Un fischio. Le porte si chiudono, la metro riparte a tutta velocità. Una vocina meccanica dice il nome della prossima stazione, non lo sento neanche, le cuffiette nelle mie orecchie me lo impediscono. Una canzone lenta e dolce, la tua voce che canta, le lacrime mi salgono agli occhi. Pensarti, pensare che quella canzone sia per me. Invece niente, la stazioni scorrono e io non voglio scendere.