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Autore: cOstanza    02/05/2012    2 recensioni
-Per che cosa combatti?-
-Dovrei farti io questa domanda.-
-Combatto per qualcosa di giusto.-
-Io combatto per qualcosa di più grande.-
Invisibile, ma che ti entra dentro e ti resta, nella pelle.
Genere: Avventura, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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2 maggio 1998




Hogwarts era incredibilmente silenziosa. Sembrava disabitata, come se tutti si fossero volatilizzati dall'immenso castello. O forse erano solo nascosti, celati dietro qualche magica porta che appariva solo in caso di necessità.
Fu da lì che scoppiò la rivoluzione. 
Dentro quelle porte magiche, i componenti dell'Esercito di Silente aspettavano qualche risposta. Quando Neville Paciock, capo dell'ES, tornò con una nuova sorpresa, gli applausi si sprecarono. Perché sentirono che era nata una nuova speranza.
Harry Potter era comparso dal passaggio segreto, con un mezzo sorriso imbarazzato dipinto sul viso. 
Era la loro speranza, la loro forza e il loro punto di riferimento. Senza erano quasi persi. 


Gli occhi erano tutti puntati verso il nuovo preside, Severus Piton, che aveva riunito gli studenti nella Sala Grande. Puntati su di lui e su Harry Potter, che aveva addosso la divisa di Grifondoro, sua casa di appartenenza. 
-Racconti com'è andata quella notte. Racconti come lo ha guardato negli occhi, un uomo che si fidava di lei, e lei lo ha ucciso.-
La voce del Ragazzo Sopravvissuto fu come un boato in tutta la sala, e forse, era perché tutti gustavano la scena con timore. Uno scontro. Ecco di cosa aveva paura, di combattere contro il male.
La sala si riempì di urla di sorpresa quando il preside della scuola volò via oltre la finestra, per rifugiarsi sotto l'ala del suo protettore, il Signore Oscuro.
Ma Hogwarts non era più un lugo sicuro. In poco tempo, giusto il tempo di prendere la bacchetta e prepararsi, la scuola diventò il nucleo della lotta contro Voldemort.
E questa fu la fine.
Hogwarts non aveva mai sostenuto una lotta così epica, memorabile e tragica. 
I morti non potevano non essere contati. Per la maggior parte erano studenti, giovani coraggiosi che aveva deciso di battersi perché ci credevano. Credevano in Harry Potter.
E combatterono.
Fino a morire.

(*)-Per cosa combatti, tu non lo sai neanche!- urlò un ragazzo.
-Tu lo sai per cosa combatti?- replicò il secondo, respingendo via un uomo con una strana maschera sul volto.
-Fred, io combatto perché ci credo. Credo in Harry.-
L'altro ragazzo si girò e guardò il suo gemello, sorridendogli.
-Io combatto perché credo nell'amore.-


Combatterono. Fino a morire. E la Morte non risparmiò molti di loro. 
I loro corpi furono deposti al centro della Sala Grande, ed intorno a loro i sopravvissuti piangevano.
Perché combattere per qualcosa in cui si crede ha sempre un prezzo. A volte, molto alto. La propria vita vale l'aver combattuto?
Se Fred fosse vivo, se Remus Lupin e Ninfadora Tonks, se Malocchio Moody, se Colin Canon fossero vivi, risponderebbero allo stesso modo.
.
Vale la pena combattere per qualcosa in cui si crede, soprattutto se questo qualcosa è potente ed è in grado di cambiare il mondo.
Soprattutto se questo qualcosa è l'amore.








****

Spazio autrice:

Questa è una data che molti fan di Harry Potter facilmente dimenticano. Ed infatti, sono qui, a celebrare questo giorno. 
Credo ad ogni parola che ho scritto. Credo in quello per cui i nostri eroi hanno combattuto, ci credo, e ci crederò sempre.
Questa è la magia di Harry.


(*)= è un dialogo inventato tra i due gemelli Weasley, che è l'epicentro di questa mia piccola riflessione.

C.




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