Capitolo 1

“Fede dove stanno i libri di chimica?” chiese Giorgia, frugando tra i cassetti. L’altra ci pensò un attimo, grattandosi la testa. “Non so saranno da qualche parte lì vicino al letto, o sotto al letto.. Oppure sulla scrivania, non so!” disse Federica, facendo spallucce.

L’altra alzò gli occhi al cielo. Come doveva fare con lei? Era sempre disordinata e ovviamente toccava a lei mettere apposto o almeno avere una vaga idea di dove finissero le loro cose.

Si conoscono da quando erano ancora nelle pance delle loro madri. I loro genitori si frequentavano ormai da anni perché abitavano vicini, così loro due sono cresciute insieme, l’una sempre a casa dell’altra, come un’unica grande famiglia.

Ed ora eccole qui, dopo diciassette anni di amicizia, a frequentare lo stesso college e ritrovandosi persino nella stessa camera.

“Sbrigati o faremo tardi a lezione” disse la pazientemente la ragazza, anche se non ottenne risposta visto che Federica continuava a urlare “DOV’E’ QUELLO STUPIDO CALZINO!! PERCHE’ PERDO SEMPRE UN CALZINO?!?” rovistando tra i cassetti e guardando sotto il letto.

Ridendo, Giorgia lanciò dall’altra parte della stanza il calzino perduto che arrivò dritto dritto in faccia all’amica, che si era appena alzata dopo aver cercato per terra.

Lei fece una smorfia mente prendeva il calzino che le era ricaduto sulle gambe e se lo infilò.

“ Pofrefsti effere più delifata la proffima folta!” disse Federica alla sua compagna di stanza mentre si lavava i denti, che in italiano avrebbe potuto significare qualcosa come “Potresti essere più delicata la prossima volta!”.

“Sto solo cercando di velocizzare i tuoi tempi, sei talmente lenta a vestirti e a lavarti. Più che altro è che ti alzi sempre tardi e ogni volta arriviamo in ritardo a lezione!” rispose praticamente Giorgia.

“Va bene, va bene, giuro che domani mi alzo prima, così faccio tutto con calma e non arriviamo tardi a lezione” si arrese l’altra. 

Quella era una delle promesse che non avrebbe mai mantenuto, visto che ripeteva la stessa cosa ogni giorno, e rigorosamente il giorno dopo si ripeteva sempre la stessa storia.

Giorgia sapeva com’era fatta quella che ormai poteva definire una sorella, e a quell’affermazione sorrise, portandosi un ciuffo di capelli castani dietro l’orecchio. Incrociò le braccia e cominciò a picchiettare con il piede sul pavimento, facendo finta di spazientirsi. 

Fortunatamente era riuscita a svegliarsi presto e a vestirsi dato che puntualmente Federica si fregava quella maglietta perché le piaceva molto. Aveva indosso un paio di shorts di jeans e una maglietta larga con sopra stampata la bandiera dell’Inghilterra*.

Si sedette sul letto, cominciando a spazientirsi per davvero, dato che Federica non usciva dal bagno.

“Sei caduta nel water o stai contemplando il tuo riflesso nello specchio??” scherzò.

“Un attimo, un attimo, sto vedendo come sto!!” cercò di calmarla l’altra .

Guardò il suo completo, una canotta bianca con sopra un cuore rosso e la scritta ‘Heart Breaken’ e dei pantaloni beige.** “Ok, ora cerchiamo di fare qualcosa a questi capelli!” si disse. Andò di fronte allo specchio e cominciò ad armeggiare con codini e mollette, ma non le andava bene come stava, allora decise di lasciare i suoi lunghi capelli biondi sciolti.

Finalmente uscì dal bagno e, dopo tanta attesa, Giorgia si alzò in piedi, la prese per un polso e la trascinò di peso fuori dalla camera, casomai Federica aveva dimenticato qualcosa e intanto che la cercava sarebbe passata un’altra mezz’ora.

“Non porti mai pazienza, vai sempre così di fretta, Keep Calm Baby!” la prese amichevolmente in giro la bionda.

“Sei tu che sei troppo lenta, non io che vado troppo di fretta!” ribattè la mora.

Continuarono così per tutto il tragitto dalla loro camera all’aula di chimica, con gli sguardi divertiti dei loro amici puntati addosso. Ormai loro erano abituati alle liti mattutine di quelle due.

“Ok, troviamo un compromesso. Siamo tutte e due , va bene?” tentò di trovare fine a quei interminabili discorsi Federica.

E per la millesima volta e passa la discussione si concludeva di nuovo così, sempre allo stesso modo ‘Siamo tutte e due, va bene?’ e questo fece sorridere Giorgia. Ogni volta che da piccole combinavano qualche guaio Federica finiva sempre così e lei scoppiava a ridere, causando a sua volta il sorriso dell’amica.

Il professor Anderson assistette alla scena e le guardò male, poi disse : “Signorine in classe, subito!!” e tra una risata e l’altra le due amiche entrarono in classe.

 

 

 

 

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