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Autore: Johnny_sWife    04/05/2012    0 recensioni
Ciao a tutti :) La trama di questa FanFiction è più tosto facile: Eleonore è una ragazza con una vita normalissima, o almeno lo pensava, finchè una notizia shock non le fece cambiare i piani...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non sapevo cosa fare. Non sapevo se piangere o arrabbiarmi. Decisi di fare entrambi. Come? Come poteva essere possibile? “ Fanculo! “ dissi urlando, come se quella parola avrebbe potuto risolvere tutti i mie problemi.
Mi alzai dalla sedia buttandola a terra mentre le lacrime mi bagnavano le guance.
Era possibile? Era tutto vero o era solo nella mia testa? No, non potevo crederci, non ancora una volta almeno. Perché? Perché di nuovo ? Perché doveva farlo ancora? Me lo meritavo forse?
Mi sedetti sul letto, con il viso tra le mani, piangevo, piangevo come una matta, eppure era questa la mia vita, era colpa mia evidentemnte.
Dovevo sicuramente avere qualcosa di sbagliato. Si, era sicuro, altrimenti non sarebbe successo per due volte. Dovevo calmarmi dovevo, e avevo un unico modo per farlo.
Mi alzai dal letto tirando su col naso, tutto il mascara scolato mi faceva sembrare un clown triste. Frugai sulla mia scrivania fino al trovare quella scatolina. La aprii prendendola in mano.
La guardai sconvolta. Ecco, ci stavo ricascando.
Mi tolsi la maglietta velocemente e presi la lametta in mano. Sospirai profondamente e la posai sul braccio facendo prima un leggero graffio poi uno più profondo, facendo si che il sangue mi colasse ovunque.
Mi accasciai a terra e iniziai a respirare, no. Quel taglio, quell’unico taglio non mi bastava, dovevo farne ancora.
Respirai intensamente e alzai il braccio, pronta a farlo ancora, ma sentii dei passi che mi bloccarono.
Il sangue usciva a fiocchi e non potevo alzarmi, non ne avevo le forze, quindi mi limitai a spostare lo sguardo verso la porta, in attesa che qualcuno l’aprisse.
Ecco, subito dopo il mio pensiero , Emma entrò nella stanza, guardandosi attorno. Quando posò lo sguardo su di me notai nei suoi occhi la disperazione.
Si precipitò su di me, mi aiutò, non ricordo altro.
Quando mi risvegliai, circa un ora dopo, ero nel mio letto, coperta da coperte e piumoni a più non posso. Emma stava venendo verso di me, sorridendo con un piatto di zuppa in mano.
“ Ecco, tutto tuo “ disse sorridendo dolcemente, come se non fosse accaduto nulla, il polso bruciava da morire, dovevo essere andata più a fondo del solito. La scrutai severamente sedendomi dritta.
“ E mai possibile, Emma?” Mi guardò confusa. “sono svenuta e tu fai finta di nulla. Voglio parlare di questa cosa, siediti” Emma sospirò, sapeva che avevo ragione . Si sedette sul letto e mi guardò, con sguardo dolce, sembrava mia madre.
“ Ele, Jack è uno stronzo, ti ha tradita, lo so, ma è stata quello a sforzarlo.”
Mi alzai, presi tutte le forse che avevo e mi alzai. “E stata quella?” “Si” io c’ero, l’ha pagato.” “Che troia!”.
Infilai le scarpe e un giacca iniziai a scendere le scarpe.
“Dove cazzo stai andando? Sei impazzita?” sbottò lei dall’alto delle scale. “ Non hai notato nulla?”
Mi voltai a guardarla, è vero, aveva qualcosa di diverso. Sfoggiava una misè davvero elegante. Un vestitino a fiorellini, corto e bianco e aveva degli orecchini a cerchio. Poteva non essere molto, ma se si conosceva la sua personalità si poteva capire che cera un nuovo ragazzo.
“Scusa se non mi preoccupo se tu ti scopi uno nuovo ma mi sono appena lasciata dopo due anni di fidanzamento, e se non te ne fossi accorto mi sono appena ripresa dopo esser svenuta.”
“si parla solo e sempre di te” disse lei scendendo le scale “ ciao”
La guardai male. “Emma! “ dissi urlando. Le corsi dietro e la presi per un polso. “ Non mi filo di questo solo perché sto passando un brutto periodo, lo capisci? “
Si, volto, tenendo lo sguardo basso “ si, scusami, mi dispiace, è stata una piccola crisi “
La guai dispiaciuta,in fndo aveva ragione, ma ora non èilmomento. Le sorisii per qualche secondo e poi tornai a fissarla il solito sguardo.
” Devo andare , ora! “ Dissi per poi affrermi ad uscire di casa. Emm si volto e mi guardò impauria, sapeva che stava per accadere qualcosa di brutto ma non immaginva cosa.
“ Dove? “ disse lei urlando, ma era tardi, ero già lontana, pronta ad affrontre la situazione.
Camminai circa un quarto d’ora, fino ad arrivae di fronte all’istituto “ Sant. Louis ” , dove studiava quella battona mora.
Ellis, era la ragazza con cui Jack aveva pomiciato. Era davvero bella ma aveva la fama della toria. Era alta, mora, con gli occhi chiarissimi e il naso dritto.
A dire il vero, quando la vidi in giardino, ne fui colpita. Non mi aspettavo di trovarla subito, anzi, mi sarei aspettata di dover girare mezza scuola e di dover fare irruzione in una classe, ma meglio così.
Mi avvicinai a lei, con passo svelto. Non sapevo che fare, non sapevo cosa dire, ma dovevo affrontarla, non era da me lasciare le cose così come stavano.
Quando le arrivai dietro avevo deciso di affrontarla con calma, di parlarle, ma la sentii dire alla sua amichetta quanto il MIO uomo baciasse bene, e no, questo era inaccettabile, me l’avrebbe pagata, oh si che l’avrebbe fatto! Sentivo la rabbia scorrermi dentro, sentivo che stava per scattare qualcosa. Con un dito le toccai la spalla facendola voltare, e allora accadde.
Si voltò, con sguardo fiero, e io non risposi di me. Che troia! Era questo l’unico pensiero che avevo. Mi morsi con forza il labbro inferiore per poi darle un pugno in piena faccia, e non un pugnetto, uno forte, tanto da farla cadere.
Non era ciò che avevo intenzione di fare e me ne pentii, ma devo dirlo era stato divertente e ne era valsa la pena.
  
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