L’Indifferenza.
È entrato nella mia camera, è entrato dalla finestra. Non dalla finestra sul davanzale, dalla finestra sul tetto. Ha ricoperto tutto di pulviscolo grigio, i mobili, le pareti, le fotografie, come un ragnetto che tesse piano piano la sua tela. E io leggevo steso sul letto, leggevo. Fatto sta che lo guardai e gli chiesi chi fosse, «Non è chi io sia che devi domandare, ma cosa io sia venuto a fare», rispose. «Ah, ok», dissi, mentre steso sul letto, leggevo. Anche il libro era ormai grigio, ma io stavo leggendo. E così divenni grigio anch’io, ma non mi importò.