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Autore: __lovelyrita    30/04/2012    1 recensioni
Atena Vuličević è una quindicenne romana, di origini bulgare, la sua vita era perfetta, finchè un giorno, tutto cambiò
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevo appena finito la versione di greco in classe, come al solito era andata male, non mi sconvolgeva più di tanto. Più che altro mi dispiaceva per i miei genitori: loro mi avevano mandata al classico, io volevo andare al linguistico o al musicale, ma per quanto odiassi quella loro stupida scelta, volevo dargli almeno una soddisfazione. Loro e i miei professori pensavano che io non studiassi abbastanza, ma si sbagliavano! Io mi applicavo, ma proprio non ci riuscivo. Quando uscii da scuola, mi misi gli occhiali da sole per proteggere i miei occhi color sabbia. Era una calda giornata di marzo, mancava quasi una settimana al mio compleanno, sedici anni! Non vedevo l'ora. Da dietro sentii una voce chiamarmi

-Atena!- disse una voce familiare, era Rebecca, mia cugina, andavamo in classe insieme. Io mi girai: si, mi chiamavo proprio così, Atena, bizzarro, vero? Per questo motivo mi piaceva

-Reb, come ti è andata?-

-Malissimo! Non sapevo niente!-

-Si certo- la guardai male -come no! Peccato che ogni volta che dici così prendi 9!-

-Non questa volta, te lo assicuro! Comunque, dove vai ora? Da William, non è così?- mi diede una leggera gomitata sul braccio

-No ma che dici?- diventai tutta rossa -Vado a prendere Selvaggia, Amelia e Demetria!-

-Già, ma se non sbaglio stanno nella stessa scuola. Dai At, sono tua cugina, ti conosco!- rise. Io accennai solamente una risatina

-Non lo so, magari lo incontrerò, magari no, che importa?-

-Si certo, "che importa?"-

-Guarda Reb!- dissi per farla andare via -C'è Giulio!-

-Dove dove dove?! ECCOLOOOOO! Corrooo!- e corse via. Scoppiai a ridere come una matta. Giulio era il ragazzo di cui era innamorata da due anni, ma lui non se la filava. Selvaggia, Amelia e Demetria, invece, erano le mie migliori amiche, e le conoscevo rispettivamente da cinque, nove e dodici anni. William, beh, lui era la persona più bella del mondo, il raggio di sole che ogni mattina mi svegliava, la luna che ogni notte mi faceva addormentare, la mia ragione di vita. Aveva due anni in più di me, veniva dal Nebraska ed era un mio caro amico, ci aveva presentati una sua compagna di classe, anche lei mia amica.  

Camminavo verso la loro scuola, i miei capelli rossi al sole sembravano quasi viola, si, sembravo una melanzana. Avevo le cuffiette, non sentivo niente, tranne la soave musica dei One Direction, i miei idoli, che mi rimbombava nella testa; ad un tratto sento qualcuno che mi abbraccia da dietro, mi giro..

-Atenaaaa!-

-C..ciao Will!- dissi sorridendo, stavo morendo! Era così bello

-Come stai?-

-Tutto bene, tu?-

-Bene bene. Sei venuta per Sel, Amelia e Demi?-

-Esatto...per loro- cercai di dissimulare il fatto che ero venuta solo per vedere lui

-Ciao figlia di Zeus- disse Selvaggia

-Ciao indigena- la chiamavo indigena perchè gli indigeni erano selvaggi, non è così?

-Figlia di Zeus, umh, mi piace!- si intromise Will -Da ora in poi è il tuo soprannome-

-Testa di zucchina, solo io posso chiamarla così!- gli rispose Selvaggia dandogli una botta in testa

-Attenta Sel, non toccare il suo gioiello!- si intromise Demi, che spuntò da dietro l'angolo

-Ciao cogliona che non si tappa mai la bocca!- le dissi lanciandole un'occhiataccia

-Non capisce! E' tardo!- disse ridendo e pizzicandomi. Io divenni tutta rossa, poi lo guardai. In effetti un minimo di ragione ce l'aveva, era un po' stupido, ma non capivo se lo faceva apposta, o se era colpa di tutte le canne che si faceva.

Dopo circa un'ora spesa a parlare, ridere e scherzare, tornammo tutti a casa. Arrivai, aprii la porta, salutai tutti ed andai in camera mia. Mi pettinai i capelli, me ne cadevano parecchi in quel periodo

-Cavolo! Perdo i capelli a ciocche! Dirò a mamma di comprarmi delle vitamine- dissi guardando tutti i capelli nella spazzola.

Mi misi a studiare, il giorno dopo avrei avuto il compito di storia. In quella settimana non facevo altro che studiare, avevo compiti su compiti, dovevo recuperare tutte le materie, e più o meno ci riuscivo, tranne nei miei punti deboli: greco, latino e matematica. Dopo lo studio, presi le chiavi del mio motorino ed andai a lezione di hip-hop. Lo facevo insieme a Selvaggia. Ci stavamo preparando per lo spettacolo di Pasqua, non vedevo l'ora. Gli unici momenti in cui potevo essere me stessa erano quando suonavo, quando cantavo e quando ballavo, non c'era cosa più bella di esibirmi, ero come Trilli: mi servivano gli applausi per vivere. Quando tornai a casa, mi connessi su Facebook. Tra le chat aperte, la sua, quella di Will, non per parlargli, solo per averlo sempre sottocchio, per leggere il suo bellissimo nome, sempre, tutte le volte che volevo. Poco dopo andai sul suo profilo e lessi lo stato che aveva appena pubblicato "She's all I need, she's all I dream, she's all I always wanted."
  
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