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Autore: NEPTUNE 87    01/05/2012    2 recensioni
Nessuno Divivderà mai ciò che il destino ha unito,,,
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Haruka/Heles, Hotaru/Ottavia, Michiru/Milena, Outer Senshi, Setsuna/Sidia
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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DESTINO


Attenzione Attenzione, questa fan fiction non è di mia invenzione e non l'ho scritta io. E' di una mia carissima amica che ha chiesto a me di pubblicarla per suo conto, quindi..direi leggete con attenzione questa, a mio parere bella storia, se reputiamo che è la prima che scrive, e fatemi sapere cosa ne pensate, anche perchè io riferitò...quindi...finisco di rompere e vi lascio alla lettura ^_^

~ Primo Capitolo
Erano le tre del mattino, fuori c'era una lieve brezza estiva. Haruka spostò un po' la tenda e inspirò profondamente quell'aria fresca, cercando di carpirne ogni singolo profumo. Sorseggiava il suo thè verde, seduta sotto la finestra, assorta nei suoi pensieri. Negli ultimi giorni avvertiva delle sensazioni strane... Un messaggio della sua amata Principessa le era giunto in sogno:Aria di cambiamenti, il sistema solare chiama .
Fissando la tazza di thè che teneva in mano, cercava di interpretare quel messaggio. Era così assente che non si accorse che seduta difronte a lei, c'era Hotaru che la fissava, immobile.
Di soprassalto Haruka si riprese: -Hotaru! Cosa ci fai qui? E' tardi, dovresti essere a letto, perchè non dormi?- .
Hotaru continuava a fissarla con i suoi grandi occhi neri e non parlava, Haruka aveva capito cosa stava facendo, la stava esaminando. Ad un tratto le prese le mani e abbassando lo sguardo disse: -Papà Haruka, è giunto il momento, presto dovremo separarci, i nostri padri ci stanno chiamando -.
Quelle parole riecheggiarono come tamburi nelle mante di Haruka, ebbe quasi la sensazione che il suo cuore avesse smesso di battere ,rabbrividì. La piccola sapeva, aveva capito tutto, e lei non poteva far nulla per mascherare la disperazione che le si dipinse sul volto al suono di quelle parole:
-Hotaru, vedrai che tutto si sistemerà, non pensare a queste cose, va a letto e cerca di dormire.-
 Le carezzò dolcemente la testa, e la bimba fece per andarsene, ma arrivata alla soglia della porta si girò e la guardò:-Se il volere della nostra Principessa è questo, e i nostri padri ci rivogliono con loro, per me, non ci sarà più un papà Haruka!- chiuse la porta alle sue spalle e se ne andò.
Per quanto forte fosse stata, per quanto cercasse di trattenersi, gli occhi le si riempirono di lacrime, un turbinio di emozioni contrastanti le gonfiarono il cuore. Si sentiva soffocare: rabbia mista a tristezza si faceva spazio in lei, non riuscì a sopportare un peso così grosso che scoppiò in un pianto furioso.
Haruka, la guerriera della forza, si era abbandonata in una valle di lacrime.
Si chiedeva se anche Setsuna e Michiru avessero capito. Fissava l'anello che portava al dito, l'anello con cui loro tre, erano diventate una famiglia prendendosi cura della piccola del gruppo.
Nessuna di loro sapeva cosa volesse dire avere una famiglia, insieme avevano imparato a fidarsi l'una dell'altra, insieme avevano imparato a convivere, insieme avevano cresciuto la loro piccola, insieme erano diventate una famiglia.
Per molto Haruka era stata sola, e se le sue supposizioni fossero state esatte, sapeva che il destino avrebbe fatto il suo corso, e per quanto lei fosse devota alla Principessa, non poteva accettarlo, non avrebbe permesso che la storia si ripetesse.
Finì il suo thè, e dando un ultimo sguardo alla Luna, che era incredibilmente grande e luminosa,se ne andò a letto.
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Un raggio di sole la svegliò, non aveva dormito tranquilla quella notte, strani sogni avevano tormentato il suo riposo.
Si alzò dal letto, indossò la vestaglia da camera verde, di pura seta, si appuntò i capelli e si diresse verso la camera di Hotaru. Aprì la porta cercando di non far rumore, si avvicinò in punta di piedi al letto, si chinò verso la bambina e la baciò dolcemente sulla fronte:-Sveglia pigrona - le sussurrò.
Hotaru sorrise e con gli occhi ancora chiusi le rispose: -Che buon profumo che hai Setsuna -. Setsuna sorrise, e le porse la sua vestaglietta viola.
-Su, alzati che la colazione è pronta, oggi mamma Michiru ti ha preparato le ciambelle al cioccolato, le tue preferite.-
-Wow, corro subito!-
Si infilò le ciabatte e si diresse verso la cucina, seguita da Setsuna che la guardava in modo amorevole.
-Buongiorno piccola peste- le disse Michiru.
Prima di sedersi a tavola con loro, Hotaru salutò Haruka con un bacio sulla guancia, mentre lei era intenta a sorseggiare il suo cappuccino leggendo il giornale. Amava il cappuccino di Michiru, poco caffè, tanta schiuma e una spolverata di cacao.
Erano le otto del mattino, e il sole era già alto nel cielo.
-Veloce o farai tardi a lezione- disse Michiru, rivolgendosi a Hotaru.
La bambina, che stava bevendo il suo latte, posò con mano decisa la tazza sul piattino e disse:  -Non andrò a scuola oggi. Non voglio andare!.-
-E perché mai ?- ribattè Setsuna.
-Non voglio perdere i miei ultimi giorni con voi per delle stupide lezioni scolastiche, che fra poco non mi serviranno più! -   Si alzò e se ne andò.
Michiru si alzò dalla tavola per seguirla, ma Haruka la fermò.  
-Lasciala andare....Hotaru sa.-
Setsuna la fissò : -Haruka, che cosa sa Hotaru?! -
   
 
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