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Autore: Tuvia    04/05/2012    1 recensioni
"Vivo solo dove vivi tu
e respiro se respiri tu
non ci sono ma e nemmeno se
quando scelgo te e tu scegli me
una casa si costruisce da sé
solo dentro le favole
di chi vuole far credere
a un mondo che non c'è
forse abbiamo ancora bisogno di eroi
gente semplice come noi...
Vuoi sposarmi?"
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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"Scegli me"


"Dammi una fede e ti giuro che la seguirò, dammi una terra e ti dico che l'abiterò, l'unica patria per cui lotterò sarai tu, a questa vita non potrei chiedere di più", Harry lesse tutto d' un fiato, cercando di dare alla frase quanta più enfasi potesse, ma il risultato fu scarso e alle orecchie di Hermione risultò quasi stucchevole e fastidioso.
"Bene, perfetto, ma non dovrai assolutamente utilizzare questo tono!", disse lei agitando le mani in ampi gesti. 
"Oh... quindi, quin- quindi tu dici che così va bene? Che è perfetto? Che posso dire proprio così, queste parole, precise?", domandò lui, titubante.
La ragazza riccioluta fece un ampio sorriso, gli poggiò le mani sulle spalle e lo scosse energicamente, "Sì, Harry James Potter!".
Dopo essersi ripreso dallo scossone di magnitudo 7 sulla scala Richter, il ragazzo ripiegò il foglietto stropicciato e lo ficcò nella tasca dei pantaloni, con mani sudate. Espirò e sistemò i bottoni della camicia, "Allora vado?", domandò ancora.
Hermione allargò il sorriso allo stesso modo di poco prima, e per evitare una nuova strizzata, Harry si sistemò gli occhiali sul naso e corse via, fuori dalla porta, fino in strada.

 Alla Tana quasi tutto era permesso, tranne che degli sconosciuti si avvicinassero troppo senza prima essersi identificati. Ma dopo quasi vent' anni, la signora Molly Prewett in Weasley aveva imparato a memoria il rumore dei passi di Harry Potter sull' erba secca. La donna lasciò cadere la bacchetta e il mestolo sul tavolo della cucina e si affrettò a raggiungere Harry che trottava per l' aia ripetendo le parole che di lì a poco gli avrebbero cambiato la vita.
"Harry caro, fatti abbracciare!", era la frase di benvenuto che la donna gli riservava ogni volta, anche se il loro ultimo incontro risaliva solamente al giorno prima.
Harry, accondiscendente come sempre, si lasciò stringere in un abbraccio materno ed affettuoso, come solo la madre di Ron sapeva fare, lasciò poi che la donna gli sistemasse il colletto della camicia e gli occhiali tondi. Le sorrise, le scoccò un bacio e con lei tornò nella cucina messa a soqquadro da un numero spropositato di inquilini.
"Caro, cerchi Ron?", trillò Molly, che immediatamente cominciò a trafficare con un vecchio bollitore e qualche tazza sbeccata.
"No, signora, cerco Ginny", rispose lui, ansioso. Non aveva smesso per un secondo di guardarsi intorno, in cerca della folta capigliatura fulva. Le aveva detto che sarebbe arrivato alla Tana nel tardo pomeriggio, ma si era stupito di non averla trovata lì in poltrona ad aspettarlo, come sempre.
Mamma Weasley non attese un minuto e cominciò a starnazzare il nome della figlia e qualcos' altro che Harry non riuscì a decifrare nell' agitazione del momento. Si limitò a sedersi di peso su una sedia sgangherata, ed aspettare lì che il profumo di Ginny si annunciasse prima di lei stessa.
 "Mamma, ti ho ripetuto centinaia di volte di non urlare come un' indemoniata! E' una cosa che odio!", bisbigliò lei avvicinandosi alla sedia sulla quale Harry si era lasciato cadere. La donna rispose duramente, ma Harry era troppo concentrato ad asciugarsi il sudore tra gli occhi per capire cosa avesse detto. E poi Ginny gli passò una mano tra i capelli, "Ciao, amore!", disse con la sua voce dolce e leggera.
Il ragazzo ebbe un tremito e scattò in piedi, "Ginny, io...", cercò all' impazzata il foglietto che aveva in tasca. Aveva dimenticato tutte le parole, non sapeva più cosa doverle dire, o cosa fosse abbastanza carino da dire in una situazione come quella. Sentiva particolarmente caldo, e gli occhiali gli scivolavano lungo il naso, il sudore non ha mai aiutato nessuno!
"Ginny... -Harry lesse per un momento le due righe, mentre la piccola Weasley non ne poteva più di ridere a sua insaputa- Dammi una fede e ti giuro che la seguirò, dammi una terra e ti dico che l'abiterò, l'unica patria per cui lotterò sarai tu, a questa vita non potrei chiedere di più...", seguì un imbarazzante silenzio durante il quale mamma Weasley non smise per un attimo di lucidare il bollitore che aveva cercato solo qualche minuto prima, Ginny era immobile di fronte a lui, incapace di trovare un senso a quelle frasi, ed Harry farfugliava qualche parola insensata mentre portava la mano alla tasca sinistra dei pantaloni.
"Vuoi... vuoi sposarmi?", domandò infine, porgendole un anello con un brillante piccolo e luminoso incastonato al centro.
La ragazza strabuzzò gli occhi, e Molly scappò via in lacrime, probabilmente per spargere la notizia in giro per la Tana, tra tutti gli altri membri dalla soffocante famiglia. Harry la guardò incerto e fece per ritirare l' anello, temendo che la donna della sua vita lo stesse rifiutando, ma lei si slanciò in avanti e lo abbracciò con tutta la forza che il suo corpo filiforme potesse permetterle, "Sì. Sì, sempre. Sì per tutta la vita.".
Finalmente potè rilassarsi, e affondò il viso nei suoi capelli rossi che profumavano di primavera; Ginny lo aveva scelto.



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Tuvia
La parte in corsivo viene direttamente dalla canzone "Scegli me" (da qui il titolo della Fanfic) di Raiz, ex cantante degli Almamegretta. Adoro la canzone, adoro Raiz, adoro... Sì, okay.
Intanto gli occhi mi si chiudono per il sonno. E temo di non aver dato il mio massimo, ma almeno ci ho provato... Il sonno tira davvero brutti scherzi!




 

  
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