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Autore: gingerfox    03/05/2012    1 recensioni
Non voglio essere ferita da un Thresh sentimentale e vendicativo. Io devo vincere. Io, non lui! -L’hai fatta a pezzi come stavi per fare con questa ragazza?- chiede ancora più infuriato. -No! Non sono stata io- perchè non mi molla? Non le ho fatto nulla, stavo per eliminare una sua nemica, perchè non mi lascia andare? Improvvisamente vedo il sasso che tiene in mano. No! Non può farlo, no! -Cato!- strillo, -Cato!-. -Clove!- sento la sua voce, ma è troppo lontana. Arriverà in ritardo, lo so. Thresh cala violentemente il sasso conto il mio volto, e sento ogni piccola grinza penetrare nella mia tempia.
Cos'è successo prima della morte di Clove tra lei e Cato? E lei cosa pensava in quegli attimi?
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Cammino velocemente davanti a Cato, con tutti i miei coltelli nascosti dentro la giacca, il passo spedito di chi non vede l’ora di divertirsi. -Clove, ti dispiacerebbe aspettare un secondo?- mi chiede il ragazzo, quasi faticando a camminare.
Da quando la ragazza di fuoco ha fatto saltare in aria tutte le nostre provviste (oh, sono certa che sia stata lei), per lui non ci sono più speranze. Già lo so che prima o poi gli pianterò una delle mie lame nel petto, pronta per farmi incoronare vincitrice dei 74esimi Hunger games. L’unica cosa che mi frena dal farlo subito e dal garantirmi un passo più svelto sono, per l’appunto, Katniss e Thresh. Del ragazzo innamorato non mi preoccupo molto, Cato l’ha ferito ed ora sarà a morire lentamente da qualche parte. Mi auguro che, una volta che mi sarò liberata del mio attuale alleato, non debba anche andarlo a cercare per dargli il colpo di grazia.
-Saranno già tutti alla Cornucopia Cato, se rallentiamo ancora non arriveremo mai più!- dico fredda, senza preoccuparmi di ciò che penserà del mio tono. Dopo lo scherzo delle api sarei stata ben felice di vedere il volto di Katniss nel cielo notturno, subito dopo l’Inno, ma ora voglio eliminarla con le mie mani. A quel pensiero, mi fermo di colpo e capisco dal sospiro di Cato che sperava lo facessi già da un bel pezzo.
Da come mi piazzo davanti a lui e gli prendo le spalle capisce che non mi sono fermata per fare una sosta. -Giuralo Cato- inizio più seria del solito, -giura che mi lascerai Katniss- continuo. I suoi occhi scintillano per un secondo, poi annuisce. La sua chance di ucciderla l’ha già persa quando è caduto come un imbecille dall’albero dove lei si era nascosta. -In cambio,- mi giro verso il bosco, dove sono sicura che ci sia una telecamera nascosta -garantirò al pubblico una scenetta davvero interessante- prometto.
Mentre riprendiamo a camminare, non faccio altro che sfiorare con l’indice le lame dei miei coltelli. Quasi non mi accorgo che ora Cato è davanti a me, quindi devo aver iniziato a rallentare.
Quando siamo arrivati alla Cornucopia il sole è già alto nel cielo, ma non saprei dire se è davvero mattina o se gli Strateghi hanno preso sul serio la mia promessa e hanno anticipato l’arrivo del giorno. -Sta qui e guarda se arriva Thresh- dico a Cato, passandogli una lancia. -Come prestabilito- conferma lui. Se il bel agricoltore* si è stabilito nel campo, per arrivare qui deve per forza passare dove si trova Cato. Annuisco in segno di saluto e mi avvicino al centro della pianura, dove vedo tutti gli zainetti, quando un fulmine dai capelli rossi mi precede.
La ragazzina del distretto cinque o, come la chiamava Peeta, faccia di volpe, afferra il suo zainetto indispensabile e si dà alla fuga. Era nascosta dentro la cornucopia, ovviamente. È una mossa furba, la sua; nessuno cercherebbe di ucciderla per non farsi scoprire dagli altri, sicuramente nascosti lì intorno. Se solo fosse tanto furba quanto brava con le armi riuscirebbe a vincere, ma non vedo il modo in cui potrebbe far fuori me o un tributo qualsiasi.
Faccio ancora un passo e mi fermo quanto un’altra figura fa la sua comparsa. A precedermi questa volta è Katniss, ma con Thresh sorvegliato da Cato e faccia di volpe lontana, non c’è niente che mi impedisca di inseguirla.
Lancio il primo coltello, mirando volutamente alla faccia, ma riesco solo a ferirla alla fronte e farla sbilanciare all’indietro. Metterei la mano sul fuoco che nel suo zainetto c’è una medicina per il suo amato, che è riuscita a trovarlo. Tanto meglio; se lui non la vede ritornare esce dal loro nascondiglio e si fa trovare. Sorrido mentre mi avvicino ancora di più a lei, e mi ci getto addosso. Ha anche provato a tirarmi una freccia, ma è troppo malmessa per sperare di colpirmi.
-Dov’è il tuo ragazzo, Distretto 12? Ancora in giro?- chiedo, per confermare la mia ipotesi. -Adesso è fuori. Dà la caccia a Cato- dice rabbiosa. Per un millesimo di secondo spero che Cato sia abbastanza forte da toglierlo di mezzo. Poi mi do della sciocca; è tre volte quel ragazzino, come potrebbe perdere? -Peeta!- urla Katniss, sporgendo la testa per vederlo arrivare. Peccato, deve aver bluffato. Mi sarebbe piaciuto vedere cos’avrebbe fatto Ragazzo Innamorato vedendomi far fuori la sua compagna.
-Bugiarda- la accuso, -È quasi morto- questa volta sono certa che Katniss stia cercando di salvarlo; nei suoi occhi vedo una scintilla di malinconia e speranza. -Cato l’ha ferito. Probabilmente l’hai legato su qualche albero mentre tenti di tenerlo in vita. Cosa c’è in quel grazioso zainetto? La medicina per Ragazzo Innamorato? Peccato che non l’avrà mai- e che tu non potrai vedere come lo uccido, aggiungo mentalmente.
Apro la giacca, mostrandole tutti i miei coltelli. Vorrei poterli usare tutti su di lei, ma sarebbe già morta dopo solo la metà delle mie “cure”. -Ho promesso a Cato che, se ti avesse lasciata a me, avrei offerto al pubblico un bello spettacolo- la informo. È vero, gliel’ho promesso, ed è stato piuttosto semplice farglielo giurare. -Lascia perdere, Distretto 12. Ti uccideremo. Come abbiamo fatto con quella tua patetica, piccola alleata… come si chiamava? Quella che saltava sugli alberi? Rue? Bè, prima Rue, poi te, e poi penso che lasceremo semplicemente che la natura si occupi del Ragazzo Innamorato. Che te ne pare?- dovrebbe almeno ringraziarmi.
Le sto concedendo il tempo per comprendere che morirà esattamente come tutti quelli a cui vuole bene. -Allora, da dove cominciamo?- tiro fuori il mio primo coltello, quello che non ho mai avuto l’onore di usare per nessun tributo e la esamino. Gli occhi? No, voglio che veda il mio volto prima di morire. Il naso no, non mi piacerebbe… le labbra! Così non potrebbe neanche più baciare Peeta! -Penso…- sorrido, -Penso che inizieremo dalla bocca- confermo ad alta voce.
Ha delle labbra belle, Katniss. Con il coltello seguo il loro perimetro, prendendola quasi in giro, mentre il sangue gliele tinge di rosso. Come il rossetto della sciocca che è venuta a nominare i tributi di quest’anno nel mio distretto. -Sì, non penso che le labbra ti serviranno più a molto. Vuoi mandare un bacio a Ragazzo Innamorato?- il suo silenzio mi dà fastidio. Dovrebbe almeno urlare, gesticolare come una matta, chiedere pietà. L’hanno fatto tutti, fin ora. Senza preavviso, però, mi sputa in faccia un grumo di sangue. La rabbia mi acceca, tanto che non mi interessa più far divertire il pubblico. Deve morire, e subito. -Bene, allora. Iniziamo- sto per squarciarle un labbro, quando due mani mi trascinano via.
Sto per urlare a Cato di farsi da parte, quando un nuovo viso mi si para di fronte. Thresh. Cato doveva controllarlo, come ha fatto a farselo scappare? -Cos’hai fatto a quella ragazzina? L’hai uccisa?- chiede urlandomi in faccia. No, no, no… -No! No, non sono stata io!- mi difendo. Ho paura, sono paralizzata. Perchè quell’idiota di Cato non viene? -Hai detto il suo nome. Ti ho sentito. L’hai uccisa?- mi divincolo ancora di più.
Non voglio essere ferita da un Thresh sentimentale e vendicativo. Io devo vincere. Io, non lui! -L’hai fatta a pezzi come stavi per fare con questa ragazza?- chiede ancora più infuriato. -No! Non sono stata io- perchè non mi molla? Non le ho fatto nulla, stavo per eliminare una sua nemica, perchè non mi lascia andare? Improvvisamente vedo il sasso che tiene in mano. No! Non può farlo, no! -Cato!- strillo, -Cato!-. -Clove!- sento la sua voce, ma è troppo lontana. Arriverà in ritardo, lo so. Thresh cala violentemente il sasso conto il mio volto, e sento ogni piccola grinza penetrare nella mia tempia.
Capisco che è più grave di quanto mi aspetti quando sento il cranio fare un piccolo crack! E un dolore immenso stordirmi. Non sento il sangue e mi divincolo in preda agli spasmi. Mi lamento. Vorrei dire a Katniss di ucciderlo e di chiamare Cato. Mi abbasserei a questo livello, se bastasse a salvarmi. Il mio assassino e lei, però, palano di Rue, finchè Thresh non prende il mio ed il suo zainetto e scompare nel bosco. La ragazza in fiamme fa lo stesso e ben presto sento i passi di Cato farsi sempre più vicini.
Ci vedo male, come se avessi sintonizzato il televisore su un canale sbagliato; ora c’è Cato, poi c’è solo il dolore ed ancora Cato che muove la bocca. -Chi?- è l’unica domanda che riesco a capire. Mi tiene una mano e sembra disperato. Perchè è tanto triste? Tanto mi avrebbe comunque uccisa. Poi, in un flash, mi ricordo dei miei gironi prima della mietitura.
Io e lui che ci alleniamo insieme, scherziamo e spaventiamo i più piccoli alle prese con le armi per la prima volta. Ricordo i suoi sorrisi, l’accontentarmi sempre anche dentro l’Arena, il fatto che adesso abbia gli occhi lucidi. -Resisti, non te ne andare, io e te siamo i finalisti. Io e te siamo destinati a vincere- lui ha preso sul serio la vincita di coppia. Io no, volevo la mia vittoria tutta per me. -Thresh- sussurro, sentendo le forze venirmi a meno.
Ci tenevo a e, Cato. Prima di tutto questo ti volevo bene” vorrei dirgli, ma riesco solo a stringere di più la sua mano e a perdermi nei suoi occhi. Mi avvicino a lui, per quanto posso e, mentre il sangue ed il dolore mi appannano la vista, sussurrò il mio ultimo desiderio: -Vendicami-. 



 

  
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