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Autore: Hina93    03/05/2012    3 recensioni
Non ci saranno storie piene di retroscena o grandi eroi che salvano principesse impaurite. No: questa è la vita di tutti giorni. E proprio la vita di tutti giorni, per Hinata, Temari e Karin è più dura di tante altre avventure.Amiche da sempre, confidenti, conoscono ogni segreto. Un amicizia fondata su silenzi carichi di rumore, speranze, delusioni, confidenze di ragazze di vent’anni. Hinata troppo timida, silenziosa incapace di dichiararsi al ragazzo che ama da sempre. Temari troppo cresciuta, costretta a crescere due fratelli, infinitamente innamorata di Shikamaru, convinta di essere l’unica capace di proteggere le amiche. E l’ultima, la cinica Karin, impaurita, costretta a sorreggere un muro davanti a tutti, anche alla sua famiglia adottiva; piano, piano le sue difese vacilleranno davanti all’insistenza di un ragazzo che la sorprende come non pochi. Il tutto incorniciato nell’atmosfera calda e sensibile della famiglia Uzumaki.
[...] Sapevano girare per la strada come delle pazze e lei, la povera e ingenua Hinata, le seguiva a fatica, affascinata come aveva sempre fatto per tutta la vita con le persone come loro.
Nel loro trio, ognuno aveva il suo ruolo.
Karin era quella che parlava sempre la casinista, quella con le idee radicali che. Lei sapeva sempre cosa fare, in qualsiasi situazione, tranne in quelle d’amore o davanti a Suigetsu. Temari era la riflessiva, la forte, l’intelligente, quella che sapeva sempre cosa dire e cosa fare. Il ruolo del gruppo di Hinata era sempre quello di tacere e osservare.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Karin/Suigetsu, Minato/Kushina, Shikamaru/Temari
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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ANCHE SE STA SERA SIAMO QUI...


Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
E' il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza.
E' la vostra mensa e il vostro focolare.
Poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo ricercate per la vostra pace.

Quando l'amico vi confida il suo pensiero,
non negategli la vostra approvazione, né abbiate paura di contraddirlo.
E quando tace,  il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore:
Nell'amicizia ogni pensiero, ogni desiderio, ogni attesa
nasce in silenzio e viene condiviso con inesprimibile gioia.
Quando vi separate dall'amico non rattristatevi:
La sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate,
come allo scalatore la montagna è più chiara della pianura.
E non vi sia nell'amicizia altro scopo che l'approfondimento dello spirito.
Poiché l'amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del proprio mistero
non è amore,
ma una rete lanciata in avanti e che afferra solo ciò che è vano.

E il meglio di voi sia per l'amico vostro.
Se lui dovrà conoscere il riflusso della vostra marea,
fate che ne conosca anche la piena.
Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore di morte?
Cercatelo sempre nelle ore di vita.
Poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto.
E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell'amicizia.
Poiché nella rugiada delle piccole cose
il cuore ritrova il suo mattino e si ristora.


Poi c’è chi scappa per amore, o chi scappa dall’amore.                    La famiglia è la patria del cuore.
Chi lo cerca o chi vuole evitare d’incontrarlo
.
E a chi manca il coraggio per fare qualunque passo..                   


CAPITOLO I


“Avanti Hinata guardati intorno, è pieno di ragazzi! Non puoi sbavare dietro a quello stupido di mio cugino!” urlò Karin.
Hinata abbassò lo sguardo arrossendo notevolmente.
“Pronto? Terra chiama Hinata!” riprese la rossa, strattonando l’amica.
“E che non ci posso fare nulla Karin... mi piace da una vita ormai… Io lo…”.
“No, non dirlo!” urlò lei.
Karin si mise in piedi sul letto, imitando una danza tribale, dicendo a tempo “Non dirlo, non dirlo, non dirlo!”.
Hinata fissò sconcertata la migliore amica, aspettando ardentemente l’arrivo di Temari. Lei l’avrebbe salvata da quella pazza furia rossa.
“E se provassi a uscire con qualcuno di diverso? Non so Kiba, il tuo amico, lui sembra simpatico!” disse Karin sedendosi pesantemente.
“No Karin, lui è il mio migliore amico e poi esce con Ino. E’ sempre la solita storia, io non voglio qualcuno di diverso io.. Karin?” fece incerta la mora.
La ragazza con gli occhiali, era diventata seria, fissando la migliore amica con aria truce.
“Non devi nominare il nome della regina delle oche. Non puoi parlare di cacche che camminano così Hinata! Non davanti a me!”
Hinata annuì, deglutendo rumorosamente.
“M-mi d-dispiace..” balbettò, portandosi le mani davanti al petto.
“Fa niente, ti ho già perdonata! Tornando a noi: Hinata hai vent’anni, diventerai una brillante psicologa, dimmi quanti uomini hai avuto nella tua vita?”.
Hinata abbassò lo sguardo.
Perché Temari non arrivava?
“Nemmeno uno anzi si: hai baciato per sbaglio l’uomo insetto di Kafka!” disse schifata la rossa.
“Non parlare di Shino in quel modo!” rispose la Hyuga.
“Va bene, va bene. Il punto è: mio cugino finché guarderà quella sottospecie di essere geneticamente modificato dai capelli rosa, non si accorgerà di te!”.
Hinata abbassò gli occhi perlati sconsolati, forse Karin aveva ragione.
Qualcuno bussò alla porta e, Hinata fu felice di vedere quattro buffi codini color sabbia comparire da dietro la porta.
Temari era sempre stata la sua ancora di salvezza, era la mamma di entrambe le ragazze.
Hinata pensò a come, loro tre, erano diventate amiche.
Erano esattamente gli opposti, in tutto e per tutto.
Ma forse il bello era quello.
Hinata amava l’imperfezione delle sue migliori amiche. Amava gli sbagli di entrambe. Amava il carattere così strano di Karin, ma che nascondeva una tristezza infinita, una voglia grande di essere amata.
Amava il modo con cui Temari si buttava nelle situazioni, pensando sempre ai suoi fratelli e all’unico ragazzo che mai avrebbe amato Shikamaru.
Sapeva che poteva imparare da loro, erano le persone che più ammirava al mondo.
Loro la accudivano come una bambina, le parlavano, le davano consigli, le imparavano cos’era la vita.
Entrambe erano cresciute troppo presto, in modo diverso ma sapevano quanto poteva essere amara e dura la vita.
Sapevano girare per la strada come delle pazze e lei, la povera e ingenua Hinata, le seguiva a fatica, affascinata come aveva sempre fatto per tutta la vita con le persone come loro.
Nel loro trio, ognuno aveva il suo ruolo.
Karin era quella che parlava sempre la casinista, quella con le idee radicali che. Lei sapeva sempre cosa fare, in qualsiasi situazione, tranne in quelle d’amore o davanti a Suigetsu.
Temari era la riflessiva, la forte, l’intelligente, quella che sapeva sempre cosa dire e cosa fare.
Il ruolo del gruppo di Hinata era sempre quello di tacere e osservare.
Non che non interessasse quello che lei pensavo o dicesse. Non era considerata noiosa o altro, ma non la importunavano più di tanto, conosce il suo carattere.
Ma è strano come la vita volge le cose a tuo favore. Non corso degli anni, era diventata un’ottima osservatrice, proprio perché nessuno le chiedeva la sua opinione. Sicché lei taceva e raccoglieva segreti.
“Quale sarebbe il problema?” chiese Temari, girando svogliatamente una rivista di moda.
“Sto dicendo a Hinata di lasciar perdere mio cugino una volta per tutte!”.
Temari annuì convinta, poi fissò Hinata.
“In fondo ha ragione Karin, ma allo stesso tempo hai torto: Hinata non lascerebbe mai perdere il buon baka, è troppo innamorata!” disse sorridendo.
Hinata rispose con un timido sorrise, ringraziando con uno sguardo Temari che ancora una volta l’aveva salvata.
“Parliamo piuttosto della tua infatuazione per Suigetsu, Karin..” disse Temari.
La rossa si mise a posto gli occhiali stizzita.
“Infatuazione? Non direi! Quella specie di merluzzo è insopportabile, lo odio!”
“Non dire fesserie, si vede che incomincia a interessarti, quasi quanto ti interessava l’Uchiha..” disse Temari, strizzando l’occhio a Hinata, piuttosto divertita.
“Temari tu pensa al tuo Orso Yoghi, a Tutankhamon e a Catman! E io penso allo stoccafisso!”.
Hinata sgranò gli occhi e fissò Karin. Temari si limitò a sorridere furba.
“Ti sei fregata da sola, bella mia!” disse.
Mostrò a Hinata una maglia che le piaceva particolarmente, e l’amica annuì sorridendo.
Karin si alzò, cercando di nascondere il rossore che colorava le gote.
“Sei una strega, e tu la complice!” osservò Karin, girandosi e mettendosi a posto gli occhiali.
“Cosa centro io? E Hinata? Sei tu che ti sei fregata da sola!”.
“K-karin non c’è niente di strano. Se ti piace Suigetsu è un bene: è un bel ragazzo, simpatico, un po’ pieno di sé, ma tutto sommato bravo.”
Karin fece per dire qualcosa, ma un'altra furia rossa entrò nella stanza, facendo spaventare Hinata.
“Karin chi è Suigetsi?” chiese Kushina Uzumaki, radiosa come sempre.
“Suigetsu zia, Suigetsu!” osservò Karin.
“Suigetsu, Suigetsi, Sushi come si chiama! Non ho potuto non ascoltare i vostri discorsi!” disse sedendosi accanto a Hinata, lasciando in mezzo alla stanza la cesta dei panni.
“Allora, allora, allora racconta un po’ alla zia Kushina!”.
Karin la fissò truce.
“Zia sei di troppo! La media di questa stanza ,prima che tu arrivassi, era dei venti.. Fai un po’ te!”.
Kushina mantenne il suo sorriso spontaneo che assomigliava moltissimo a quello di Naruto ma, Hinata notò lo strano ticchettio delle dita della donna.
“F-forse signora U-uzumaki Karin intendeva d-dirle che non ne v-vuole parlare..” balbettò Hinata.
Kushina sembrò rilassarsi e la fissò.
“Ne sono sicura anche io! Mia nipote fa parte del ramo antipatico della famiglia! Con permesso!”.
Uscì com’era entrata, fulminando Karin con uno sguardo che, fece rabbrividire Hinata.

Temari se ne andò poco dopo, doveva uscire con Shikamaru e preparare la cena ai suoi fratelli.
Hinata rimase a chiacchierare del più e del meno con la rossa.
Discussero di moda, musica e libri.
La Hyuga guardò l’orologio posto sul comodino e si alzò.
“Devo andare Karin.. Ci vediamo domani!” disse allegra Hinata.
Karin la salutò, scompigliandole i capelli.
Hinata uscì dalla stanza, ormai sapeva, dove orientarsi in quella casa.
Scese le scale e vide la signora Uzumaki preparare la cena.
Sarebbe stato maleducato uscire senza nemmeno salutarla.
Si avvicinò e gentilmente le sorrise.
“Oh già te ne vai?” chiese la donna accorgendosi della mora.
“Si signora, volevo salutarla prima di andare via..”
“Ma come sei gentile! Torna presto.. Ah Minato, lei è Hinata, un’amica di Karin!”
Hinata si girò e, fissò il padre di Naruto, arrossendo vistosamente.
Era identico a suo figlio, la copia perfetta.
Aveva gli stessi capelli biondi, gli stessi occhi azzurri. Aveva un’espressione intelligente e gentile.
Non lo aveva mai visto, anche se Karin ne parlava spesso. Aveva sempre pensato che fosse una persona differente, e non così simile al suo Naruto.
Sorrise e le tese la mano.
“Piacere Hinata, tu devi essere una Hyuga..” osservò.
Hinata annuì e, tremando leggermente prese la mano dell’uomo.
Era calda, forse troppo per la sua mano così fredda.
“P-piacere mio s-signor Minato..”.
“Siete inconfondibili, avete tutti questi occhi così particolari. Io li trovo meravigliosi, non trovi Kushina?” fece l’uomo sorridendo alla ragazza.
Kushina lasciò i fornelli e, si diresse verso la ragazza e la osservò.
“Lo trovo anche io! Fuori dal comune, inoltre devi vedere com’è gentile e educata! Altro che quella fricchettona di mia nipote!”.
Hinata sorrise, avrebbe voluto dire che Karin era molto gentile e buona con lei, mai si trattenne.
“Smetti di parlar male di tua nipote Kushina, infondo le vuoi bene..”.
Hinata arrossì. Era vero che era un uomo gentile e altruista, lo zio di Karin.
“Io d-dovrei andare.. Mio p-padre sarà in pensiero..” fece sorridendo timidamente.
Entrambi la salutarono con un caloroso sorriso.
“Aspetta ti accompagnano alla porta..” fecero all’unisono.
Hinata ringraziò.
“Torna presto a trovarci, Hinata!” fece la madre di Naruto, muovendosi come un’adolescente.
“Lo farò, signora..”.
Minato aprì la porta, e Hinata mise un solo piedi fuori che, si ritrovò il busto di un ragazzo davanti al viso.
Alzò lentamente gli occhi, sperando che non fosse lui, che fosse qualcun altro e non Naruto.
Incontrò due occhi color del cielo che appena la videro, sprizzarono gioia.
“Ciao Hinata!” urlò Naruto.
La ragazza in questione rimase per molti minuti a fissare Naruto come un ebete. Non erano mai stati così vicini. Poteva sentire il suo odore, sapevo di salsedine. Poteva indugiare sulle spalle muscolose e atletiche del ragazzo, vedere quanto era abbronzato.
Arrossì.
“Hinata ti senti bene?” chiese, mettendosi alla sua altezza e fissandola negli occhi.
Gli mise una mano sulla fronte, indugiando un attimo.
“Sei piuttosto calda, hai la febbre?”
“I-io... I-io... I-io… I-io sto bene, g-grazie N-naruto!” esordì, spostandosi da quel contatto in modo quasi violento, forse troppo per i suoi gusti.
Naruto ritrasse la mano, rimanendo stupito dal suo gesto che, non era passato inosservato a nessuno.
“Allora è perfetto! Sei venuta a trovare Karin?”.
Hinata annuì, maledicendosi.
Perché era così stupida? Lui forse c’era rimasto male... era tutto sbagliato, le cose non dovevano andare così.
“S-si.. S-scusate ora devo andare..”.
Salutò di nuovo e, com’era abituata a fare davanti a Naruto, scappò.

Nota dell’autrice

Hola gente! Era da un po’ che non scrivevo, e perciò ho deciso di iniziare questa piccola storia. Non è qualcosa di originale, forse un po’ scontata come trama ma ammetto che a me piacciono, perciò mi sono dilettata a scriverne una. Magari è un lavoraccio, non lo so.. Io ci provo!! Poi sarete voi a smontarmi oppure no!
Sarà una storia breve, di tre o quattro capitoli al massimo. Descriverò la storia di un’amicizia nata fra tre personaggi che, per chi guarda Naruto sono opposti cioè: Hinata, Karin e Temari.
Del rapporto tra questi due cugini Naruto e Karin. Premetto che ho deciso di farli diventare cugini dopo che si è scoperto nel manga, grazie a Kabuto, che Karin è appartenente alla famiglia Uzumaki. Semplicemente questo.
Inoltre descriverò, nelle linee generali, il rapporto e l’atmosfera che si vive in casa Uzumaki.
E infine l’amore, così diverso che vede protagoniste le amiche. Hinata che ama Naruto, e riuscirà a dirglielo in una situazione di difficoltà. Sono una NaruHina.. xD Mio miglior o peggior difetto!
Karin che supererà il suo cinismo, scoprendo di apprezzare Suigetsu. E infine Temari che vive, anzi vivrà, un intensa storia d’amore con Shikamaru.
Da qui ci saranno anche altri paring che a ma piacciono... come accenni KibaIno, GaiKakaAyame (Il trinagoloo che io addooro. Il mio tessoro!) e altri..
Le frasi che ci sono all’inizio, non sono messe a caso. Spero che vi piacciano!
Se avete consigli o altro, sono ben graditi!! Con affetto, vi mando un bacione!! Hina93

  
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