The Intruder
All’inizio,
Emma pensò che fosse uno scherzo.
« Credi che verrà stanotte?
» sentì che Ruby chiedeva ansiosamente alla nonna, mentre pranzava
alla tavola calda.
« Non vedo perché no. Da
che mi ricordi, è venuto tutti gli anni. Ma non preoccuparti, per quelle
serrature elaborate non ho badato a spese. Non riuscirà a entrare »
la nonna rassicurò la nipote.
Ruby sembrava ancora così
preoccupata che Emma non poté impedirsi di chiedere: « Di chi hai
paura, Ruby? Chi pensi che verrà stanotte? »
Gli occhi di Ruby scorsero attraverso il
locale deserto per poi tornare su di lei.
« Il Coniglio Pasquale »
disse in un sussurro ben udibile.
Emma grugnì, ma Ruby si
accigliò.
« Non puoi dire sul serio... »
fece Emma, ma il sorriso le scivolò via dalle labbra di fronte alla sua
espressione.
« Tu non lo sai, Emma! Non hai mai
passato qui la domenica di Pasqua » disse la ragazza, prima di voltarsi e
incamminarsi rigida verso la cucina.
Emma puntò uno sguardo confuso
sulla nonna, che si limitò a stringersi nelle spalle.
« Si assicuri di chiudersi a
chiave, stanotte. Lui ha i suoi metodi per entrare. È piuttosto spiacevole,
sa... »
Quella
sera, rientrando dal lavoro, Emma raccontò a Mary Margaret di quella
conversazione aspettandosi di ridere insieme a lei di tanta stranezza, ma la
sua coinquilina si portò una mano alla bocca con un singulto.
« Oh, me n’ero dimenticata!
Hanno ragione, Emma. Stasera dobbiamo assicurarci di avere tutte le porte e le
finestre ben chiuse » disse Mary Margaret prima di correre a controllare
la finestra più vicina.
Emma decise che doveva essere stanca –
addirittura esausta dalla mancanza di sonno. Non si stavano veramente comportando in modo
così folle per via di una creatura fantastica, vero?
Fu svegliata alle due del mattino da uno
squillo acuto. Tese una mano e alla cieca afferrò il cellulare sul comodino.
« ‘mm-nto? »
biascicò, ancora mezza addormentata.
« Signorina Swan? Devo denunciare
un intruso. La prego di venire subito a casa mia! »
Emma si tirò su a sedere e si
stropicciò gli occhi.
« Signor Gold? »
« Sceriffo! Venga immediatamente! »
« Benissimo, ma farebbe meglio a
prendersi un caffè! » abbaiò prima di scagliare via il
telefono e trascinarsi fuori dal letto.
Raggiunse
la casa del signor Gold in pochi minuti.
Prima di bussare alla porta, estrasse la
pistola.
« Entri pure! » lo
sentì gridare, e si fece lentamente strada in quella casa buia.
« Signor Gold? »
chiamò dopo qualche minuto di silenzio.
« Sono qui! » rispose lui, e
lei seguì il suono della sua voce.
Il signor Gold aveva incastrato qualcuno
in un angolo e gli puntava contro una pistola.
L’intruso aveva delle lunghe
orecchie e una coda bianca e pelosa. Era un... coniglio?
Il proprietario del negozio dei pegni le
lanciò uno sguardo trionfante.
« Ce l’ho fatta! Ho catturato
il Coniglio Pasquale! » esclamò, ridacchiando dalla gioia.
Emma fissò sconvolta il coniglio
che si voltava a guardarla.
Fu allora che capì che non era
affatto un coniglio.
Leroy, il guardiano dell’ospedale,
le restituì lo sguardo con aria addolorata.
« Posso spiegare tutto... »
Note di traduzione
Questa flash nasce per una challenge –
scrivi una fic sul Coniglio Pasquale a
Storybrooke. Chi è? Come lo sappiamo? Oppure resta un segreto? O forse
è una lei? L’importante è che sia un personaggio già
comparso nella serie!
Per quanto la figura del Coniglio Pasquale
non sia un’icona italiana, ma del tutto americana, non ho potuto esimermi
dal tradurre ugualmente questa genialata per EFP. Spero vi faccia sorridere
come ha fatto sorridere me. ^^
Aya Lawliet ~