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Autore: Aniel_    01/05/2012    9 recensioni
One Shot Destiel sul prompt "capelli". Dean e Castiel si divertono davvero con poco...
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Titolo: Angeli come pulcini bagnati.
Autore: LunaStortaBlack
Fandom: Supernatural
Personaggi-Pairing: Dean/Castiel
Rating: G
Disclaimer: i personaggi non mi appartengono. L'autrice scrive senza alcuno scopo di lucro.
Note: sono un po' fuori di testa, comunque sia ecco a voi l'one shot Destiel sul prompt "capelli"...non ho idea di cosa sia saltato fuori. Buona lettura, E.


Angeli come pulcini bagnati.



«Perché ogni volta che cacciamo qualcosa che non ha a che fare con Lilith ci ritroviamo sempre con ferite disumane e bagnati fino alle ossa?» domandò Sam dal bagno, la voce ovattata e lontana.
Dean fece spallucce, stanco ma soddisfatto: era bello, per lui, cacciare qualcosa che non gli ricordasse della dannata Apocalisse che incombeva su di loro come la data di scadenza di uno yogurt.
No, quella sera avevano cacciato un piccolo poltergeist incazzato nero che li aveva scagliati dentro la piscina e aveva tentato di affogarli. Ma alla fine ne erano usciti vivi.
Doloranti, si, ma vivi.
Sam uscì dal bagno, perfettamente asciutto e con una chioma da The Lion King, mormorando qualcosa sull'uscire a prendere da mangiare in un fastfood poco lontano da lì. Dean bofonchiò un mormorio di assenso, fin troppo occupato a cucire una bruttissima ferita al braccio per dar retta a quello spilungone del fratello.
Dean non si rese conto quanto tempo fosse effettivamente trascorso dall'uscita di Sam alla comparsa di Castiel accanto a lui, fatto sta che non riuscì a non sussultare notando quella macchia beige in mezzo allo scarno arredamento della stanza.
«Cristo, Cas! Tu non...un momento. Che ti è successo?» domandò il cacciatore, attonito, fissando la figura dell'altro.
«Niente, perché me lo chiedi?» rispose l'angelo, facendo spallucce e inclinando il capo, confuso.
«Cas, sei fradicio. E stai gocciolando sul tappeto e...sei fradicio!» ripeté, incredulo.
«Oh» sembrò notare Castiel, gettando un'occhiata fugace ai propri vestiti, «fuori pioveva.»
«Sai che esistono gli ombrelli per queste situazioni?»
«Sono un angelo. Non mi disturba la pioggia o l'umidità» chiarì Castiel, come se la cosa fosse perfettamente normale.
Magari lo era, ma questo Dean non riusciva a concepirlo.
«Anche tu sei bagnato. Non potevi usare un ombrello?» domandò l'angelo, e Dean sgranò gli occhi, sorpreso da quell'innaturale e probabilmente non voluto senso dell'umorismo.
«Sono finito dentro una piscina, Castiel» rispose il ragazzo, stizzito «in quel caso gli ombrelli non funzionano!»
Capisco. Le mie scuse allora» concluse l'angelo, chinando appena lo sguardo. Dean rimase impalato per qualche istante a contemplare la figura dell'altro e no, non stava assolutamente pensando a quanto gli ricordasse un pulcino bagnato, uno di quelli sui biglietti d'auguri pasquali. Proprio no.
Fanculo.
Il cacciatore si precipitò verso il bagno e dopo aver afferrato una delle asciugamani ancora miracolosamente asciutte (non l'avrebbe mai detto dato che Sam, ogniqualvolta lavava la criniera, metteva fuori gioco ogni pezzo di stoffa presente in un qualsiasi motel) afferrò Castiel per un polso, dirigendolo verso la poltrona in mezzo alla stanza.
«Dean? Che stai facendo?» domandò questi, perplesso, mentre il piccolo telo di cotone gli ostruiva la vista.
Dean non rispose: continuò a massaggiare la testa di Castiel in silenzio, asciugando quei capelli scuri alla bell'e meglio. In tutta onestà non capì il perché di quel gesto, o cosa lo avesse spinto a farlo: era solo acqua piovana, sicuramente non avrebbe ucciso un dannatissimo angelo del Signore.
Tolse la piccola asciugamano dalla testa di Castiel, e forse l'angolazione, la luce o chissà quale altro fenomeno paranormale riuscì a fargli scorgere quegli occhi blu maledettamente più blu del solito: blu come il mare in tempesta, blu come il cielo in Agosto, blu come la luce del neon fuori dalla finestra che stava seriamente accecandolo.
E poi Dean rise. Rise perché la sua attenzione venne catturata da un altro particolare, sicuramente meno sdolcinato degli occhi di Jimmy Novak.
«Cosa c'è di divertente?» domandò l'angelo, incapace di reprimere una nota di fastidio nella propria voce.
«Niente...io...» cercò di trattenersi l'altro, ma c'era qualcosa nell'aria quella notte che lo rendeva totalmente isterico «...è solo che...scusami ma hai dei capelli davvero...» non riuscì a concludere e tutto quello che fece fu aggrapparsi alla spalla dell'altro, per non cadere.
Castiel si sporse, intercettando il grande specchio della stanza, e un sorriso appena impercettibile increspò le sue labbra. Quei capelli erano davvero buffi, spettinati e fradici. Avevano inoltre assunto una strana piega verso sinistra. Davvero, davvero orribili.
Dean non si accorse che Castiel, con un cipiglio divertito, aveva appena afferrato la tovaglia riservando lui lo stesso trattamento.
Ecco cosa sembravano: due mocciosi che si divertivano facendosi rispettivamente i dispetti. Non era da loro, non era da Dean e, sicuramente, non era da Castiel. Crollarono entrambi sul pavimento, ancora fradici, con delle acconciature ammirevoli e con un sorriso che sembrò sciogliere ogni tensione.
«Se ci vedesse tuo fratello» esordì Castiel, improvvisamente serio «potrebbe pensare che abbiamo appena finito di fornicare.»
Dean, che non aveva perso un momento di vista quegli occhi inverosimilmente blu per tutto il tempo di quella stupida lotta, si ritrovò a sbattere le palpebre, indeciso se essere più sorpreso o imbarazzato da quell'affermazione.
«Scusami?» chiese, spalancando appena le labbra.
«Non diventano così i capelli dopo aver fornicato con qualcuno? Mi hai detto tu dei...»
«...dei capelli da letto, si lo so.»
Il cacciatore si passò la lingua sulle labbra, improvvisamente secche. Come poteva dar torto a quell'angelo imbranato? Sam avrebbe potuto pensare una cosa simile...beh, forse no, ma perché non valutare la possibilità? Solo questa volta...
«Ti faccio vedere io come si creano i capelli da letto» mormorò malizioso, afferrando l'altro per il bavero del trench. Un fugace sguardo a quegli occhi per poi dimostrare, praticamente, quella che il piccolo Castiel definisce "fornicazione".
E il tutto prima di cena.

FINE.

   
 
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