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Autore: Vattelapesca    01/05/2012    6 recensioni
Una vecchia casa a Godric's Hollow, molto vicina a quella dei Potter. Troppo vicina, forse. E poi l'amore. L'amore che lo ha salvato così tante volte. L'amore a cui lui ha dovuto imparare a dare fiducia.
...ogni tanto Ginny riusciva ad avere qualche giorno libero per stare con lui. E quando era lì, a Harry sembrava di tornare a respirare. Ma poi se ne andava, e lui rimaneva solo con i suoi fantasmi.
Per anni, aveva pensato che l'amore fosse una cosa che non lo riguardava affatto.”
1° classificata a "Ollivander's wand shop contest" indetto da SimplyMe514 sul forum di EFP
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Questa storia si è classificata prima al "Ollivander's wand shop contest" di SimplyMe514. 
Autore:
Vattelapesca (snoopy_4 sul forum)
Titolo: Amore è mancanza
Caratteristiche della bacchetta: Frassino, Piuma di fenice, 14 pollici, Non flessibile Personaggio: Harry Potter Tema: Amore Luogo: Godric's Hollow Prompt: Fuoco
Personaggi*: Harry Potter, Ginny Weasley
Genere: Introspettivo, Slice of life
Rating: Verde
Introduzione: Una vecchia casa a Godric's Hollow, molto vicina a quella dei Potter. Troppo vicina, forse. E poi l'amore. L'amore che lo ha salvato così tante volte. L'amore a cui lui ha dovuto imparare a dare fiducia.
...ogni tanto Ginny riusciva ad avere qualche giorno libero per stare con lui. E quando era lì, a Harry sembrava di tornare a respirare. Ma poi se ne andava, e lui rimaneva solo con i suoi fantasmi.
Per anni, aveva pensato che l'amore fosse una cosa che non lo riguardava affatto.”
Avvertimenti: One-Shot
Note dell'Autore (se presenti):
 
 
 
 
«Nell'Ufficio Misteri c'è una stanza che viene tenuta sempre chiusa. Contiene una forza al tempo stesso più meravigliosa e più incredibile della morte, dell'intelligenza umana e della natura. È forse il più misterioso fra i molti soggetti che vengono studiati laggiù. È la forza contenuta in quella stanza che tu possiedi in grande quantità, e che Voldemort non possiede affatto.»
[Albus Silente, Harry Potter e l'Ordine della Fenice, cap. XXXVII]
 
Amore è mancanza
 
Le fiamme esplosero alte ed improvvise, facendolo ritrarre di scatto dai fornelli. Cacciò un urlo, poi si affrettò ad impugnare la bacchetta e declamare: «Aguamenti!» Il fuoco si spense in uno sfrigolio e subito una gran quantità di fumo nero si propagò dai resti del piccolo incendio.
«Cos'è successo?» Ginny era comparsa in cucina e, tra un colpo di tosse e l'altro, stava spalancando la finestra.
«Non ti volevo svegliare.»
Lei alzò le spalle, avvicinandosi alla padella sui fornelli. «Bacon?» Chiese indicandone il contenuto: piccoli pezzi di carne carbonizzata, ormai immangiabili.
«Il gas non voleva accendersi, così ho pensato che un piccolo colpo di bacchetta non avrebbe guastato, ma...»
«Diciamo che hai esagerato.» Concluse lei con una risata. «Lascia fare a me.»
Allora prese a trafficare per ripulire quel disastro. Harry rimase in piedi, a guardarla; gli piaceva averla per casa. Non succedeva spesso, perché le Holyhead Harpies rubavano gran parte del suo tempo, ma ogni tanto Ginny riusciva ad avere qualche giorno libero per stare con lui. E quando era lì, ad Harry sembrava di tornare a respirare. Ma poi se ne andava, e lui rimaneva solo con i suoi fantasmi.
Per anni, aveva pensato che l'amore fosse una cosa che non lo riguardava affatto. Vivere con i Dursley l'aveva abituato alla carestia dei sentimenti, per cui gli ci era voluto un po' per abituarsi ad Hogwarts.
Poi era arrivata lei. Aveva capito di amarla quella notte, nella foresta. Prima che Voldemort alzasse la bacchetta contro di lui l'unica cosa che gli era venuta in mente era stata Ginny. Era morto così, con la sua immagine negli occhi. Era morto senza aver potuto dirglielo.
Silente gli diceva sempre che la sua capacità di amare era la più grande arma che possedesse contro Voldemort. Ma lui non ci aveva mai creduto. L'amore lo indeboliva, i sentimenti lo distraevano in battaglia, l'affetto lo accecava, rendendolo un bersaglio facile. Era stato l'amore ad uccidere Sirius. Era stato l'amore a fargli commettere i più grandi errori della sua vita. Eppure, alla fine aveva dovuto ammettere che Silente aveva ragione. Aveva dovuto morire per capirlo, ma ci era arrivato. Il suo amore, quella notte, aveva salvato tutti. Il suo amore aveva ucciso Voldemort.
«Quando ti deciderai a sistemare questo posto?» Chiese lei mentre si asciugava le mani con uno strofinaccio. Harry fece vagare lo sguardo sul pavimento rovinato, sui vecchi mobili della cucina, sulle macchie d'umidità del soffitto... quella casa cadeva a pezzi, lo sapeva bene. Ma non era riuscito a resistere alla tentazione di comprarla. Forse era perché si trovava così vicina alle rovine della villetta dei Potter, così vicina alle loro tombe.
In molti credevano che la sua decisione di trasferirsi a Godric's Hollow fosse stata un errore, e in molti gliel'avevano detto.
C'erano state le preoccupazioni della signora Weasley: «Oh, caro! Ma non c'è bisogno, se non vuoi stare a Grimmauld Place puoi venire alla Tana da noi...»
Lo scetticismo di Hermione: «Non penso sia una buona idea, Harry.»
E i tentativi di distoglierlo di Ron: «Amico, quel posto è pieno di brutti ricordi! E' meglio che te lo dimentichi. Perché non vieni ad abitare con me?»
Ginny, invece, aveva chiesto solo: «Sei sicuro?» Lui aveva risposto di sì, e lei non aveva fatto più domande.
Così si era trasferito. Durante i primi mesi aveva tentato qualche lavoretto, ma presto aveva lasciato perdere. La verità era che quel posto diventava una casa solo quando lei era là. Quando Ginny non c'era, Harry tentava di trascorrerci il minor tempo possibile. Rimaneva a lavoro fino a tardi, per poi rientrare la mattina molto presto. Senza di lei, il letto gli sembrava vuoto, le stanze silenziose e l'armadio decisamente troppo grande. Ginny era in grado di riempire quella casa come lui non sarebbe mai stato in grado di fare.
La osservò mentre cercava di preparare la colazione, i capelli rossi sulle spalle bianche. I suoi pensieri vagarono incerti per un po', fino a fermarsi sull'immagine di sua madre. Ultimamente gli capitava sempre più frequentemente di associare la figura di Lily a quella di Ginny. Spesso si era ritrovato a chiederesi se, oltre che fisicamente, le due donne si somigliassero anche nel carattere. Ma quella era una cosa che non avrebbe mai potuto sapere.
Improvvisamente, il pensiero che lei se ne sarebbe andata il giorno dopo gli sembrò più terribile del solito.
«Ginny?» Lo disse piano, sorprendendosi di scoprire un certo tremolio nella voce.
«Sì?»
«Resta con me.»


PS: In realtà, non ero molto soddisfatta della storia, quindi questo risultato mi ha sbalordita in una maniera esagerata. Che dire, sono senza parole! Ne approfitto per ringraziare la giudicia per la pazienza e per il giudizio accurato (che trovate qui sotto), oltre che per lo splendido banner.
Ringrazio anche voi che siete arrivati fin qui a leggere. Sapere cosa ne pensate mi farebbe molto molto piacere. ^^
 
 

 

Prima classificata

Snoopy_4 / Vattelapesca

con

Amore è mancanza

 

 

Grammatica e sintassi: 9,88/10

Stile e lessico: 10/10

Caratterizzazione dei personaggi (IC): 10/10

Originalità: 9,5/10

Gradimento personale: 5/5

Utilizzo degli elementi dati: 5/5

Totale: 49,38/50

 

Grammatica e sintassi: felice di sapere che dall'esperienza dell'ultimo mio contest hai rimesso la punteggiatura nei dialoghi sulla retta via: grammatica davvero al bacio in questa storia, da cima a fondo. Solo qualche perplessità piccola piccola:

Per anni, aveva pensato che l'amore fosse una cosa che non lo riguardasse affatto.”. Non è del tutto sbagliata, ma quel “riguardasse” potrebbe anche essere “riguardava” e andrebbe bene lo stesso. Un congiuntivo c'è già prima, nella proposizione relativa che segue anche l'indicativo può andare, anzi, di primo acchito secondo me starebbe pure meglio.

C'erano state le preoccupazioni della Signora Weasley”. Che io sappia, in inglese “Mrs” va maiuscolo, ma in italiano “signora” va più che bene minuscolo, quella “S” non era necessaria.

Spesso si era ritrovato a chiedere se, oltre che fisicamente, le due donne si somigliassero anche nel carattere.”. Ho voluto presumere che si trattasse di un errore di battitura o distrazione: “chiedere” a chi? Sarebbe più logico “chiedersi”, riflessivo: così pare che lo chieda a una misteriosa terza persona.

Stile e lessico: ho letto e riletto perché non mi fidavo di me stessa, ma non ho trovato pecche. Al massimo posso farti notare che nella frase “Silente gli diceva sempre [...]” ripeti il verbo “dire” che era appena sopra, ma di norma tolgo punti solo per le ripetizioni che appesantiscono davvero, e quella non l'avevo quasi notata al primo impatto.

Caratterizzazione dei personaggi (IC): arrivata a questo punto del giudizio mi sembra quasi strano distribuire 10 a piene mani in questo modo, ma anche a voler cercare difetti non se ne vedono. Sono IC perfino i personaggi appena accennati nelle loro reazioni alla decisione di Harry di trasferirsi, e se per questo anche il fatto che lui se le ricordi in modo così vivido è ugualmente IC: mi ha ricordato l'inizio del Calice di Fuoco, quando lui si sveglia con la cicatrice dolorante dopo il sogno di Casa Riddle e s'immagina le risposte dei suoi amici nel caso in cui glielo raccontasse. Pollici particolarmente alti per la riflessione sull'amore che porta a commettere errori: quel quasi-disprezzo per un sentimento positivo sa di cattivo, ma non è questa una delle preoccupazioni più grandi di Harry più o meno dal secondo libro in poi? Somigliare un po' troppo a Voldemort? Hai saputo rendere i pensieri di un giovane uomo indurito dalla guerra in un modo che mi è piaciuto veramente. L'unica piccolezza che temevo, ripeto temevo, che potessi aver sbagliato, è Harry che fa un disastro in cucina: poco realistico, dopo tutti quegli anni a fare praticamente da servo (tra l'altro, se la memoria non m'inganna, la prima volta che lo vediamo in cucina doveva badare proprio al bacon per la colazione. O quello o un altro alimento particolarmente inglese). Poi però hai dato una giustificazione all'esplosione che ha ben poco a che fare con la sua abilità ai fornelli o mancanza di essa e tutto si è rimesso in carreggiata.

Originalità: non so spiegarmi nemmeno io quanto del tuo 9,5 sia dovuto a un'effettiva mancanza di quel qualcosa in più che dà il 10 e quanto alla mia paura di essere troppo generosa, ma mi è sembrato istintivamente opportuno fermarmi un pochino più in basso del massimo. Avevo pensato a un 10, ma poi mi è parso troppo; poi a un 9, ma era troppo poco. E così, con le mani tra i capelli per la disperazione, ho fatto la media. Forse, ma probabilmente è solo parte della motivazione, il problema è che la tua (per fortuna velata, nel fandom anglofono ho letto di molto peggio) insinuazione che Harry possa avere giusto un tantino di complesso di Edipo si è già vista e rivista, sia con lui che riconosce la somiglianza, sia con altri che gli fanno notare quella che è stata soprannominata “la maledizione dei Potter”: eterna condanna a capelli selvaggi e amore per una pel di carota.

Gradimento personale: sarà che adoro alla follia le scene di vita quotidiana, sarà che un bell'italiano aiuta sempre moltissimo in questo punto, ma meno di 5 sarebbe stato un insulto.

Utilizzo degli elementi dati: andiamo per ordine. Il personaggio c'è, del tema c'è una dose alquanto generosa, il luogo è nientemeno che l'ambientazione... e ora parliamo del prompt. Se dovessi contare meccanicamente il numero di volte in cui l'hai nominato, avresti meno punti, probabilmente quattro, ma mi sono innamorata del tuo modo di usarlo per creare 1. un incipit comico e frizzante e 2. la scusa per dare origine a tutto il resto della one-shot (niente fuoco = niente Ginny che salva la situazione = niente storia). Quindi, 5 sono e 5 rimangono.

  
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