia una specie di ragazza.
Basta dilungarmi coi miei pensieri. Tutti mi aspettano e devo muovermi.
Arrivo alla porta e la apro, trovandomi davanti un Sakura non poco irritata.
- Finalmente, baka! Siamo in mega-ritardo. Fai veloce! – mi urla contro mentre cerca di centrarmi con un pugno. Ma io mi fiondo fuori, sbattendomi la porta alle spalle e dirigendomi verso il pullman che è fuori che mi aspetta.
Salgo e saluto cortesemente l’autista poi mi metto a cercarla con gli occhi.
Eccola lì, seduta più o meno a metà del veicolo, che guarda fuori dal finestrino.
È proprio bellissima.
Mi avvio per sedermi di fianco a lei. Sembra assorta nei suoi pensieri.
Quando mi adagio su sedile di fianco al suo la faccio sussultare. Era proprio concentrata.
Sorrido e la saluto.
- Ciao, Hinata. Posso sedermi? –
Lei mi sorride di rimando. Certo che ha proprio un bel sorriso.
- Certo, Naruto! –
- Allora, sei agitata? Oggi è un grande giorno. –
- Un po’, ma tutte le altre mi hanno detto di stare tranquilla. Infondo non è la prima gara che facciamo. –
- Hanno ragione, sai. E poi quando pattini sei davvero bellissima. –
Lei abbassa il capo e arrossisce con il sorriso sulle labbra. L’avevo vista più di una volta sui pattini ed è un sogno. È aggraziata e leggera, sembra davvero sé stessa. E oggi ho la possibilità di fare il tifo per lei, come lei ha sempre fatto per me.
All’improvviso mi ricordo di una cosa importantissima.
- Ah, Hinata! – dico riacquistando la sua attenzione – Devo ringraziarti, per la sveglia intendo. Se non me l’avessi regalata, adesso non sarei qui! –
 
Amo le sveglie.
 
 
 
Angolo di quella pazza di un’autrice
 
Allora, questa è la mia prima One-Shot e non ha propriamente un senso. ^^
L’ho scritta ha febbraio e ho deciso di postarla adesso.
Sono stata ispirata dal professore di filosofia (chissà come O.O) e quindi se l’ho scritta, è tutta colpa sua!
Spero vi sia piaciuta e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate! ^^
Grazie per averla letta! ^.^
   
 
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