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Autore: xWinterdays    01/05/2012    1 recensioni
Un amore ritrovato di due anime,
Jennifer, la rgazza timida del campeggio estivo.
Harry, il ragazzo che ama solo lei.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quei giorni in casa Middle passavano troppo velocemente per i suoi gusti.
Harry Styles non era mai uscito all’uscio prima d’ora.
Si era ritrovato per caso a casa della nuova compagna di suo padre, insieme a loro viveva anche la figlia di lei. Jennifer.
Aveva qualcosa di diverso dalle solite ragazze.
Il suo viso era qualcosa di inspiegabile. Occhi azzurri e capelli neri corvino lisci, forse anche troppo per essere gonfi. Il naso alla francese la rendeva molto affascinante e per non parlare delle sue adorabili lentiggini varianti del rosso. Perché lei era una rossa naturale.
Le sue labbra; forse di così carnose non ne aveva mai visto.
Il suo corpo; con le forme al posto giusto anche per la sua statura minuta.
 
Non c’era niente di più meraviglioso di trascorrere un week-end con la sua sorellastra. Odiava quel nome, per il semplice motivo che non poteva essere nient’altro per la ragazza. Eppure  tra loro c’era attrazione.
Un week-end da soli. I loro rispettivi genitori sarebbero partiti per una breve gita in montagna. Cosa avrebbe dato solo per passare il resto della sua vita con lei. Tutto, anche la sua carriera di cantante.
Harry si diresse nella doccia, tant’era forte la voglia di non pensare a niente.
Errato. Questo sarebbe servito a pensare di più.
Iniziò a cantare “Boston” di Augustana, la sua canzone preferita.                
 
 

In the light of the sun, is there anyone? Oh it has begun...
Oh dear you look so lost, eyes are red and tears are shed,
This world you must've crossed... you said...


 
 

Uscì dalla doccia. Pochi passi compiuti. Dei singhiozzi.
Stava piangendo. Si avvicinò cautamente alla porta.
 
J: Va via mamma!
H: Veramente non sono lei posso?
J:Entra Harry.
 
Una ventata di gelo lo travolse. Conosceva il suo nome.
Non gliel’aveva ancora minimamente nominato. I dubbi si impossessarono di lui.
 
H: So che ancora non ti conosco, ma posso sapere il motivo del tuo pianto?
J: Una scemenza niente di importante.
H: Sicura?
 
 Annuì leggermente.
 
J: Vado un attimo in bagno, aspettami qui.
 
Questa volta era il giovane riccio a ripetere l’azione della ragazza che aveva accanto.
Passarono una manciata di minuti, di lei nemmeno l’ombra.
Il telefono di lei iniziò a squillare; un nuovo messaggio.
 
X: Mi stai dicendo che il ragazzo di cui sei innamorata da quando eri piccola è niente meno che il tuo fratellastro?! Chiamami appena riesci. S, xx.
 
Aveva guardato il contenuto, una vampata di calore lo travolse. Perché da un momento all’altro sentiva di conoscere quella ragazza da sempre? Cosa c’era nel suo passato che non ricordava? Harry sapeva, sentiva che qualcosa lo legava a quella ragazza; forse un ricordo, forse una promessa.
La giovane rientrò in camera. Lo vide con il suo telefono tra le mani, cattivo segno. Glielo strappò, ne lesse il contenuto.
 
J: Hai.. letto?
H:Mmmh, ecco solo non capisco.
J: Davvero non ricordi Ed?
 
Ed, solo una persona lo chiamava sempre con quel nome. Non capitava dai tempi in cui andava al campeggio estivo.
Giusto, il campeggio estivo pensò.-
 
Avevano solo 13 anni, ma avevano dato ascolto ad una stupida promessa.
J:Beh, non importa. Ci vediamo domani mattina Harry, buonanotte.
 
Erano le sette di sera, ma solo Jennifer aveva il vizio di mettersi a pensare a quell’ora. Sarebbero stati i giorni più strani della sua vita. Decise anche lui di recarsi nella sua stanza, magari per riuscire a prendere sonno.

 
 

 
 
 
 
 
 
Essential and appealed, carry all your thoughts across 
An open field, 
When flowers gaze at you... they're not the only ones who cry 
When they see you 


She said I think I'll go to Boston... 
I think I'll start a new life, 
I think I'll start it over, where no one knows my name, 
I'll get out of California, I'm tired of the weather, 
I think I'll get a lover and fly em out to Spain... 
I think I'll go to Boston, 
I think that I'm just tired 
I think I need a new town, to leave this all behind... 
I think I need a sunrise, I'm tired of the sunset, 
I hear it's nice in the Summer, some snow would be nice... 
Boston... where no one knows my name...

 

J:Harry io devo partire.
H: Lo so Jei. Ci vedremo la prossima estate giusto?
J: No, Harry. Vado a Boston e porto con me tutti i miei ricordi per ricominciare una nuova vita. Mia madre ha trovato lavoro lì. Promettimi una cosa, non ci innamoreremo di nessun altro prima di incontrarci di nuovo. Ci stai?
H: Sì, ma poi sarà per sempre.
 
Jei ed Ed.
Ed e Jei.
Solo loro, nessun altro.
L’ultimo bacio, l’ultimo addio.
 Si strinsero forte prima di lasciarsi per l’ultima volta.
 
H: Ti voglio bene Jei. Questo non è un addio.
 
L’abbracciò con tutta la forza che aveva in corpo.  Sarebbe stata l’ultima notte insieme. Le accarezzò e le baciò dolcemente i capelli prima di addormentarsi nell’oscurità della notte.
 
 
 
 
 
Harry si alzò di soprassalto. Aveva ricordato tutto grazie ad un sogno, il sogno che speravano da una vita. I lori progetti, adesso aveva un motivo in più per restare lì.
Tolse le coperte dal letti e si diresse nella stanza della sua Jei.
Le porse un lieve bacio, quello che avevano aspettato da 5 anni.
Iniziò a mugulare qualcosa di incomprensibile, ma poi si riprese totalmente dopo che capì ciò che era successo.
J: Harry, ma…
Le appoggiò un dito sulle delicate labbra.
H: Non dire niente Jei, ora siamo solo io e te.
 
Si lasciò trasportare da lui e quel suo armonioso corpo.
Si avviarono all’uscita, mano nella mano. Come avevano sempre fatto.
H: Guarda c’è una doccia, ne hai voglia?
La mora annuì.
Non c’è mai stato niente che il riccio avesse desiderato come questo. Era sempre la sua Jei a portarlo a fare certe cose ed ora non si sarebbe di certo ritirato.
Con i vestiti ancora indosso si spinsero nella doccia.
L’acqua era gelida, si avvinghiarono contro per ricevere il calore che entrambi volevano. Iniziarono a baciarsi, i loro baci erano candidi, pieni d’amore.
Le slegò la coda di cavallo che portava.
Erano pronti per fare qualcosa che avevano aspettato da ormai troppo tempo, appartenersi l’un l’altro.
J: Voglio solo te.
La pelle d’oca arrivò alla schiena di Harry, solo lei gli faceva quell’effetto.
Iniziarono a togliersi i vestiti diventati una tortura. Non era la prima volta per entrambi ma fu come la prima.
Restarono solo in intimo. Iniziò a baciarle ogni minima parte del corpo, voleva assaporarla. Arrivò anche a baciarle la bocca, aveva ancora il sapore di miele che tanto gli piaceva.
Chiusero il getto d’acqua, andarono nella stanza di lei.
Non potavano credere a ciò che stava succedendo, finalmente erano solo loro. Le tolse anche quel poco di vestiti che le rimaneva, lo stesso fece lui. Con un gesto lento e rapido entrò dentro di lei. Era tutto ciò che volevano avere.
Le spinte erano lente, ma ad ognuna di esse sembravano prendere velocità. Stavano arrivando al culmine del benessere. Fino a quando un gemito da parte di entrambi mise fine ad ogni loro movimento coordinato.
 
H: Ti amo.
Era quasi un sussurro, ora erano completi.
 
 
 
 
 
 
Quei giorni furono messi al termine. Stavano in giardino a baciarsi quando un sussulto li fece sobbalzare. Davanti a loro c’era il padre di Harry che sbarrava gli occhi. Pochi minuti e arrivò pure la madre che avendo capito ciò che era successo iniziò ad urlargli contro.
 
P.H. *: Non so se vi rendo l’idea, ma la vostra storia deve finire qua.
J: Mi scusi signor Styles, ma abbiamo aspettato fin troppo per stare insieme!
P.H: Non accetto replicazioni.
M. J.**:E tu signorinella andrai in un collegio,vai a preparare le valigie.
 
 
 
 
 
 
 
J: Harry che ci fai qui, non dovresti…
H: Non mi interessa di quel pensano. Scappiamo, stanotte.
J: Non posso lasciare mia madre da sola, non ce la farebbe.
H: Ti fidi di me?
Annuì.
H: Andiamo allora, è tutto quello che abbiamo sempre voluto.
J: Hai ragione. A stasera alle 23, nel giardino.
 
Gli diede un bacio pieno di passione.
 
 
 
 
 
 
H: Perfetto abbiamo preso tutto. Andiamo.
J: Harry, una cosa. Dove dobbiamo andare?
H: Ricordi i ragazzi della mia band? Andremo da Louis.
J: Harry, non te l’ho mai detto ma.. Ti amo.
 
 
Il resto non fu più niente, solo buio. Tante luci li accerchiavano, questa era la fine.
 
 
 
 
 
 
 
I genitori di entrambi seppero di quel che era successo.
Un auto li aveva travolti quella sera, un camionista ubriaco al volante li ha portati via. Jennifer è ancora viva anche se in coma farmacologico.
Buone notizie, portava in grembo il bambino di Harry.
Già, Harry.
Non ce l’aveva fatta. Morte sul colpo.
 
 
 
Erano passati nove mesi che Jennifer si ritrovava in quello stato. Il bambino sarebbe nato da lì a qualche istante. I medici avevano deciso di operarla per portare alla luce quel bambino.
 
Harry Styles. Un nuovo bambino in vita, portava lo stesso nome del padre. Louis, era lui che se ne sarebbe occupato. Harry avrebbe voluto così.
Il giorno in cui il piccolo nacque, una disgrazia accadde. Jennifer morì lasciando da solo il suo unico motivo di vita.
 
 
 
 
 
*Padre di Harry
**Madre di Harry

 

Uuuuh, anche questa OS  è finita.
Ci ho messo tanto amore a scriverla.
Scusate eventuali errori, ma non ho avuto tempo di rileggerla.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
N, xx.

  
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