Videogiochi > Assassin's Creed
Segui la storia  |       
Autore: Cherrie_2709    02/05/2012    1 recensioni
-Madre...Padre...ho una richiesta da fare-
"Oddio no" pensò Flora
Federico si inchinò ai suoi piedi -Flora, amore mio...-
La tensione nella stanza era palpabile.
-...vuoi sposarmi?-
Silenzio. Silenzio totale. La ragazza stava ascoltando il suo cuore. Sapeva cosa le stava dicendo, ma aveva paura di dar voce ai suoi sentimenti. Prese un bel respiro e si preparò a rispondere. Ma qualcun'altro lo fece per lei.
-NO!- gridò Ezio, senza pensarci due volte.
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ezio Auditore, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La ragazza prese la scatola e la portò fuori dalla porta. Ma, non appena vide il figlio della donna, la lascio cadere. Le mani non rispondevano più alla sua mente. Si era come…resettata.
-Flora- esclamò lui
Lei nemmeno rispose. Ci mise un po’ a riprendersi e appena lo fece si rivolse a Maria.
-Perdonatemi, Madonna, non intendevo…-
-Non preoccupatevi, davvero. Deve essere molto pesante. Lasciate pure che sia mio figlio a portarla-
Flora tornò a guardare il ragazzo. Stavano lì, a fissarsi. Non sapeva cosa dire. Non poteva dire nulla, non con Maria lì accanto. All’improvviso la donna si allontanò, per andare incontro a Leonardo, che stava tornando con gli avanzi di cappone della vicina.
-Flora- ripeté Ezio –che ci fai qui?-
-Gli affaracci miei. E se non vi dispiace, preferisco mi sia dato del voi-
-Pensavo che dopo questa notte…-
-COSA? Cosa pensavi Ezio? Sai cosa pensavo io? Che mi avresti almeno salutata prima di andartene!- poi prese la scatola da terra e gliela butto fra le braccia –Lavora Ezio, tua madre ti ha dato un compito- concluse chiudendosi dietro la porta della bottega. Si accasciò a terra accanto agli scalini e scoppiò a piangere.
Poco dopo rientrò Leonardo, salutando Maria ed Ezio. Poi vide Flora.
-Piccina, che succede?-
-Quel ragazzo! Lo…lo odio! E’ un odioso villano approfittatore-
-E, se posso chiedere, come mai dite questo di lui?-
-Perché…perché si-
-Capisco. Forse per oggi è meglio se concludiamo qui, mh?-
La ragazza fece lievemente cenno di si con la testa. Leonardo provò a convincerla a prendere una carrozza: continuava a ripetere che lungo la strada di casa potevano esserci villani assai peggiori di Ezio. Ma lei volle tornare a piedi. Camminare le faceva bene, la aiutava a pensare. Non sapeva che sarebbe passata davanti a casa sua. Ezio era proprio lì davanti. Parlava con un bambino con i lineamenti molto simili ai suoi.
-Se ti aiuterò tornerai in casa?-
-Certo- disse il bimbo tutto euforico.
La scena fu strabiliante. Ezio si arrampicò lungo il muro di una casa, fino ad arrivare al tetto. Una volta lassù, prese una piuma vicino a un nido, su di un camino. Poi, abilmente, saltò giù, senza farsi un graffio, e porse la piuma al bambino.
-Grazie fratello!- gridò il piccolo rientrando.
Ezio lo guardò sorridendo. Doveva essere il suo fratellino. Scosse la testa, come se l’euforia del bambino per una semplice piuma gli ricordasse la sua fanciullezza. Poi scorse Flora. Sorrideva.
-Complimenti- disse lei, tenendo le braccia conserte –Dove hai imparato?-
-Ehm…io e mio fratello a volte facciamo a gara. Ci arrampichiamo fin da piccoli-
-Sei abile…davvero-
-Senti, Flora, riguardo a questa notte, non era mia intenzione abbandonarti- disse cercando di abbracciarla
-E allora perché lo hai fatto?- chiese lei scansandosi e guardandolo con sguardo interrogativo
-Per proteggerti! Pensa a cosa sarebbe successo se tua madre fosse entrata, scoprendoci a letto insieme. Sua figlia ha perso la verginità con un ragazzo conosciuto la mattina stessa. Sarei venuto a trovarti al banco dei fiori-
-Sul serio? O hai inventato or’ora questa scusa?-
-No! Dico sul serio. Flora, ti prego…-
La ragazza lo guardò per qualche secondo, con un sopracciglio alzato in segno di sfida. Vedendo che lui non cedeva, si arrese.
-E va bene, ti credo. Ma non fare mai più qualcosa che possa ferirmi-
-Ma più, prometto-
-No! Giura!-
-Giuro- disse dolcemente, baciandola sulla fronte –Vi accompagno a casa, Madonna?- disse ridendo e porgendole il braccio, come se avesse bisogno di corteggiarla per farla sua.
Flora rise, divertita da quel gesto, e accettò volentieri la richiesta.
Per tutto il tragitto risero e scherzarono e Flora scoprì che Ezio non era solo un Don Giovanni, ma anche un ragazzo molto buffo e simpatico, pronto a farsi ridicolo tra la folla solo per farla ridere. Quando furono nei pressi di Santa Maria del Fiore, però, il ragazzo si bloccò improvvisamente. Guardava in un punto fisso. Un angolino appartato vicino al muro della chiesa.
-Che accade?- chiese Flora preoccupata. Seguì lo sguardo del ragazzo e vide un uomo che pomiciava con la sua grossa ragazza –Ezio! Non sarai mica un guardone?!-
-No- disse lui serrando i pugni –Sono solo premuroso nei confronti di mia sorella-
Fu così che il ragazzo si staccò da Flora per dirigersi verso la coppia.
-Ehi! Lurido porco!-
L’altro ragazzo, biondo, alto quanto Ezio, ma più malandato e (forse) ubriaco, si girò e allargando le braccia esclamò –Ezio!- in finto tono amichevole.
-Insulti mia sorella, vedendoti con questa puttana!- gridò il bruno. La ragazza in carne, con cui il biondo pomiciava poco prima, si portò una mano alla bocca, sconvolta dall’affermazione.
-Non lo farei, se vostra sorella non fosse così avida con la sua dote-
-Le avete spezzato il cuore- disse Ezio, digrignando i denti e puntandogli un dito contro minacciosamente –E io vi spezzerò le gambe!-
Senza pensarci due volte, Ezio cominciò a picchiarlo e non poco. Il biondo si arrese solo quando il sangue iniziò a sgorgargli sia dal naso che dalla bocca.
-State lontano da mia sorella!- gridò infine il bruno.
Si ricompose e tornò da Flora, come se niente fosse. Lei era a bocca aperta dallo stupore.
-Mi…mi dispiace che tu abbia dovuto assistere. Quello è Duccio. E’… dovrebbe essere il fidanzato di mia sorella, ma, come puoi vedere, non la merita affatto. Ho dovuto farlo-
-Hai picchiato un uomo a sangue-
­-Flora, l’ho fatto per mia sorella, non sono violento di solito…-
-Sei…straordinario-
-Come??!- il ragazzo era sicuramente sorpreso
-Ti azzuffi per il bene di tua sorella. Sei disposto a batterti per la tua famiglia. E io che ti credevo bravo solo a fare una cosa…-
-Beh…grazie eh- disse facendo l’offeso
Tornarono sui loro passi e in poco tempo furono davanti a casa di Flora.
-Eccoci- disse lei, pronta a entrare in casa
Il ragazzo si spostò verso di lei perché si poggiasse contro il muro e mise le sue braccia poggiate alla parete, una alla sua destra una alla sua sinistra. Si guardavano dritti negli occhi, con le labbra a pochi centimetri di distanza. I loro respiri erano caldi ed affannosi. Poi Ezio si avvicinò ancora, fino a toccarle le labbra. Poi il toccarsi diventò più profondo. Si baciarono, si baciarono come la notte prima.
Poi, all’improvviso.
-Ehm-Ehm- fece qualcuno, una donna
-Madre!- disse Flora spingendo via Ezio –Siete…siete tornata prima-
-Anche tu a quanto pare…- sogghignò Susanna
-Io…vado a casa…- s’intromise Ezio –Arrivederci, Flora- disse chinandosi e correndo via
Così le due donne entrarono in casa. Flora teneva la testa bassa. Fu la madre a parlare.
-Potevi dirmi che hai trovato uno spasimante-
-Non mi ha chiesto la mano-
-Ah, no? Quindi…siete amanti?-
-No! Siamo…buoni amici, se così si può dire-
-Capisco…- concluse Susanna sospirando –Ho portato l’acqua per il bagno. Fallo prima tu-
 
Era ormai tardo pomeriggio quando Flora finì il bagno. Si stava pettinando i capelli, ancora umidi. Pensava a Ezio mentre fissava la sua immagine riflessa nello specchio della camera da letto. Ogni tanto spostava lo sguardo dalla sua immagine al riflesso del letto. Quel letto in cui la notte prima aveva scoperto quanto fosse bello l’uomo che ammirava da lontano. Che fosse innamorata? Non poteva saperlo, non ancora. Poi ripensò a quando quel pomeriggio l’aveva visto arrampicarsi. Si somigliavano molto. Anche lei da bambina lo faceva. Era sempre stata brava. Si arrampicava sugli alberi quando andava in campagna con il padre.
Quella sera non fu difficile addormentarsi. Era troppo felice per non voler sognare.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Assassin's Creed / Vai alla pagina dell'autore: Cherrie_2709