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Autore: ignorance_    03/05/2012    5 recensioni
[...] Quando conosci qualcuno che ti fa provare tutto questo devi
fermarti, smettere di pensare alle banali e quotidiane preoccupazioni, e chiederti se ne vale la pena. Louis Tomlinson vale la pena. Soprattutto se ti sta sempre addosso, se ti sorride con quegli occhi troppo spesso sottovalutati nella loro bellezza, soprattutto se ogni volta che ti tocca lo fa in quel modo così delicato, ma allo stesso tempo prepotente, quasi a farti capire che lui è il più grande e che tra voi sarà sempre e solo lui che deciderà ogni cosa, che ti farà cambiare umore e che sarebbe capace anche di farti saltare da una rupe se solo te lo chiedesse. [...] Una Larry Stylinson raccontata in 2° persona singolare da Harry.
Genere: Angst, Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando ti innamori di qualcuno, non sei tu a comandare. Si innescano dei meccanismo strani e incomprensibili nella tua testa che ti portano inevitabilmente a guardare una determinata persona con occhi diversi, con maggiore interesse, con più tenerezza, con tanta gelosia se qualcuno gli si avvicina più del dovuto. Non sei tu a decidere, sono le fitte allo stomaco, la mente che si scontra sempre con lo stesso pensiero, lui. E non sei razionalmente tu a sceglierla, te ne innamori e basta, altrimenti non ti spiegheresti come sia possibile desiderare persone che non dovresti volere, che non dovresti pretendere accanto a te come ragione di vita o di morte. E oltre a quel senso di impotenza, ti incazzi con te stesso, perché se il corpo è il tuo, la testa è la tua, ti chiedi come possa succedere tutto questo, come tu non possa essere padrone di modellare i tuoi sentimenti, le tue sensazioni in modo da renderle razionali, in modo da non soffrire. E inizi a pensare che c'è qualcosa che non va in te quando non fai altro che pensare al momento in cui dichiarerai il tuo amore al tuo lui, che ti ricambierà con un dolce bacio e un sorriso, pensare a un rifiuto fa troppo male, meglio drogarsi di speranza e fantasia. Pur soffrendo devi renderti conto di essere fortunato, un eletto, perché sei riuscito a trovare quella persona che ti fa provare questo sentimento più unico che raro. Quando conosci qualcuno che ti fa provare tutto questo devi fermarti, smettere di pensare alle banali e quotidiane preoccupazioni, e chiederti se ne vale la pena. Louis Tomlinson vale la pena. Soprattutto se ti sta sempre addosso, se ti sorride con quegli occhi troppo spesso sottovalutati nella loro bellezza, soprattutto se ogni volta che ti tocca lo fa in quel modo così delicato, ma allo stesso tempo prepotente, quasi a farti capire che lui è il più grande e che tra voi sarà sempre e solo lui che deciderà ogni cosa, che ti farà cambiare umore e che sarebbe capace anche di farti saltare da una rupe se solo te lo chiedesse. Louis sa dare gli ordini, anche molto bene, senza troppo difficoltà riesce a farti entrare nel bagno di un camerino e solo guardandoti negli occhi e pronunciando il tuo nome -Harry- dopo averti accarezzato una guancia,  ti fa inginocchiare davanti a lui, e ti fa fare cose che non avresti mai pensato di riuscire a fare, di voler fare, di avere il bisogno di fare. Lui è in grado di mandarti dal Paradiso all'Inferno in meno di venti secondi, un momento prima ti sta spingendo con il corpo più possente del tuo, contro una porta, e ti sta baciando come se non ci fosse un domani, mentre infila le sue mani ovunque sotto i tuoi vestiti; quello successivo, con un sorriso soddisfatto e sfrontato va via, si allontana da te, che sei ancora sconvolto, ti lascia solo, con il respiro pesante, la fronte un po' sudata, con i tuoi ricci fuori posto perché poco prima intorno alle sue mani poco delicate e impazienti. L'innamoramento è andato talmente tanto oltre, che pensi di amarlo, perché averlo lontano è male fisico, vederlo con una ragazza è un tradimento, litigarci anche per una sciocchezza è paura di perderlo. Accetti tutto, accetti ogni suo comportamento in silenzio, lo giustifichi sempre, perché criticarlo sarebbe come ammettere di essere un cretino, perché vivresti la tua felicità alle dipendenze di un essere imperfetto. Perché mentre ti innamori, mentre ami qualcuno, sei cieco, vedi solo perfezione. Louis  è perfetto anche nei suoi difetti, va bene così com’è.
Poi passano le settimane, i mesi, gli anni, da quando per la primavolta vi siete baciati quando ancora eravate due ragazzini che si emozionavano e si stupivano, sempre pieni di gratitudine per i complimenti che ricevevano dai fans e dalla giuria di “XFactor” che grazie a Dio vi aveva fatto incontrare.
 Ogni giorno credi e speri che sia quello in cui lui verrà da te, non per rubarti un bacio o la tua dignità in un bagno, ma per dirti che ti vuole così come lo vuoi tu.
Ogni giorno non lo fa.
Allora sono giorni, settimane, mesi che muori dentro ma resti là, aspetti, non dici nulla, non gli metti fretta, non vuoi rovinare nulla, non vuoi perdere quei momenti brevi ma quotidiani che ti fanno vivere ancora un po'. Cerchi di spingere indietro le lacrime ogni volta che fissatolo mentre parla, o gioca con altri ignorandoti, ti rendi conto di non essere indispensabile  per lui quello che lui lo è per te. Dici a te stesso che è arrivato il momento di farti rispettare, di mettere le cose in chiaro, come un fiume in piena far scorrere senza riserva tutto ciò che avresti voluto dirgli da tempo. Ma poi entra nel tuo letto, nudo, con le mani di un ventunenne esperto, pronto a ustionarti la pelle, con il sorriso dolce e riconoscente perché consapevole dell'abuso che fa di te, e allora rimandi ogni buon proposito e ti lasci prendere da lui, godendoti il momento, i suoi baci, le sue carezze, i vostri gemiti sfrontati mentre siete uniti, e i sorrisi imbarazzati quando tutto è finito e lui esce dal tuo letto con la stessa velocità con cui è entrato, e sei di nuovo solo, sfatto e vuoto dentro.
Il cuore ha i suoi tempi, quando una storia importante finisce hai bisogno di tempo per incontrare nuove persone, conoscerne meglio altre, per far rintanare quel ricordo doloroso, perché spesso troppo bello, in uno dei meandri del cervello, dove resterà là silente. Il cuore ha bisogno dei suoi tempi per compiere passi importanti, come quello di chiedere rispetto da chi ha il tuo cuore in mano e non ne ha cura. Il cuore ha bisogno di raccogliere quel coraggio necessario per chiedere amore. Serve tempo per metabolizzare la possibilità di un rifiuto, di una risposta negativa che ti spezzerà in due, già lo sai, allora ti prepari a questa eventualità prima che si verifichi, per essere già pronto. Tu, Harry, sei pronto.
 All'ennesima imboscata nella palestra dell'hotel in cui alloggiate a NY, non riesci ad opporti, ti fai tirare per il collo della maglietta negli spogliatoi deserti, di prima mattina, e lasci che il suo bacino ti spinga il sedere in modo poco elegante contro un armadietto di ferro che per l'impatto fa un rumore sordo, lasci che le sue mani ti prendano il viso e ti accarezzino le guance, non più morbide ed elastiche come quelle del ragazzino di due anni prima, ma più asciutte, modellate su una mascella più adulta e mascolina. Senza chiederti alcun permesso le sue labbra si appoggiano sulle tue, la sua lingua ci si infila prepotentemente, con fare frettoloso, come se non riuscisse a trattenersi perché nei suoi pantaloni c'è qualcosa che freme e necessita di attenzione. Tu stai lì, immobile non ti opponi ma questa volta non lo accontenti, sei fermo, inerme e senti che è il momento  giusto, che questa volta non tutta la razionalità è andata via quando ha iniziato a toccarti, e che quel minimo di lucidità che hai la devi usare tutta, con una parola, un gesto, una frase, una cazzo di reazione che faccia capire al ragazzo che hai davanti che deve fermarsi. Deve smettere di spaccarti in due senza chiedere permesso, deve smetterla di ignorarti perché preso dalla sua ragazza distante chilometri, deve smetterla di metterti in imbarazzo con i suoi sguardi maliziosi che ti rincoglioniscono quando siete in mezzo agli altri, deve smetterla di farti sentire una  troia. Le tue guance si inumidiscono e ringrazi Dio che le sue mani siano ancora sul tuo viso, cosicché Louis si possa accorgere che stai piangendo, perché se si fossero trovate già sui tuoi pantaloni, anzi, dentro i tuoi pantaloni, nulla lo avrebbe fermato. Lo guardi e sai che ha capito, ha capito perché lo guardi con gli occhi imploranti, con le braccia sfinite lungo i fiacchi, con le mani che non lo toccano come di solito, con il petto che si abbassa e si alza a ritmo irregolare, in modo troppo rapido per essere normale. Louis ti lascia il viso, lo libera dalla presa e ti guarda dritto negli occhi, prima stupito poi pensieroso, e preghi che non vada via , che usi i palmi morbidi delle mani per asciugarti le lacrime, per toglierti dalla fronte i capelli spettinati e attaccati contro la fronte umida. Ma lui resta immobile, quegli occhi prima pieni di frenesia, poi di dolcezza, di preoccupazione, ora sono vuoti, seri, trapassano i tuoi, ormai gonfi. Inizi a pensare che sei un coglione, che non puoi pretendere nulla, che dovevi accontentarti, e che dovevi continuare a morire dentro in silenzio senza far nulla. Ti prendi la testa tra le mani, ti tiri i capelli come a voler ferire quella parte di cervello che, per le troppo pretese, ti ha fatto arrivare a questo punto, scivoli giù, per terra, appoggiato all'armadietto con la schiena, e senti Louis indietreggiare e speri che non vada via. Il respiro spezzato, gli occhi appannati dalle lacrime, ti senti ridicolo e tanto frocio a piangere come un cretino davanti al ragazzo che sogni ogni notte. Poi lui si piega sulle gambe, davanti a te, ti toglie le mani dal viso e cerca i tuoi occhi, con una mano ti libera il viso dalle lacrime e ti sorride, come si fa per incoraggiare a un bambino che cade dalla bicicletta la prima volta che non usa le rotelle. Si siede accanto a te, spalla contro spalla, e guarda dritto davanti a se senza parlare, senza toccarti, e tu hai il capo chino, i capelli davanti a coprire il viso arrossato. Poi però all'improvviso lo senti, senti le sue labbra che ti sfiorano il collo, la punta del naso che ti fa il solletico vicino all'orecchio e ti procura un brivido, ti lascia un bacio leggero, dolcissimo, all'angolo della bocca che gli è facile raggiungire. "Ok .." dice, solo un “ok” , prima di prenderti la mano, incastrarla con la sua, e con l'altra libera farti voltare il viso per farti guardare il suo sorriso bellissimo, al limito del possibile, che ti crea un vortice allo stomaco al pensiero che sia per te, solo per te, e i suoi gli occhi ora grigi e lucidi che per la prima volta nascondevamo amore.
 

  
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