Autore: GreenKnight_
Titolo: In this river of gloom.
Pairings: Gin/Izuru; Sosuke/Gin.
Genere:
Maliconico;
Introspettivo.
Avvertimenti: One shot (573 parole);
Yaoi.
Introduzione: "Con
uno scatto si porta sull'altro, e gli
bacia delicatamente la punta del naso, ritraendosi di qualche
centimetro subito
dopo. Sosuke lo guarda stupito.
Quel tipo di baci non esistono tra loro, solo passione e bisogno: la
dolcezza
non è contemplata.
Gin si maledice mentalmente; si era distratto, lasciandosi trasportare
dai
pensieri a tempi che non ci sono più."
Note: Ci ho lavorato sopra per due
mesi; dire che è stata un parto è un eufemismo,
davvero D: Lo so che fa schifo,
ma abbiate pietà: è la prima fiction su Bleach
che scrivo :) Comunque, giusto
per specificare, il primo pezzo è da parte di Izuru, il
secondo di Gin :3
• In this river of gloom.
Un
rivolo di sudore freddo gli scivola lungo la
fronte.
Rangiku davanti a lui barcolla sotto il peso esorbitante della sua
Haineko, gli
occhi spalancati e fissi sulla sua figura. Izuru sa cosa sta pensando,
e condivide
appieno: tutto di quella situazione è assurda. L'idea di
loro due che si
scontrano è semplicemente inconcepibile, eppure sono
lì, l'uno contro l'altra,
a fronteggiarsi per eseguire gli ordini. Lui, per quel che lo riguarda,
non
cederà, a costo della vita; l'ha promesso.
Stringe la presa sulla zanpakuto, ricordando il lieve bacio che Gin gli
ha
riservato subito prima di sparire: il suo compito è
combattere e l'avrebbe
fatto. Non ha fatto domande, si è fidato del suo capitano
come sempre;
solamente, si è fatto promettere che non sarebbe capitato
nulla a Momo, e
questo gli basta.
Dopotutto, pensa, deve essere una questione importante, per necessitare
tutta
quella segretezza e attenzione.
Si lancia per l'ennesima volta sull'avversaria pronto a finirla, quando
una
voce risuona nella sua mente. Si sforza di ignorarla, finché
un frase lo
colpisce con la forza di un fendente in pieno petto.
"I capitani Sousuke Aizen e Gin Ichimaru si sono macchiati di
tradimento e
si preparano alla fuga."
Izuru lascia cadere
Wabisuke.
This emptiness I've made my home,
Embracing memories of dream long gone;
and,
of all untruths,
the truest is you
-too
close to my heart.
Sfiora
piano i capelli dell'altro sparsi sul letto.
Si avvicina al corpo caldo del suo compagno, quel tanto che basta ad
affondare
il viso nella sua chioma. E' così lucida e morbida; stringe
le dita su una
ciocca particolarmente invitante.
Sosuke schiude appena gli occhi, la mente ancora annebbiata dal sonno e
la
stanchezza.
«Gin.»,
sussurra,
mentre un lieve sorriso fa capolino sulle sue labbra.
Quegli alza appena il volto, inspirando profondamente e inebriandosi
del
profumo del signore di Las Noches.
«Sì,
mi chiamano
così.», sogghigna, schiudendo lievemente gli occhi
grigi.
Gin passa la mano sul petto liscio dell'ex capitano della quinta
compagnia,
compiacendosi al suo fremito di eccitazione.
Con uno scatto si porta sull'altro, e gli bacia delicatamente la punta
del
naso, ritraendosi di qualche centimetro subito dopo. Sosuke lo guarda
stupito.
Quel tipo di baci non esistono tra loro, solo passione e bisogno: la
dolcezza
non è contemplata.
Gin si maledice mentalmente; si era distratto, lasciandosi trasportare
dai
pensieri a tempi che non ci sono più. Sorride come suo
solito, dissimulando
l'errore come un gesto assolutamente intenzionale.
Si scosta, scendendo dal letto; l'atmosfera si è spezzata,
infittita di una
lieve tensione. D'altro canto, nemmeno Gin è più
dell'umore adatto per
continuare: i ricordi della sua vita alla Seireitei hanno preso
possesso della
sua mente, con la stessa violenza dello schiaffo che sente di meritare.
Esce dalla stanza di Sosuke in silenzio, congedandosi semplicemente con
un
lieve cenno del capo.
Procede attraverso il lungo corridoio di Las Noches
cercando di camminare il più rumorosamente
possibile, nel tentativo di scacciare i pensieri dalla testa. Eppure
rimangono
lì, a scorrere davanti a lui.
Sente come rimbombare l'incantesimo mormorato a mezza voce da Izuru, che tentava di chiedergli
spiegazioni, di capire e, infine, di fermarlo. Le frasi ormai sono
impresse a
fuoco nella mente di Gin, e lo tartassano di giorno, e gli tolgono il
sonno
nella notte. Le sue ultime parole, soprattutto, lo perseguitano.
"Non avevi detto che mi avresti
amato per sempre?"
I'll be
drowning you in this river of gloom,
forever in my heart.