“Torna a casa con me … torniamo insieme a casa, fratello.”
Alla fine si era lasciato convincere da quelle parole, non tanto perché in realtà era stato sconfitto, quello no, ci aveva fatto l’abitudine in tutti quegli anni ad essere sempre il secondo; ma semplicemente per quell’unica parola, fratello.
Un legame, un filo in tensione che li legava ancora e indissolubilmente.
Si sarebbe potuto rompere se solo uno di loro due l’avesse tirato un po’ più forte, ma ancora non era successo, nonostante tutte le cose che mai avrebbe potuto fare Loki, Thor l’avrebbe sempre riaccolto con sé, perché erano legati, perché erano fratelli.
Un legame tanto scomodo quanto bellissimo.
Alla fin fine era contento, un sentimento alquanto nuovo per lui, ma se pensava, se solo per un attimo si soffermava a pensare alle conseguenze una scintilla di compiacimento gli si accendeva nel petto.
Era come se alla fin fine Thor avesse scelto lui e non quella patetica umana in cui si era imbattuto durante il suo precedente viaggio sulla Terra; aveva scelto di tornare ad Asgard insieme a lui e non di stare egoisticamente insieme a quella donna.
Forse era solo un cercare inutilmente di trovare un minimo di sollievo in tutto quello che gli era successo, in realtà sapeva benissimo che il fratello era tornato ad Asgard per regnare, perché quello era il suo posto, ma poteva, per un attimo, pensare che parte della sua decisione riguardasse anche lui? Anche se solo in minima parte?
 
Erano tornati, su Asgard, nel loro mondo, lontani anni luce dalla Terra, questa volta non aveva visto Jane neanche una volta, si era solo informato sulla sua sicurezza: stava bene e questo a lui bastava.
Guardò intorno in cerca di guardie a cui consegnare Loki ma ci ripensò quasi istantaneamente, guardò il fratello, i lunghi capelli neri che gli ricadevano scomposti davanti alla faccia, gli occhi verdi un po’ oscurati da un velo di sconforto; non era ancora il tempo per lasciarlo nelle mani di altri, avrebbero parlato prima, doveva sapere, sempre si era chiesto il perché dei comportamenti deviati del fratello e adesso avrebbe avuto delle risposte.
Guardò Loki ancora per un po’, finché questo non si decise ad alzare il volto verso di lui e a guardarlo a sua volta.
“Dobbiamo parlare”
Disse semplicemente Thor, con il suo solito tono duro mentre con uno strattone alle manette si fece seguire da Loki nei corridoi del palazzo.
Arrivati di fronte al portone dei suoi alloggi, il semidio biondo entrò tranquillamente all’interno, con discrezione tolse le manette che ancora intrappolavano i polsi di Loki e si sedette pesantemente sul grande letto.
“E adesso parliamo.”
Il moro lo guardò con aria interrogativa, poi sorrise, quel suo solito sorrisetto di scherno.
“Non hai paura che scappi?”
Chiese con aria di leggera sfida.
Thor lo guardò per un attimo, poi sbuffò sonoramente.
“Non so perché, ma penso di no … Non so davvero il perché ma continuo a sperare che tu un giorno possa tornare quello che eri: un fratello, un amico, un confidente ...”
Lo guardò ancora per un istante negli occhi e Loki si sentì morire a quello sguardo, gli occhi pungenti di Thor che lo sondavano in profondità, per poco riuscì a sostenere quello sguardo, finché sconfitto non si voltò e sospirò a sua volta.
“Non mi sento di darti del tutto torto.”
Disse mentre si avvicinava al letto e si sedeva accanto al fratello.
Sotto il suo peso il materasso sprofondò un poco facendo avvicinare i due.
“Siamo fratelli, forse un po’ ti conosco dopotutto.”
Loki guardò il pavimento, ancora quella parola: fratello, fratelli, la ripeteva in continuazione.
“Odino non è mio padre,  Laufey lo è, e questo tu lo sai benissimo.”
Iniziò a scrutarsi le mani in grembo che si contorcevano, mai come in quel momento sentiva forte il distacco con Thor, il non avere un vero legame ad unirli.
Loki strinse ancora di più le mani insieme fin quando le nocche non gli diventarono bianche, come se quel gesto avesse in qualche modo potuto calmarlo, non osava guardare in faccia il fratello, bene o male, forse rimpiangeva quel che aveva fatto.
Una mano abbronzata si insinuò fra le sue, afferrandogli la mano destra e intrecciando le loro dita.
“Tu sei figlio di Asgard quanto me, lo sai bene, sei figlio di nostro padre, sei mio fratello e niente cambierà mai tutto questo.”
Loki alzò lo sguardo per un attimo guardandolo negli occhi, sentiva il calore passare dalla mano di Thor alla sua, un calore che aveva anelato da sempre.
Per un attimo, grazie a quella mano stretta nella sua, il gelo della solitudine che celava nel suo cuore era come se si stesse per sciogliere.
“Non so veramente a quanto di tutto questo posso credere.”
Terminò il moro scuotendo la testa e sciogliendo la stretta delle due mani.
“Io ti ho sempre invidiato – continuò alzandosi in piedi e allontanandosi dal letto – tu con la tua spavalderia, i tuoi capelli biondi e la tua forza bruta, mentre io non ero altro che l’eterno secondo, il fratello che esisteva sempre e solo nell’ombra, qualcuno di inutile … Volevo vendicarmi, trovare un modo per dimostrare che anche io sono un tuo pari, ma sembra proprio  che io abbia fallito.”
Loki si voltò nuovamente per guardare Thor, le braccia conserte come per tenersi stretto in un abbraccio solitario, poi le sciolse, inutile tenersi stretti se lo si fa da soli.
“Meglio che tu mi rimetta le manette e mi porti nel posto che mi spetta.”
Fece il moro allungando le mani verso l’altro, ancora un lieve accenno di scherno colorava la sua voce, come se quello avesse potuto proteggerlo da quello che gli stava per capitare.
Thor si alzò, il tempo per parlare era finito, non avrebbe cercato di ribattere quella volta; si avvicinò a Loki che ancora gli tendeva i polsi per farsi incatenare, per farsi allontanare irrimediabilmente dalla sua vita.
Ripensò per un istante al passato, a tutti quegli anni che avevano passato fianco a fianco, con quale coraggio avrebbe potuto abbandonarlo, lasciarlo al suo destino senza cercare di proteggerlo, di alleviare un po’ le sue sofferenze?
E mentre tutto questo gli brulicava nella testa afferrò quei polsi tanto più sottili dei suoi e lo attirò a sé in un abbraccio, mai più avrebbe dovuto farlo sentire solo, era quello il suo compito, sempre si era ripromesso di proteggere quel fratello tanto più gracile di lui che tanto amava.
“Non sei solo Loki.” Gli sussurrò Thor fra i lunghi capelli scuri abbracciandolo sempre più forte mente Loki, il biondo ne era sicuro, aveva aderito sempre di più al suo corpo, quasi come se fossero una cosa sola.
Non l’avrebbe abbracciato, questo lo sapevano entrambi, ma al dio biondo andava bene così, lui l’avrebbe fatto per entrambi.
“Non sei solo… “ uscì nuovamente dalle labbra di Thor che poco dopo si andarono a posare su quelle del fratello in un bacio che sanciva molto più che promessa, ma la nascita di qualcosa di profondo, un nuovo legame solo loro.

Questa fan fiction è tutta dedicata ad una persona speciale, una vera fan di Loki coi controfiocchi direi, due giorni fa siamo andate a vedere The Avengers e non faceva altro che ripetermi "Loki non è cattivo, si sente solo." e vabbè, anche a me piace Loki, il mio secondo preferito del film, dopo Iron Man ... quindi diciamo che mi ha convinta anche se ero facilmente condizionabile visto quegli occhioni verdi da cucciolo bastonato che si ritrova il bel moro xD
Quindi mi sembrava giusto partire scrivendola tutta per lei, infatti prima di tutto le ho chiesto il permesso di pubblicarla qui, proprio perchè gliene ho fatto dono e lei sembra aver apprezzato ... ma facciamo le cose con ordine, io parlo e manco ho detto a chie è dedicata XD
Ma è ovvio che sia dedicata alle dolcissima Perv, un nome una conferma, tutta per te tesoro *abbrassa forte forte*; ma grazie anche a tutti colore che la leggeranno e a coloro che decideranno di commentarla ^^