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Autore: Lady Eloise    02/05/2012    6 recensioni
E se tutto fosse stato solo frutto della paura di Elena di scegliere senza seguire le regole del buon senso.
Finalmente dopo la partenza di Stefan con Klaus, Elena ha la possibilità di guardarsi nel cuore e capire cosa davvero prova per i due fratelli.
Sceglierà la strada più semplice e resterà fedele a Stefan, oppure scaverà nella sua anima e accetterà la verità sui suoi sentimenti per Damon con serenità.
Tutto si svolgerà all'ombra di Stefan che rientrato a Mystic falls, non sarà più lo stesso e creerà problemi al fratello e ai suoi amici.
Ci saranno scelte dolorose e notti di passione, consapevolezza dei propri sentimenti e tentativi di salvataggio.
L'amore è irrefrenabile e anche Stefan scoprirà che Elena non era l'unica per lui, un vecchio amore sarà la sua salvezza e la sua redenzione.
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Epilogo L'eternità non è abbastanza Epilogo L'eternità non è abbastanza    

Pov Damon

Erano passate diverse settimane dal termine della battaglia con Klaus e tutto era tornato alla normalità, se così si poteva dire, non c'era mai stato niente di normale nel nostro gruppo di amici e di sicuro non ci sarebbe mai stato.
Nell'ultimo periodo avevo fatto molte ricerche sulla Pietra della Vita ma non avevo trovato nessuna fonte attendibile e neppure nessuna notizia che potesse essere credibile, ormai avevo perso le speranze.
Ero ufficialmente intrappolato in una vita che ormai non mi apparteneva più da tempo, anche Elijah aveva fatto molte ricerche e aveva trovato una vecchia strega che ne sapeva qualcosa ma erano solo racconti, l'unica speranza che avevo era che fossero veri, ormai avevo deciso, avrei  parlato con Elena e sarei partito per Chicago con Elijah.
La mattina in cui decisi di parlare con Elena pioveva a dirotto e il cielo era coperto da nuvole scure e minacciose; la attesi a lungo in salotto, come al solito mi versai un bicchiere di Bourbon e lo sorseggiai con calma nell'attesa, quando sentii i suoi passi avvicinarsi alle scale e scenderle aumentai involontariamente la presa sul bicchiere e lo ruppi, rimasi ad osservare i vetri sul tappeto finché Elena non comparve in salotto preoccupata, mi voltai lentamente e la osservai mentre si avvicinava e prendeva la mia mano tra le sue in modo amorevole, puntò i suoi vivaci occhi castani nei miei e preoccupata disse << Va tutto bene ? >>, le sorrisi debolmente e le feci cenno di si, ma Elena mi conosceva bene e sapeva che c'era qualcosa che dovevo dirle, così sciolsi l'intreccio delle nostre mani e mi avvicinai pensieroso al caminetto, appoggiai entrambe le mani sulla mensola di legno che lo sovrastava e sempre voltandole le spalle dissi << Domani parto con Elijah per Chicago, ho avuto delle notizie su una seconda Pietra della Vita e voglio trovarla, non possiamo andare avanti così >>, la sentii sospirare rumorosamente e sistemarsi convulsamente i capelli, poi ogni rumore cessò e dolcemente disse << Cosa non può continuare così, mi sembra che le cose vadano piuttosto bene ? >>, sulle mie labbra spuntò un sorriso amaro, ero già passato in questa situazione, con Kathrine era stata la stessa cosa, all'inizio tutto andava bene ma in seguito mi ero reso conto che lei sarebbe rimasta giovane e bella mentre io sarei invecchiato e lei inevitabilmente si sarebbe stufata di me, è stato proprio allora che avevo desiderato restare con lei per sempre facendomi trasformare segnando la mia condanna, non avrei mai voluto la stessa cosa per Elena.
Mi voltai con un movimento piuttosto brusco e vidi Elena sobbalzare, non me ne curai e lentamente la raggiunsi, le posai entrambe le mani sulle spalle e dolcemente le dissi << Ancora non te ne rendi conto ma prima o poi le cose si complicheranno, ci sono già passato, non può funzionare tra un'umana e un vampiro, almeno non a lungo termine, se invece anch'io fossi umano le cose sarebbero più semplici, potremmo vivere una vita normale >>, la vidi sbattere le palpebre come se non avesse capito quello che le stavo dicendo, poi improvvisamente si fece seria e tutto d'un fiato disse << Vuoi dire che prima o poi visto che io invecchierò ti cercherai una più giovane e mi pianterai in asso, e tu vorresti ovviare al problema diventando umano, beh se è questo quello che pensi risparmiati la fatica, tanto non credo che arriveremo mai a quel punto, e io che ti credevo cambiato ! >> la vidi voltarmi le spalle e allontanarsi.
Ero come paralizzato, non riuscivo neppure a muovermi, come aveva potuto anche solo pensare che l'avrei lasciata per un'altra dopo tutto quello che avevo fatto ed era successo, quando finalmente mi ripresi Elena era quasi arrivata alla porta d'ingresso e solo grazie alla mia velocità la raggiunsi prima che riuscisse ad uscire, la afferrai per un braccio e la feci voltare verso di me, ero pronto a dirle in faccia tutto quello che pensavo ma quando incrociai i suoi occhi e mi resi conto che erano pieni di lacrime allentai la presa sul suo braccio e la lasciai andare, rimasi sulla soglia ad osservarla mentre scappava da me sotto la pioggia.
Ero sconvolto come poteva aver preso quella piega una discussione che doveva essere una cosa positiva, dopotutto stavo facendo il possibile per permetterle di vivere una vita normale e rimanerle comunque accanto, proprio non riuscivo a capacitarmi del baratro che si era aperto sotto i miei piedi in pochi secondi.
Tornai in salotto, afferrai il telefono che avevo appoggiato sul mobile dei liquori e composi velocemente il numero di Elena, uno...due...tre squilli e nessuna risposta, riprovai ancora e ancora ma Elena non si degnava di rispondermi, così frustrato mi sedetti sul divano con la testa tra le mani, rimasi alcuni minuti in quella posizione finché un tuono che fece vibrare i vetri mi risvegliò dal mio torpore e mi convinse ad uscire alla ricerca di quella testona di Elena, così afferrai la giacca di pelle e uscii diretto chissà dove.
Non avevo la minima idea di dove potesse essere, così mi diressi nei posti dove sarei andato io, con il senno di poi non erano decisamente quelli giusti, andai dritto al Grill, ma di lei nessuna traccia, eppure io sarei andato subito lì, qual'è il  posto migliore per sfogare la propria rabbia se non un posto dove si può trovare alcool a volontà, ma evidentemente non era l'idea di Elena, così uscii dal Grill e la cercai prima a casa sua, ma Jeremy e Rick mi dissero di non averla vista, allora mi diressi al cimitero, forse era andata dai suoi familiari, ma anche lì non c'era traccia della mia Elena.
Cominciavo a preoccuparmi e la preoccupazione si trasformò presto in frustrazione che nel mio caso diventava rabbia cieca quando si parlava di Elena, così mi trovai nel bel mezzo di un cimitero e per di più sotto la pioggia battente ad imprecare con delle parole assolutamente irripetibili, dove diavolo si era cacciata quella stupida, possibile che ogni volta che discutevamo doveva scappare via e magari fare qualcosa di stupido.
Afferrai nuovamente il telefono dalla tasca dei pantaloni e composi ancora il numero di Elena e ovviamente ancora una volta nessuno rispose, ora ero davvero incazzato, mi stava forse prendendo per il  culo, dovevo essere io quello offeso, mi aveva insultato con quello che mi aveva detto eppure ero in giro sotto la pioggia a cercarla e lei non si degnava di rispondere al quel maledetto telefono, chi diavolo credeva di essere, va bene tutto, va bene che ero innamorato ma non ero stupido, non si poteva permettere di trattarmi in quel modo e poi non rispondere al telefono, avevo il diritto di replica su quello che mi aveva detto.
Avevo un'ultima opzione prima di gettare la spugna e tornare a casa ad aspettare che tornasse, sempre sotto una pioggia battente mi diressi nell'unico posto che per me contava qualcosa, incurante della pioggia abbandonai il cimitero e mi inoltrai nel bosco, i fulmini squarciavano il cielo e il vento sferzava le chiome degli alberi che si piegavano come fuscelli, quando finalmente il bosco cominciò a diradarsi trassi un sospiro di sollievo, finalmente l'avevo trovata, era andata nell'unico posto in cui era sicura che l'avrei trovata, alla vecchia cava.
CONTINUA


Pov Elena

Quando mi ero svegliata quella mattina avevo avuto uno strano presentimento e come ogni volta finiva per risultare vero, sapevo che le cose con Damon erano state troppo belle per durare, non era da lui avere una relazione duratura, me lo avevano detto tutti e oggi me lo aveva confermato, in sostanza mi aveva fatto presente che prima o poi si sarebbe stufato di me, come aveva potuto.
In genere non ero una che si disperava, ero piuttosto brava ad affrontare le situazioni difficili ma questa volta mi aveva davvero ferita, non sarebbe stato facile farsi perdonare.
Attraversai di corsa il vialetto di casa Salvatore senza curarmi della pioggia che gelida mi entrava nelle ossa facendomi rabbrividire, non mi voltai per vedere se Damon fosse ancora sulla soglia e aumentai la velocità per allontanarmi il più velocemente possibile da lì.
Camminai a lungo sotto la pioggia, stranamente il freddo che avevo sentito inizialmente aveva lasciato il posto ad una sensazione di calore e protezione molto rassicuranti, così continuai la mia fuga sotto la pioggia finché giunsi in città, mi diressi verso il Grill, per una volta avrei provato il metodo alla Damon per sfogare la mia rabbia, entrai nel locale decisa a bere tutto il possibile prima di perdere conoscenza, ma appena mi sedetti al bancone e ordinai il primo drink il mio telefono squillò, lo estrassi dalla tasca dei pantaloni e lessi il numero di Damon sul display, frustrata appoggiai il telefono sul bancone e cominciai a bere, dopo diversi drink e altrettante chiamate da parte del vampiro mi alzai e uscii dal locale.
Se era possibile la tempesta infuriava ancora più di prima e dei tuoni terribili facevano impazzire gli allarmi delle automobili parcheggiate lungo la strada, nonostante tutto io mi sentivo tranquilla e al sicuro, come se quella tempesta potesse colpire tutti tranne me, le persone intorno a me correvano per mettersi al riparo dalla furia della tempesta, mentre io continuavo a passeggiare con calma sotto gli sguardi esterrefatti di chi correva per mettersi al riparo.
Proseguii la mia strana passeggiata e giunsi davanti alla mia "vecchia" casa, da quando eravamo tornati non avevo più rimesso piede a casa, ero stata troppo impegnata a prendermi cura di tutti tranne che di me stessa, silenziosamente salii le scale che portavano al portico ed entrai in casa, senza farmi sentire e sperando di non incontrare nessuno mi diressi nella mia vecchia camera.
Una volta all''interno mi chiusi la porta alle spalle e mi lasciai travolgere dai ricordi, ogni cosa bella o brutta era legata a quella stanza, la prima volta che mio padre mi aveva messa in punizione era stata perché avevo fatto entrare Matt dalla finestra, quando mia madre mi disse che stavo per avere un fratello ero seduta proprio su quel letto, ricordo ancora le coperte rosa con gli orsetti, la prima volta che avevo ammesso a me stessa di amare Damon ero proprio accanto alla finestra.
Lentamente mi avvicinai alla scrivania e aprii il primo cassetto dove trovai un libricino azzurro chiuso da una fibbia dorata, lo aprii e lessi una pagina a caso...
 
10 settembre 2009

Oggi a scuola ho incontrato un ragazzo meraviglioso, si chiama Stefan Salvatore, c'è qualcosa di lui che mi attrae come una calamita, mi ha chiesto di uscire e io ho accettato, sono così emozionata questo pomeriggio passerò a casa sua a trovarlo per parlare un pò...
...Sono appena rientrata da un pomeriggio meraviglioso, sono andata a trovare Stefan ma quando sono arrivata lui non era in casa e mi ha aperto la porta suo fratello Damon, sono rimasta ipnotizzata dai suoi occhi, duri come il ghiaccio e profondi come il mare, c'è però qualcosa che mi spaventa in lui, non faceva altro che fissarmi, quasi come se volesse mangiarmi, so che non è possibile ma la mia impressione era quella...

Non seppi trattenermi e continuai sfogliare ancora il mio diario e ogni volta che leggevo qualcosa mi rendevo sempre più conto di quanto ci  fosse di Damon in quel diario, fin dal primo giorno in cui l'avevo conosciuto mi era entrato dentro prepotentemente, continuai a girare le pagine finché la mia attenzione fu attirata da una pagina strappata e in seguito rimessa al suo posto che non ricordavo di aver scritto, quando cominciai a leggerla mi resi conto che l'inchiostro della penna era sbavato dalle lacrime, lessi la data e tutto mi fu chiaro, ma non mi sarei mai aspettata niente di quello che c'era scritto...

12 maggio 2011

Ormai é tutto finito, Klaus ha avuto il suo sacrificio, per un attimo avevo sperato che le cose si sarebbero sistemate, finché Stefan non mi ha detto che Damon è stato morso da Tayler, se solo penso che era venuto a trovarmi e a chiedermi il mio perdono e io da insensibile l'ho cacciato.
Appena ho saputo quello che era successo sono corsa da lui, ho guidato come una pazza senza rispettare nessun limite di velocità e rischiando la vita troppo volte, poi tutto è precipitato, l'ho visto soffrire e gridare, l'ho ascoltato delirare e l'ho perdonato tra le lacrime soffrendo con lui.
Per un attimo ho messo da parte ogni cosa e ho lasciato che il fiume in piena di sentimenti che provo per lui rompesse gli argini, la paura di perderlo per sempre mi ha dato la forza di lasciar defluire almeno una piccola parte del sentimento che c'è nel mio cuore.
Non avrei mai creduto che potesse salvarsi ma per merito di Stefan ora lui è qui con me e io mi sento in colpa, come ho potuto fare questo a Stefan che si è sacrificato per salvare suo fratello, eppure non riesco a non pensare a Damon e a quello che si siamo detti.
Adesso sono qui a scrivere tra le lacrime sconvolta come non mai, arrabbiata ma sopratutto terrorizzata per quello che provo e non dovrei....

Chiusi il diario con un gesto secco e sorrisi delle mie stesse parole, forse se avessi letto prima quelle pagine non mi sarei sentita in colpa per tanto tempo nei confronti di Stefan, forse mi sarei resa conto molto prima che Damon era sempre stato l'unico a possedere il mio cuore.
Sentii dei rumori provenire dal piano di sotto, molto probabilmente Jeremy e Rick erano rientrati, così aprii la finestra dalla mia camera e facendo il più attenzione possibile mi calai dalla grondaia fino a raggiungere il giardino sottostante, mi assicurai di non essere stata notata e attraversai di corsa il giardino.
Ora vagavo di nuovo senza meta, anche se una meta in testa l'avevo, così i miei piedi mi guidarono dalle persone che più mi mancavano in assoluto, i miei familiari, mentre camminavo verso il cimitero il telefono squillò diverse volte ma come prima non gli diedi importanza.
Raggiunsi in breve tempo le lapidi dei miei genitori e di zia Jenna e zio John, ero stata da loro talmente tante volte che non mi occorreva neppure leggere i nomi sulle lapidi per essere sicura di essere nel posto giusto, mi bastava appoggiare una mano sull'erba che ricopriva le loro tombe per sentire la loro energia e il loro amore che defluivano in me.
Ognuna delle persone che avevo amato mi aveva inesorabilmente lasciata prima del tempo, tutto quello che desideravo era non essere più obbligata a perdere qualcuno che amavo, il fatto che Damon volesse tornare umano mi esponeva a quella possibilità nuovamente, se si fosse presentato qualche altro nemico lui non si sarebbe tirato indietro per proteggermi, ma senza le sue "qualità" sarebbe stato inerme e senza possibilità di vincere.
Non potevo pensare neppure per un'istante di dover sopportare il dolore di non poterlo più vedere o toccare, di non poter più condividere con lui le nostre litigate e il nostro modo di fare pace, ma sapevo benissimo che quando Damon si metteva in testa qualcosa era praticamente impossibile fargli cambiare idea, l'unica cosa che potevo fare era aprirmi completamente con lui e sperare che capisse come mi sentivo.
Come ogni volta in cui andavo a trovare le persone che amavo anche questa volta mi avevano portato consiglio e mi avevano indirizzato verso la strada giusta, la sincerità, non avevo niente da nascondere a Damon e probabilmente venire a conoscenza di quanto lo amavo gli avrebbe fatto cambiare idea o almeno lo avrebbe spinto a rivedere la sua idea.
Il temporale infuriava impetuoso e non dava cenno di voler smettere, c'era però un punto all'interno del bosco in cui sembravano cadere la maggior parte dei fulmini, così per merito del mio senso di autoconservazione molto poco sviluppato decisi di andare a vedere per capirne il motivo, mi inoltrai lentamente nel bosco e camminai per un pò con calma, all'inizio non capii dove mi stava portando la mia ricerca ma in seguito mi resi conto di aver abbandonato il cimitero e di essere diretta alla vecchia cava.
Ero come attratta da una forza che non riuscivo a combattere, l'unica alternativa era lasciarmi condurre da essa e vedere dove voleva portarmi con esattezza.
Non dovetti attendere a lungo, dopo alcuni minuti di cammino la foresta cominciò a diradarsi e in lontananza potevo vedere il bacino d'acqua della cava.
Mi avvicinai alla riva e mi sedetti su un masso in parte sommerso dall'acqua, osservai in silenzio lo spettacolo incredibile che si era presentato ai miei occhi, centinaia di fulmini cadevano a ripetizione nel lago illuminando le sue acque come un milione di lampadine.
Il vento mi accarezzava il viso dolcemente e la pioggia si confondeva con le lacrime che numerose bagnavano il mio viso, poi come un sussurro il vento cominciò a parlarmi, inizialmente non riuscivo a distinguere quello che stava dicendo, ma ascoltandolo con più attenzione riconobbi in un sussurro il suo nome "Damon", non capivo cosa stesse cercando di dirmi finché alle mie spalle non sentii la sua presenza, era arrivato ed era lì per me.
CONTINUA


Elena non si voltò, ma sapeva che Damon si stava avvicinando, poteva sentire l'energia che il suo corpo emanava avvolgerla come un bozzolo protettivo, per scaldarla e difenderla dal temporale, la ragazza sorrise dolcemente pensando a quanto amore il bel vampiro bruno le dava senza tirarsi mai indietro.
Nonostante la loro litigata lui era lì per lei, pronto a difenderla, pronto ad amarla come solo lui sapeva fare, nel suo personalissimo modo, spesso disperato e al limite dell'ossessione ma sempre incondizionato e senza limiti.
La brunetta si voltò lentamente verso il vampiro e con un movimento fluido e aggraziato si spostò dal viso i capelli che il vento aveva scompigliato rendendoli selvaggi, si appoggiò dal masso sul quale era seduta e lentamente posò i piedi sull'erba bagnata dal temporale.
Il solo fragore dei tuoni spezzava il silenzio che si era creato tra loro, come un muro invisibile li separava e non permetteva loro di ritrovarsi, l'incomprensione li aveva travolti come un fiume in piena rendendoli sordi l'uno alle parole dell'altro, impedendolo loro di sentire i sussurri d'amore che si annidavano tra una parola e l'altra.
Nessuno dei due si mosse, entrambi accecati dall'orgoglio e dal desiderio di prevaricare l'altro, come in una battaglia i loro occhi si scontravano e combattevano all'ultimo sangue per non mostrare il fianco, ma come accadeva in tutte le battaglie uno dei contendenti era più forte o forse maggiormente motivato, così Elena perse presto tutta la sua determinazione e si lasciò ammaliare dallo sguardo di ghiaccio del suo vampiro.
La brunetta mosse qualche passo insicuro verso Damon, si aspettava che il vampiro le andasse incontro e l'abbracciasse, ma non accadde nulla di tutto ciò.
Damon strinse forte i pugni, mentre osservava statuario Elena avvicinarsi, decise di combattere ogni istinto di abbracciarla, di correre da lei, non poteva permettere ancora una volta che lei facesse di lui la sua marionetta, non poteva lasciarla vincere così facilmente, per lei aveva cambiato il suo essere, aveva sofferto ma nonostante tutto aveva perseverato convito che prima o poi lei avrebbe visto il vero Damon, quello che non si tira indietro, quello che quando ama da tutto quello che ha, purtroppo tutto quello che gli aveva detto oggi lo avevano spinto nuovamente nel baratro, nessuno lo avrebbe mai visto davvero.
Elena fece ancora qualche passo, conscia del fatto che Damon non si sarebbe mosso a costo di diventare una statua, lo conosceva bene e sapeva esattamente quanto fosse risentito per il suo comportamento, ma in quel momento aveva creduto giusto comportarsi in quel modo, offesa dalle parole che Damon le aveva rivolto, anche se sapeva perfettamente che il vampiro non volesse assolutamente intendere ciò che lei aveva chiaramente lasciato ad un'interpretazione del tutto personale.
Improvvisamente il vento sferzò Elena che rabbrividì per il freddo stringendosi nelle spalle per ripararsi almeno un pò dal freddo che a differenza di prima le stava penetrando nelle ossa, si rese conto di essere completamente fradicia e di avere tutti i capelli bagnati.
Il vampiro notò immediatamente il gesto della ragazza e senza perdere tempo la abbracciò facendole scudo con il proprio corpo, proteggendola così dal vendo che la faceva rabbrividire, cercò di resistere al desiderio di guardarla ma ben presto si lasciò vincere dalla passione che provava per lei e spostò il suo sguardo fino a puntarlo negli occhi di lei, l'unica cosa che vide fu tristezza e dolore, rammarico e sofferenza, gli occhi della ragazza erano vuoti, come se senza di lui non fosse capace di provare sentimenti.
Damon le accarezzò dolcemente il viso, la ragazza chiuse gli occhi e si beò del contatto che aveva ottenuto e lo prolungò appoggiando la sua mano su quella del vampiro per trattenerla, Damon non oppose resistenza e continuò ad accarezzarla senza sosta.
La brunetta sapeva che presto non sarebbero più bastate le carezze per cancellare quello che era successo, prima o poi avrebbe dovuto parlare con il vampiro e spiegare le sue ragioni, nessuna ragione le sembrava più giusta, lei non voleva che Damon tornasse umano, voleva diventare come lui per non abbandonarlo mai.
<< Credo che dovremmo parlare di quello che ci siamo detti >> disse con timore la ragazza.
<< So che non è facile credere che sia cambiato, ma ti assicuro che è così, volevo darti una vita normale e magari dei figli >> disse Damon senza  guardare la ragazza in viso.
<< Io non voglio che diventi una persona diversa, voglio solo che mi ami e io farò lo stesso, non voglio una vita normale e dei figli se significa perderti un giorno >> sospirò Elena.
<< Non serve che tu me lo dica, ti amo già a dismisura, farei qualsiasi cosa per te >> rispose serio Damon.
<< Se sei disposto a fare qualsiasi cosa per me, ti chiedo una cosa sola, trasformami, non voglio una vita in cui avrò la certezza che prima o poi non sarò più con te >> disse la ragazza con le lacrime agli occhi, conscia che la risposta del vampiro sarebbe stata negativa.
<< Come puoi chiedermi questo, sai cosa comporta diventare un vampiro, non posso condannarti ad un Inferno ! >> gridò Damon in preda alla rabbia.
<< Se sarò con te sarà il mio eterno e personale Paradiso >> rispose Elena sorridendo dolcemente mentre nella sua mente si formavano le immagini di un'eternità con l'uomo che amava.
<< Io...io..non...non posso, ti prego non farmelo fare, come potrei ucciderti con le mie mani ? >> rispose il vampiro sconvolto.
Le lacrime cominciarono a scendere impetuose sulle guance delle ragazza, anche il temporale sembrò intensificarsi nuovamente, i fulmini ripresero ad illuminare il cielo e i tuoni squarciarono il cielo con il loro fragore, il vampiro cercò inutilmente di asciugare almeno in parte le lacrime che affollano il viso della ragazza, ma ottenne solo il risultato opposto, facendo aumentare i singhiozzi della ragazza.
Elena pianse in preda alla disperazione per alcuni minuti, poi raccolse tutto il suo coraggio e la sua forza e puntò i suoi occhi nocciola in quelli di ghiaccio del vampiro, doveva mostrargli la via, non poteva permettere che ancora una volta si convincesse di essere inferiore a lei, di essere un mostro, doveva capire che per lei era perfetto ed era pronta a seguirlo per tutta l'eternità, doveva capire che per lei era fondamentale poter avere la forma dell'amore, la sua.
<< Non mi importa di tutte le cose che vorresti darmi e che non puoi, mi basta avere te, l'unica cosa che voglio è restare per sempre con te, permettimi di essere la cosa che più amo al mondo, te >> disse la ragazza in un sussurro.
Il vampiro rimase pietrificato mentre Elena gli riversava addosso un mare di parole stupende che mai avrebbe pensato di sentir dire su di lui, come poteva dirle ancora di non volerla trasformare, dopotutto era una bugia e lo sapeva bene, aveva pensato molte volte a come sarebbe stata la sua vita quando Elena non sarebbe stata più al suo fianco e non aveva visto altro che un groviglio di dolore e sofferenza dove le sfumature di grigio regnavano sovrane, come avrebbe fatto a vivere un'eternità senza poter più vedere i colori che la sua Elena le aveva insegnato ad amare.
Il vampiro appoggiò delicatamente le sue labbra su quelle della ragazza e la strinse ancora più a sé, in quel bacio era racchiuso tutto quello che non si erano mai detti, tutto quello che era stato e quello che doveva ancora venire.
Damon si allontanò lentamente dalle labbra della ragazza e rimase qualche secondo ad osservare il meraviglioso sorriso che si stava aprendo sul suo viso, poi alzò il viso verso il cielo e anche Elena fece lo stesso, entrambi rimasero estasiati dal meraviglioso arcobaleno che svettava nel cielo.
<< Non credevo di essere talmente importante da spingerti a creare una tempesta quando litighiamo >> la sbeffeggiò Damon cercando di allentare la tensione.
Elena sorrise dolcemente e accarezzò il viso del vampiro, dopotutto non poteva essere in collera con lui, lo amava talmente tanto da permettergli di fare di lei qualunque cosa volesse e anche questa volta sarebbe stata la stessa cosa, sapeva che Damon non avrebbe acconsentito a trasformala ma di certo lei non si sarebbe arresa, avrebbe tentato ancora e ancora.
La ragazza sciolse l'abbraccio con il vampiro e intrecciò le loro mani, poi cominciò a camminare in direzione del Pensionato, era ora di tornare a casa.
<< Lo farò >> disse Damon in un sospiro.
Elena si voltò stupita dall'affermazione del vampiro, le sue parole dovevano averlo colpito nel profondo, si avvicinò lentamente e lo baciò sulle labbra con dolcezza, cercando di infondergli tutto l'amore che provava per lui.
<< Quando sarai pronto, solo allora lo sarò anch'io >> rispose la ragazza con dolcezza.
Il vampiro cinse le spalle di Elena e la strinse a sé mentre il sole tramontava pronto a lasciare spazio ad una notte stellata ed in seguito ad una nuova alba, la loro.
FINE


Spazio autrice
Ciao a tutti, purtroppo siamo arrivati al termine, se siete arrivati fin qui vuol dire che almeno un pò la storia vi è piaciuta.
Spero che questo capitolo, ma soprattutto la scelta che ho fatto per la fine non vi abbia deluso, mi sembrava il modo più giusto per concludere, Damon ha acconsentito ma Elena gli lascia la possibilità di decidere quando sarà pronto a farlo.
Che altro dire, come al solito ringrazio tutti quelli che mi hanno seguita sia recensendo sia in silenzio, vorrei chiedere a questi ultimi di lasciarmi un commento almeno ora che siamo arrivati alla fine per sapere cosa ne pensate della storia.
Ci sono due persone in particolare che vorrei ringraziare per i loro commenti sempre perspicaci e ricchi di significato Iansom e Meiousetsuna, grazie siete state una fonte di ispirazione.
Spero di tornare al più presto con qualcosa di nuovo al quale sto già lavorando.
Per chi volesse pubblicherò sicuramente delle shot da adesso in poi, per poi tornare quest'autunno con una long, perciò passate a dare un'occhiata ogni tanto.
A presto...kiss kiss





 

   
 
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