Note
dell'autore: non ho idea del perché io abbia
scritto qualcosa del genere sul mio povero OTP (T_T), giuro che mi sentivo
quasi in colpa! Tutto è nato da una famosissima vignetta di Lupo Alberto che mi
è tornata sotto gli occhi qualche giorno fa. C’è Lupo Alberto con Marta, la
gallina di cui è innamorato, sulla testa. Corre a tutta velocità per fuggire da
Mosè, il cane da guardia, che lo insegue con un fucile, e dice proprio “Nulla
può fermare un lupo innamorato”. Poiché la mia mente ormai ricollega tutto allo
slash e al wolfstar in particolare, ho cominciato a costruire una storia
intorno a quella frase e...ehm...questa cosa è quello che ne è uscito fuori...
PS: La
storia ha partecipato allo Slash Contest
di ChibyLilla che, per la consegna di pochi iscritti si è conclusa con un
giudizio in generale senza classifica né altre cose del genere, lo trovate in fondo!
Nulla può fermare un lupo innamorato
Alla mia
meravigliosa moglie nonché gemella,
a cui voglio tantissimo bene
(e a cui avrei voluto dedicare qualcosa di più bello! D:)
Tum.
Un colpo.
Tum.
Un altro colpo.
La porta si solleva verso l’alto, i
cardini sembrano cedere, ma è solo un’altra illusione.
Ogni secondo che passa è una coltellata inferta al tuo cuore.
Hai le nocche e le mani ricoperte di sangue per la forza che hai impresso contro
quella dannatissima porta. Perché non cede?
Tum.
Un colpo ancora più forte.
Perché dovevi essere un lupo mannaro?
Perché non una qualsiasi creatura che si potesse trasformare a piacimento?
Se solo diventassi un lupo per un maledettissimo secondo, non avresti pietà di
loro, non ti placheresti finché non avrebbero smesso di respirare, finché non
avresti visto con i tuoi occhi il sangue sgorgare dai loro corpi senza vita.
Che cosa chiedi in fondo? Solo qualche ora di anticipo.
Ma ancora una volta è la Luna a tenere i dadi.
Senti altre risate, altri incantesimi che vanno a segno, domande sempre più
insistenti e dolorose.
Graffi la superficie della porta, tiri calci, ti butti con tutto il tuo peso.
Ma è tutto inutile.
Ti fermi un attimo, ansante, accasciandoti sul pavimento.
- Lo facevo più intelligente il tuo amichetto... - è una voce femminile quella
che si sente adesso - ...stupido da parte sua lasciare la bacchetta
incustodita, non trovi? Cugino, io te l’ho sempre detto che il nome giusto della
vostra casa è Grifidioti, ma tu non
volevi proprio ascoltarmi...stupido traditore del tuo sangue! Crucio! -
Altre risate dei Mangiamorte, altre sue
urla di dolore represse a stento.
Le lacrime scorrono da sole sul tuo viso, cominci ad urlare anche tu, fino a
sovrastare ogni suono.
Il tuo urlo chiede vendetta, il tuo urlo si è scordato delle buone maniere di
Remus John Lupin.
Il tuo urlo vuole solo abbattere quella maledetta porta e correre a salvarlo.
- Uh! Senti, senti... – dice, ghignando, una voce maschile - …dimmi, urla così
anche quando te lo scopi, Black? -
- Che c’è...Mulciber...geloso? – risponde col respiro mozzo ma sprezzante come
sempre, Sirius.
Mulciber gli ringhia contro rabbioso e subito dopo senti il corpo di Sirius
infrangersi contro un vetro che si rompe.
- Piano, bestia! Sai che il padrone lo vuole vivo... – interviene Bellatrix,
ridendo di quello spettacolo. - È inutile che fai tutte quelle storie, Remmino!
Verrà anche il tuo turno, promesso! –
- NO! Fatelo e...e ditemi addio! – minaccia, lontana e flebile, la voce di
Sirius.
Cosa sta dicendo?
- Uh! Nervo scoperto? –risponde subito Bellatrix. - Molla quella bacchetta,
eroe... ci sono cinque Mangiamorte qui dentro che di sicuro non vedono l’ora di
avere questo privilegio... Avery non ha ancora dimenticato quello che hai fatto
al suo occhio, non è vero, Av? -
Sirius scoppia nella sua risata canina di sempre - L’hai detto tu che il tuo amato Voldemort mi vuole vivo, cuginetta! -
- Non. Parlarmi. Così. CRUCIO! -
Senti il suo corpo contorcersi e lottare contro il dolore, ancora una volta.
Sei incastrato in un incubo senza via d’uscita, ti senti soffocare e
distruggere.
Com’è possibile che tu sia rinchiuso in quell’orrida stanza buia di Grimmauld
Place mentre la persona che ami di più al mondo viene torturata fino ad
impazzire?
No. Non può finire così.
Prendi un’ultima, disperata, rincorsa, carica di tutta la tua rabbia, di tutta
la tua frustrazione. Ti getti contro la porta, noncurante di nulla.
Chiudi gli occhi.
TUM.
L’impatto è più forte, stavolta. Forse ti sei anche rotto una spalla, a
giudicare dal dolore. Riapri gli occhi. Cinque bacchette sono puntate contro di
te.
Bellatrix Lestrange è sotto quel pezzo di legno che ti separava da Sirius.
Svenuta.
Ben le sta, pensi tra te. Guardi la
pendola nella stanza.
Cinque minuti alle sette.
Getti di luce colorata si dirigono verso di te.
Fai del tuo meglio per evitarli, ti fai scudo con tutto quello che trovi.
Alcuni incantesimi rimbalzano su un vassoio d’argento che hai afferrato, ma non
ti importa sapere dove e cosa colpiscano, vuoi solo raggiungerlo.
Due minuti.
Sirius è in un angolo, respira appena. Ma
respira.
Sei quasi accanto a lui quando bloccano la tua corsa: un vecchio, classico Pietrificus Totalus.
Si avvicinano. Li ha frustrati troppo non potere uccidere Sirius Black, hanno
voglia di divertirsi.
Un minuto.
Un Mangiamorte è sopra di te, percorre i lineamenti del tuo viso e delle
tue spalle con la bacchetta. Si ferma all’altezza del cuore e sai che morirai.
Vorresti avere il tempo di baciare Sirius per un’ultima volta e dirgli quanto
lo ami, dirgli che ti dispiace, che è solo colpa tua. Vorresti abbracciarlo,
riempirti del suo profumo, per portare quella sensazione che ami con te per
sempre. Ma non puoi.
Ripeti a te stesso che sarà salvo se li tratterrai ancora, anche se significa
arrendersi a quel raggio verde, anche se li fermerà solo per un minuto.
E all’improvviso la morte non è poi così
male, perché un minuto dovrebbe bastare.
Il Mangiamorte sogghigna, senti la tua tempia pulsare.
Le sette.
Sette rintocchi risuonano nella stanza.
- AVADA KED... -
- STUPEFICIUM! -
Il Mangiamorte cade su di te. Tanti forti, meravigliosi “crack”, si susseguono
nella stanza, sono i membri dell’Ordine
della Fenice.
Mary lancia un grido; Moody si avventa contro Avery.
Fiotti di luce vengono scagliati da ogni parte, la battaglia infuria.
Alla fine i Mangiamorte si arrendono e, piuttosto malconci, si smaterializzano.
Marlene si siede accanto a te e ti
libera dall’incantesimo. - Ma cos’è
successo? – domanda, guardandoti con apprensione.
- Era... una trappola. L’avrei
dovuto...io avrei dovuto saperlo. Marlene, lo hanno torturato. Per ore. E...e
io ero rinchiuso lì dentro, senza...senza...-
- Shh. Era giusto che Sirius tornasse
qui. Meno male che dovevamo raggiungervi alle sette... -
Sorridi mestamente, biascichi un “grazie” e ti rialzi. – Vorrei parlargli... -
- Certo... hanno chiamato dei Guaritori, Rem. È conciato piuttosto male...
saranno qui tra poco. -
Rivolgendovi un ultimo sguardo, Marlene esce dalla stanza, seguita poco dopo
dagli altri membri dell’Ordine.
Ti siedi accanto a Sirius, il quale si muove appena e ha gli occhi ridotti a
due fessure. Senti una profonda fitta nel petto, vedendolo. Il suo sangue è
sparso sui suoi vestiti, sul suo corpo, sul pavimento. È pieno di tagli e
lividi.
Su un braccio hanno addirittura inciso la parola “Traitor”.
Altre lacrime rigano il tuo viso e scivolano via, bagnano la maglia lisa di
Sirius. Gli scosti una ciocca di capelli e carezzi il suo volto.
- S...scusa, Felpato, - dici, tra i
singhiozzi – è colpa mia, è solo colpa mia. Non...non avrei mai... -
Sirius tossisce, riapre lentamente gli occhi e alza una mano verso i tuoi
capelli.
- Shh... Non fa nulla. Lo...lo avrebbero fatto comunque e lo rifaranno ancora...
-
Poggi una mano sopra la sua e lo guardi negli occhi, di un grigio spento, ma
ancora splendido.
- Ho avuto una paura maledetta. Se solo non avessi lasciato la bacchetta laggiù...
-
- No. Se la sarebbero presa anche con te. Devo esserci io al vostro posto... io
posso sopportarlo... -
- Ma... -
- Non capisci? Mi fa molto più male di questo pensare che potrebbero fare
qualcosa a James... a Lily... a Harry... non immagini nemmeno il dolore che
potrei provare se tentassero di colpire...te -.
Sospiri e scuoti la testa – Sirius... -
- Sempre quel tono da prefetto-perfetto! – risponde lui, ridendo.
È una risata diversa, stavolta, quella di Sirius. Una risata piena di tosse,
nostalgia e, anche se non l’avrebbe mai ammesso, di lacrime. Lo capisci subito
e ti distendi accanto a lui, stando attento a non fargli male. Stringi la sua
mano e rimani in silenzio.
- Sai cos’è che mi dispiace di più? –
- Cosa, Sir? -
- Che oggi è giovedì e il giovedì al San Mungo servono un brodetto orripilante!
-
Scoppi a ridere – Sei sempre il solito... -
Sirius si fa serio in volto – In realtà ciò che davvero mi dispiace è che...tra
poco io non... -
- Non importa...non puoi esserci sempre. Voglio che ti curino per bene, non desidero
altro. -
- Ti do una bella dritta: terzo piano, accanto le scale. È la stanza di
Bellatrix. Fai un bel lavoretto, mi raccomando, non voglio trovare niente di
integro la prossima volta... -
- Signorsì, capitano! - rispondi divertito. – Sai...forse devo portarti via, i
Guaritori saranno già qui... purtroppo... – aggiungi poi, sollevando la schiena
da terra.
- Non così in fretta, lupo! – risponde lui, fermandoti un braccio.
Sorridi e ti avvicini al suo volto. Chissà quando lo rivedrai, chissà come ritornerai
domani mattina. Senti quella forza oscura dentro te che scalcia prepotentemente
per uscire, ormai. Forse è incosciente restare ancora lì, ma non ti importa. Vi
scambiate un lungo e bellissimo bacio, pieno delle vostre paure, pieno della
felicità di essere ancora vivi e di dubbi sul futuro, pieno della certezza di
non possedere nient’altro che il presente che state vivendo.
Quando quell’attimo di infinito si conclude, vedi Sirius giocherellare con i
bottoni della tua camicia.
- Ah, maledetta Luna... – ti dice in un sospiro.
- Sir, dai. Sei pieno di ferite e probabilmente hai qualche osso rotto, devi
andare... -
- Oh, che importa! Un po’ di Ossofast e passa la paura... -
- Sei incorreggibile! – rispondi ridendo e sfregando il naso contro il suo,
tornate a baciarvi e ad accarezzarvi lentamente, come se non esistesse niente e
nessuno intorno a voi.
La Luna potrà anche aspettare per una volta.
Perché nulla può fermare un lupo
innamorato.
Note
finali: La
storia è interamente ambientata a Grimmauld Place e ho preferito non dare
troppe spiegazioni sul perché Sirius fosse andato lì con Remus. Nel mio
immaginario Sirius doveva recuperare qualcosa di importante per se stesso,
qualcosa che gli apparteneva. Quella casa era entrata un po’ in disuso col
tempo e quindi questa è la giustificazione alla mancata presenza stabile dei
Mangiamorte. Remus, prima della Luna l’ho sempre immaginato distratto e stanco,
oltre che irascibile e “feroce”, motivo per cui perde di vista la bacchetta. I
Mangiamorte li sorprendono e rinchiudono Remus nella stanza in cui si trovava e
torturano Sirius. Non schiantano e/o uccidono Remus perché fondamentalmente i
Mangiamorte li ho sempre visti come persone un po’ sadiche e che amano
torturare la gente e, di sicuro, per Remus vedere Sirius oggetto delle loro
vessazioni, era peggio della morte.
Poiché Grimmauld Place è pur sempre un luogo legato alla famiglia Black e ai
Mangiamorte, ho pensato che magari Remus avesse chiesto all’Ordine di
raggiungerli alle sette in punto, in modo da essere presenti se fosse successo
qualcosa.
Spero di avere chiarito ogni dubbio! Avrei voluto scrivere tutti questi
precedenti, ma sarebbe venuta fuori una long! XD
Salve! Dopo una breve assenza ho deciso di tornare e pubblicare una wolfstar, il mio caro e amato OTP!
(a cui ho fatto tanto male e che meriterebbe di meglio, lo so T_T)
Onestamente non mi convince tanto, come circa il 95% delle mie storie, infatti giaceva nel pc da circa un mesetto.
L’ho pubblicata grazie alla mia gemella, mi ha convinto lei, per cui è tutta per lei! xD
Grazie a chi è arrivato a leggere queste righe e grazie di cuore a chi farà sapere a questa pazza autrice che ne pensa (sempre se ci sia qualcuno così temerario da averla letta tutta XD)!
Alla prossima storia!