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Autore: RurRK    01/05/2012    1 recensioni
... A fare da contrasto al buio della notte, le luci provenienti dalla strada illuminano la figura svettante e sinistra del Big Ben, ritto di fronte a me. Rabbrividii. Ancora mi faceva paura quel posto ... Il mio sorriso scompare ..
Questa one-shot è nata in un momento di pura follia. Stavo male e ... beh, se leggete capirete il perché del mio malessere ...
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Airplanes

Okkey ragazzi, chiariamo, questa è nata in un momento di sconforto e depressione massima, non so cosa mi era preso quel giorno, so solo che è nata da sola. Giuro che, mentre mi ascoltavo la canzone Airplanes, da cui ho preso il titolo, mi sono venute in mente queste righe. Bene, vi lascio leggere, gradirei che recensiste in molti e … beh, buona lettura.

POV Kristen

14 aprile 2012
Luci intermittenti nella notte buia.
Rosso.
Bianco.
Rosso.
Bianco.
Puntini indefiniti lassù, in quella coltre color pece, interrotta solo da qualche stella.
Sorrido amaramente, malinconica.
A te piaceva guardare il cielo di notte ….
Una folata di vento sferza il mio viso, arrossato e rigato dalle lacrime, facendomi tornare alla realtà, prima che i ricordi siano riusciti a farmi tornare nell’oblio.
Quelle che scendono dai miei occhi sono lacrime che pesano come macigni senza di te …
Mi passo la mano sulle guance, cercando di cancellare le tracce del mio dolore. Della tua mancanza …
Mi stringo meglio in questo cappotto nero.
Era il tuo …
Ancora impregnato del tuo odore, la mia droga personale, per ricordarmi sempre e comunque che tu sei esistito, che non eri solo una mia fantasia.
Che il mio dolore, purtroppo, è giustificato.
Abbasso lo sguardo, puntandolo sulle tegole del tetto, dove sono seduta a contemplare il cielo.
Come facevi sempre tu …
Sono passati 3 anni ormai da quando sei andato via, amore mio …
Da quando il mio cuore ha smesso di battere.
Da quando la mia anima si è rifiutata di vivere nel mio corpo, vuoto senza il suo gemello: il tuo.
Mi mancano i tuoi capelli, così arruffati, di un colore biondo scuro, che tanto amavo tirare e coccolare.
Ricordi amore?
Ricordi quando, al mattino, quando ci svegliavamo nudi l’uno vicino all’altra, tu mi imploravi di coccolarti la testa, facendoti toccare i capelli e come io ne ero felice?
Riesci a ricordare?
Ma soprattutto, riesci a sentire?
Sospiro, alzando nuovamente lo sguardo verso quell’aereo, che ancora attraversa lento il cielo nero di questa notte senza stelle.
Quasi quasi … sai cosa vorrei amore? Vorrei esprimere un desiderio. Ma le stelle stasera sembrano essersi spente. Come se volessero portare rispetto verso il mio dolore, la sera che ricorda i 3 anni dalla tua scomparsa …  Chissà se … magari, un aereo ha lo stesso potere delle stelle cadenti .. chi lo sa?
Tentar non nuoce, tanto non ho nient’altro da perdere ora … Vorrei che tu fossi qui.
Guardo intensamente quell’aereo, tenendo le dita incrociate.
Se tu mi stai vedendo, sicuramente sarai scoppiato a ridere.
Ma io sono così disperata … voglio così tanto la tua presenza qui, assieme a me, a contemplare questo cielo, che tu amavi tanto, che sarei disposta a tutto.
Giro la testa.
A fare da contrasto al buio della notte, le luci provenienti dalla strada illuminano la figura svettante e sinistra del Big Ben, ritto di fronte a me.
Rabbrividii.
Ancora mi faceva paura quel posto ... Il mio sorriso scompare.
Londra … Amavi la tua Londra.
Sicuramente la ami e la osservi ancora, stavolta da un’altra prospettiva.
Ti immagino, mentre sei seduto chissà dove, lassù, mentre ti tieni la testa con una mano e con l’altra stringi la tua amata sigaretta (magari non hai ancora perso il vizio ), mentre i tuoi occhi sono persi a passare minuziosamente ogni dettaglio della tua amata città.
Che è stato anche teatro della mia e della tua sofferenza …
Di istinto afferro la collanina che pende dal mio collo.
Due anelli intrecciati. Kristen & Robert …
Sorrido amaramente.
Ricordi mon amour?
Io purtroppo si …
Scuoto la  testa, perdendomi a fissare i tetti delle case che si spandono come funghi sotto di me.
Tu adoravi stare qui, a scrivere con la tua chitarra, ti rilassava, così dicevi tu …
Mi mancano i tuoi occhi, azzurri come il mare, non come il cielo, già … perché qua, da quando tu non ci sei, il cielo raramente è di quel colore. E’ sempre e costantemente velato da uno strato di nebbia, la stessa che ricopre anche il mio cuore, ormai malconcio.
Mi mancano le tue labbra rosee, piene.
Quelle labbra dal sapore unico ed incredibile.
Mi manca il tuo sorriso sghembo, che era in grado di abbagliarmi, incantarmi.
Insomma, Rob, mi manca tutto di te. E, se ancora penso a quella notte, in cui ho visto, con i miei occhi, la luce lasciare le tue iridi cristalline, mi sento morire.
E se penso che, a soli 19 anni, ho provato tutto il dolore che una persona potrebbe provare …
Anche solo deglutire mi fa male.
Un male da morire …
Ed ecco quel vuoto. Che tanto ha accompagnato la mia vita da 3 anni a questa parte.
Pulsa, dilania e scuote il mio povero cuore.
Abbasso lo sguardo, di nuovo velato da uno spesso strato di lacrime, mentre mi stringo il petto con le braccia, cercando di smorzare il dolore.
Lotto, cercando di non farmi sopraffare di nuovo da quelle immagini, che tanto hanno popolato i miei incubi … Ma ormai è troppo tardi.
Mi sdraio su questo tetto, così scomodo e freddo, mentre quei maledetti ricordi riempiono la mia mente, travolgendomi come un fiume in piena.
L’unico rumore è il rombo dell’aereo che, inesorabile, passa sopra la mia testa …

14 aprile 2009

“Kris, amore, piccola … svegliati … è ora di alzarsi ..”
La voce roca di Robert mi giunse ottavata all’orecchio, a causa del cuscino di piume d’oca calcato sulla mia faccia.
Mi girai dalla parte opposta, sbuffando. La sua mano prese a muoversi lentamente lungo la mia schiena nuda, provocandomi brividi in tutto il corpo.
Sorrisi e decisi di alzarmi.
Appena tolsi il cuscino, un raggio di sole colpì il mio viso e il suo corpo, provocando delle ombre suggestive sul suo corpo, ora scolpito dalle ore di palestra a cui, finalmente, si stava dedicando.
Allargai il sorriso, persa ad osservare la sua magnificenza, mentre il suo sguardo, altamente scherzoso pesava sul mio capo.
“Quando hai finito di osservarmi fammi un fischio”
Arrossii di rimando, mentre alzai lo sguardo, incontrando il suo, malizioso e divertito.
Robert scoppiò a ridermi in faccia, avvolgendo con le sue possenti braccia il mio corpicino nudo e fragile. Ridemmo insieme, godendoci quell’abbraccio caldo e pieno d’amore.
“Allora, mon amour, quali sono i piani oggi? Cosa mi farai scoprire della tua amata città?”
Ero curiosa.
Eravamo a Londra, la sua città natale da circa una settimana, e ogni giorno mi portava in giro a visitare un luogo diverso.
E, dovevo ammetterlo, quella città era più grande di quanto pensassi.
Lui sembrò pensarci su, grattandosi il mento, ricoperto da quel sottile strato di barba che tanto adoravo. Mi fermai ad osservarlo, persa a contemplare la sua bellezza.
Ad un tratto, una luce, come un fulmine, attraversò i suoi occhi, accendendoli. Aveva trovato.
“Potremmo andare a visitare il Big Ben, dato che prima avevo posti ben più importanti da farti vedere …. Ti va, mon amour?”
Sorrideva, abbagliandomi.
Volava con tutto se stesso portarmi là …
Lo vedevo dalle labbra curve in un sorriso quasi infantile.
Lo vedevo dalla luce eccitata dei suoi occhi, come un bambino quando vuole mostrare il suo amato giocattolo ad un altro bambino.
Il mio Rob …
Sospirai ed annuii. “
Bene allora, preparati Sweety, si va!!”
E saltò giù dal letto, lasciandomi interdetta.

......
“Allora, è o non è meraviglioso?”
La mano di Robert, intrecciata alla mia, mi tirava verso nuove mete.
Avevamo appena visitato il Big Ben, facendo il giro della piazza e continuando a scattare foto su foto di noi abbracciati sotto quel bellissimo orologio.
Era enorme.
Ed io ero senza parole.
Londra era bellissima …
Sospirai e annuii verso Robert, che mi fissava esultante.
Era orgoglioso della sua città, si vedeva.
Gli sorrisi di rimando, perdendomi in quelle iridi cristalline.
Il sole, alto nel cielo, illuminava le persone intente ad osservare e a scattare foto a destra e a manca. E illuminava anche il suo viso perfetto. Mi persi ad osservarlo. Quanto lo amavo …
Ad un tratto, un rumore inaspettato attirò la mia attenzione.
Un clacson, potente e insistente, bombardava la quiete che si era formata. Girai di scatto la testa, notando che quel giorno, le strade erano più trafficate del solito.
Macchine di ogni tipo, mescolandosi ai tipici taxi neri e ai pullman rossi a due piani, filavano lungo la strada, riempiendo la strada di rumori e smog.
Tossii.
Odiavo lo smog.
“Hey, amore, a che pensi?”
La voce melodiosa di Robert mi risvegliò dal mio coma. Mi girai direttamente verso il suo splendido viso, beandomi della sua bellezza. Lui mi osservava sorridendo, con uno sguardo confuso. S
cossi la testa e mi tuffai su di lui, baciandolo. L
e sue labbra erano … oddio … Avevano quel sapore che sapeva di lui … solo di lui.
Menta, tabacco e quell’accenno di birra.
Un mix letale … per me.
Ci staccammo ansanti, tenendoci stretti l’uno all’altra.
“Kris, ho un’idea …. aspettami qui.”
Robert si staccò da me e corse verso la vetrina di fronte.
Gioielleria.
Mh … Aggrottai le sopracciglia, ma vedendolo entrare, si appoggiò ad un muro, attendendolo.
Passarono i minuti … E ancora lui era chiuso là dentro.
Ma che sta facendo?
Decisi di andare a controllare, quando vidi la sua figura, snella e bellissima, avanzare verso di me, attraversando la strada trafficata con in mano un pacchetto color panna.
Sorrisi.
La mia mente era sintonizzata solo su di lui.
Sui suoi occhi.
E purtroppo …
Tutto avvenne in un secondo.
Urla agghiaccianti al lato della strada. Una macchina blu metallizzata aveva sbandato, finendo con la fiancata verso un pullman rosso, che era stato costretto a sterzare a sua volta, andando a velocità esorbitante verso …. Robert.
Feci solo in tempo a rendermi conto del pericolo …
SBAM …
Urlai con tutto il fiato che avevo in corpo.
Vidi il corpo del mio amore schizzare 3 metri dal muso dell’autobus, ormai fermo in mezzo alla strada.
Lui era atterrato a terra, macchiando di un colore rossastro l’asfalto.
Mi irrigidii.
La mia visuale si appannò di lacrime.
Rob … Robert … AMORE!!
Percepivo le urla delle persone intorno al corpo inerme e ora grondante di sangue. Ma erano attutite.
Osservavo i movimenti frenetici dei soccorritori. Ma erano al rallentatore.
Poi, sentii la sua voce.
“K … K .. Kr.. Amore”
Un sussurro a metri da me. Ma lo sentii subito.
Mi schiodai dal coma in cui mi trovavo e corsi verso di lui, fiondandomi sul suo corpo macchiato di rosso.
“Amore mio …” La mia voce era rotta, ridotta ad un sussurro pieno di dolore.
Era irriconoscibile. Il suo bellissimo viso era attraversato da un taglio netto che partiva dall’occhio destro fino al mento. Il collo era piegato in modo strano. La camicia insanguinata nella zona del petto. La gamba rotta.
Ma nonostante tutto mi riconobbe. Il suo sorriso si tese quando mi vide.
Le mie lacrime presero a scendere copiose.
“T .. ti a … amo .. p .. perdo .. donami .. se … mu … muoio.”
No … NO ROB NON PUOI!!
Avrei voluto urlare, prenderlo a schiaffi, tenerlo con me, dirgli che non poteva morire, che aveva promesso di rimanere sempre con me, minacciare chiunque volesse allontanarmi da lui, ma qualcosa all’altezza del cuore mi stava inghiottendo.
Il vuoto iniziò a pulsare.
Mi limitai a rispondere mesta, mentre le lacrime inondarono anche la sua camicia ..
“Ti perdonerò sempre amore mio … sempre …”
Sospirò faticosamente e, con un gesto della mano indicò una scatolina nella sua tasca sinistra.
“P .. prendi … è per … no .. noi”
Mi allungai, cercando di non gravargli addosso, mentre in lontananza il rumore delle sirene delle ambulanze e della polizia si avvicinava. La afferrai tremando e la avvicinai al suo volto.
Resisti amore …
“Ti .. ame … amerò se … sempre”
I suoi occhi erano luminosi nonostante lo sforzo. La polizia arrivò insieme all’ambulanza.
“Ti prego Rob … Resisti ..”
Ma mentre dicevo questo, vidi una cosa che non mi sarei mai dimenticata. Nei suoi occhi azzurri, vidi quella scintilla bianca che tanto animava il suo sguardo sbiadirsi lentamente, fino a lasciare il posto al nero.
Il mio cuore pulsò tremendamente, mentre il suo smise di battere sotto la mia mano tremante.
No Rob ... AMOREEE… NOOOO!!
Sul suo viso era dipinto un sorriso, sul mio una maschera di dolore.
L’ultimo suono che sentii prima di svenire fu il frastuono di un aereo che attraversava il cielo, ora cupo e grigio come la cenere.

 
No, okkey, sto piangendo cazzo!! Allora, ogni parola scritta l’ho provata, ho sentito tutto ciò che Kris stava provando, tutti i rumori e le sensazioni. Vi giuro che ora sto male. Ma don’t worry, era solo un momento buio. Passerà … 
  
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