Fu il giorno in cui lo vidi per la prima volta che capii che ottenere il trono di spade non sarebbe stato sufficiente a rendermi felice.

Lui era lì, in sella al suo cavallo, fiero e splendido guerriero, e osservava la sua futura sposa, che io gli avevo appena venduto. Khal Drogo non aveva occhi che per Daenerys e fu in quel momento che iniziai ad odiare mia sorella.

Mentre le decantavo le lodi del capo dei dothraki, parlavo in realtà a me stesso, assaporando il suono del suo nome sulle mie labbra.

Passai notti insonni a chiedermi perché, se lui era il mio guerriero, era Daenerys a potersi stendere accanto a lui, a toccare il suo corpo magnifico e possente, a donargli e ricevere piacere da lui.

Lo avrei avuto, in un modo o nell'altro, esattamente come avrei avuto il mio esercito e il mio trono, ma il pensiero di Drogo era talmente potente da distrarmi dal mio scopo principale, e ormai non riuscivo più a pensare ad altro.

Lo guardavo osservare mia sorella con ammirazione e concupiscenza, e morivo dentro perché quello sguardo non era riservato a me: da lui io ricevevo solo disprezzo, o peggio, indifferenza.

Odiavo Khal Drogo perché non mi desiderava come io desideravo lui, e non mi riconosceva come suo padrone. Ma non riuscivo a smettere di amarlo e sognarlo ogni notte.

Poi, una sera, lui venne nella mia tenda: mi alzai di scatto, colto di sorpresa, e lo guardai con un'espressione confusa, chiedendomi cosa volessse.

Drogo non aveva ancora imparato la mia lingua, complice il fatto che mia sorella era con lui così accomodante da aver iniziato ad apprendere l'idioma e gli usi di quei selvaggi. Restò immobile davanti a me, a fissarmi per lunghi istanti dall'alto del suo corpo possente, facendomi sentire minuscolo e indifeso come ogni volta che mi trovavo in sua presenza. Il signore dei cavalli era l'unico in grado di intimorire il Drago.

Quando lui, d'improvviso, sollevò il braccio muscoloso verso di me, sussultai di sorpresa, temendo volesse colpirmi, ma le sue dita mi sfiorarono la guancia con un tocco incredibilmente leggero, considerata la forza e la possenza di quell'uomo.

L'avevo visto combattere in più di un'occasione, e la sua lunga treccia era la prova concreta delle sue insuperabili doti di guerriero feroce e implacabile: possibile che fosse capace di un gesto tanto delicato?

Gli presi la mano e la feci aderire alla mia guancia, socchiudendo gli occhi per meglio apprezzare il calore della sua pelle contro la mia. Lui allungò l'altra mano e chiuse all'interno del suo pugno una ciocca dei miei capelli, attirandomi verso di sè.

La pelle del suo petto era liscia e rovente, le sue braccia mi stringevano con fare possessivo; mi sollevò il mento, mi baciò con violenza, e io ricambiai con altrettanta urgenza.

Stavo finalmente riscuotendo ciò che era mio.

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Secondo esperimento su Viserys. Di solito non scrivo slash perché solitamente non sono canon, ma Drogo è troppa roba... Avete presente quando si vede una bellissima donna e qualcuno dice "quella farebbe diventare etero un omosessuale"? Beh, per me Drogo farebbe diventare gay un etero. Non sono sicura di questo lavoro, quindi sono molto ben accette le critiche e qualsiasi opinione al riguardo. Grazie ^_^ P.S. Il titolo vuol dire "riscuoti ciò che è tuo", ma non sono sicura che la scelta di "gather" sia la più corretta: ho deciso tuttavia di usare questo verbo perché mi piaceva più di "collect" XD