" Harry Style and his Haribo:
A family of three man"
Nascosto
tra le tenebre trovai un piccolo bambino assonnato.
Lo presi e lo guardai:
<< Sweet>>, gli dissi. Assomigliava proprio ad un dolce , ad una di quelle Haribo che tanto amavo.
" Sweet" , "Sweet", "Sweet".
Solo quel nome mi rimbombava in testa. Nient'altro. In quel momento pensavo solamente a quel piccolo pargolo trovato per strada in mezzo alla spazzatura. Forse aveva sì e no due settimane; ma non me ne intendevo, quindi non potevo dirlo con estrema sicurezza. Portai quel pargolo gemente in ospedale. Lo visitarono. << Ha la bronchite>> mi dissero. Era fortunato di non essere ancora morto.
Mi scrissero delle medicine, le comprai decidendo di portarmelo a casa, il mio dolce Sweet. Già gli volevo bene eppure non sapevo affatto come comportarmi con lui. Io ero un semplice ragazzo di 18 anni, sempre stato libero nell'animo e nello spirito, senza preoccupazione nè niente. Non sapevo cosa sarebbe successo , eppure percepivo che tutto sarebbe andato a posto.
I ragazzi mi avrebbero sostenuto, lo sapevo con certezza. Arrivai a casa con il bambino tutto rosso e ansante a causa della febbre. I medici mi avevano consigliato di non fargli prendere freddo, altrimenti avrebbe potuto non sopravvivere. Girai la chiave nella serratura e mi trovai la faccia del mio coinquilino tutta allarmata.E in fondo aveva ragione. Ero uscito a buttare la spazzatura ed ero sparito per più di due ore.
<< Ti ho mandato un sacco di messaggi, stavo addirittura per uscire a cercarti, ma dove cavolo ti eri cacciato?>> mi disse guardandomi negli occhi. Poi gli cadde lo sguardo sul piccolo fagotto sofferente che avevo in braccio.
Rabbrividì a quella vista, ma io non feci alcuna piega, almeno esteriormente. Dentro morivo dal terrore a causa dello sguardo infuocato che si ritrovava.
Come dire, i suoi occhi erano di un azzurro cielo agghiaccinate, ma ormai di celeste non c'era più niente; anche il blocco di ghiacico che aveva nei lobi si era sciolto ,lasciando il posto ad un fuoco ardente, che stava incenerendo me, il povero Harry.
<< Dove sei stato?>> disse dopo un po'.
<< Luois...>> riuscii solo a dire.
Louis mi afferrò il polso , sbattè la porta ancora aperta e mi trascinò in salotto. Dopo pochi istanti ripresi coraggio e dissi: << sono stato in ospedale>>.
<< E questo coso?>> Coso?, lo chiama coso? << é Sweet e non è un coso>> , dissi allora convinto. << E da dove spunta, da qualche tua sveltina?>> sveltina? Osava dire così, ma se io amavo solo... << No>> dissi un po' adirato, ma mi trattenni comunque. Lui non capiva? O non voleva capire? Bho , non saprei, so solo che al mio "no" strabbuzzò gli occhi stupito e mi chiese: << Dove lo hai "pescato" allora?>> . Pescato? Ma un termine migliore no?
<< Spazzatura, nella spazzatura ed ho deciso di adottarlo>>.
Il suo sguardo si raddolcì e si trasformò in un lago in cui vedevo sguazzare persino i pesci.
<< Allora va bene!>> disse dopo un momento di rifessione. Poi mi abbracciò, abbracciò il bambino, che si calmò dal pianto, in poche parole, accolse il nuovo membro della nostra famiglia. [...]
<< Come hai detto che si chiamava?>> disse poi.
<< Sweet!>> asclamai sorridendo a lui e al bambino.
<< Sweeet? Oh mamma, Harry, tu mangi troppe caramelle!>> esclamò ridendo e poi:
<< Come ti è venuto in mente?>>.
<< Beh, avevo appena finito un pacchetto di haribo e, mentre stavo buttando la carta , notai qualcosa che si muoveva. Era lui Sweet, mi ricordava tanto un orsacchitto e tu sai a quali orsacchiotti mi riferisco vero? E così...>> Gli feci l'occhiolino . Io tendevo le caramelle a forma di orsacchiotto , ovvio! Lui mi fermò, prese il bambino e mi disse, mentre lo cullava dolcemente: << meglio che lo tenga io o rischi di farmelo diventare davvero una caramella!>> .
Ci fu un attimo di silenzio in cui ci sedemmo sul divano e ci guardammo negli occhi, ma non durò a lungo che le nostre risate già riempivano la stanza.
<< Siamo una famiglia>> mi disse, e si lo eravamo.
<< Siamo una famiglia>> ribadii , ora sapevo cosa volesse dire:
"famiglia; che bella sensazione!" pensai infine.
MY SPACE
ok look at me please! Che faccio adesso mi metto pure a parlare inglese? Bhe dette queste quisquilie vi lascio alla mia quarta os.Questa volta vedremo Harry alle prese con qualcosa di a lui "sconosciuto" hahaha curiosi? non so quanto possa essere stupida questa ff, l'ho scritta a ricreazione per cui accontentatevi xDxD
Ah e dimenticavo, lasciatemi una recensionina se vi va, solo se vi va però , ovvio, Io comunque non mi offendo ;)
Un bacione
Cilyan
Lo presi e lo guardai:
<< Sweet>>, gli dissi. Assomigliava proprio ad un dolce , ad una di quelle Haribo che tanto amavo.
" Sweet" , "Sweet", "Sweet".
Solo quel nome mi rimbombava in testa. Nient'altro. In quel momento pensavo solamente a quel piccolo pargolo trovato per strada in mezzo alla spazzatura. Forse aveva sì e no due settimane; ma non me ne intendevo, quindi non potevo dirlo con estrema sicurezza. Portai quel pargolo gemente in ospedale. Lo visitarono. << Ha la bronchite>> mi dissero. Era fortunato di non essere ancora morto.
Mi scrissero delle medicine, le comprai decidendo di portarmelo a casa, il mio dolce Sweet. Già gli volevo bene eppure non sapevo affatto come comportarmi con lui. Io ero un semplice ragazzo di 18 anni, sempre stato libero nell'animo e nello spirito, senza preoccupazione nè niente. Non sapevo cosa sarebbe successo , eppure percepivo che tutto sarebbe andato a posto.
I ragazzi mi avrebbero sostenuto, lo sapevo con certezza. Arrivai a casa con il bambino tutto rosso e ansante a causa della febbre. I medici mi avevano consigliato di non fargli prendere freddo, altrimenti avrebbe potuto non sopravvivere. Girai la chiave nella serratura e mi trovai la faccia del mio coinquilino tutta allarmata.E in fondo aveva ragione. Ero uscito a buttare la spazzatura ed ero sparito per più di due ore.
<< Ti ho mandato un sacco di messaggi, stavo addirittura per uscire a cercarti, ma dove cavolo ti eri cacciato?>> mi disse guardandomi negli occhi. Poi gli cadde lo sguardo sul piccolo fagotto sofferente che avevo in braccio.
Rabbrividì a quella vista, ma io non feci alcuna piega, almeno esteriormente. Dentro morivo dal terrore a causa dello sguardo infuocato che si ritrovava.
Come dire, i suoi occhi erano di un azzurro cielo agghiaccinate, ma ormai di celeste non c'era più niente; anche il blocco di ghiacico che aveva nei lobi si era sciolto ,lasciando il posto ad un fuoco ardente, che stava incenerendo me, il povero Harry.
<< Dove sei stato?>> disse dopo un po'.
<< Luois...>> riuscii solo a dire.
Louis mi afferrò il polso , sbattè la porta ancora aperta e mi trascinò in salotto. Dopo pochi istanti ripresi coraggio e dissi: << sono stato in ospedale>>.
<< E questo coso?>> Coso?, lo chiama coso? << é Sweet e non è un coso>> , dissi allora convinto. << E da dove spunta, da qualche tua sveltina?>> sveltina? Osava dire così, ma se io amavo solo... << No>> dissi un po' adirato, ma mi trattenni comunque. Lui non capiva? O non voleva capire? Bho , non saprei, so solo che al mio "no" strabbuzzò gli occhi stupito e mi chiese: << Dove lo hai "pescato" allora?>> . Pescato? Ma un termine migliore no?
<< Spazzatura, nella spazzatura ed ho deciso di adottarlo>>.
Il suo sguardo si raddolcì e si trasformò in un lago in cui vedevo sguazzare persino i pesci.
<< Allora va bene!>> disse dopo un momento di rifessione. Poi mi abbracciò, abbracciò il bambino, che si calmò dal pianto, in poche parole, accolse il nuovo membro della nostra famiglia. [...]
<< Come hai detto che si chiamava?>> disse poi.
<< Sweet!>> asclamai sorridendo a lui e al bambino.
<< Sweeet? Oh mamma, Harry, tu mangi troppe caramelle!>> esclamò ridendo e poi:
<< Come ti è venuto in mente?>>.
<< Beh, avevo appena finito un pacchetto di haribo e, mentre stavo buttando la carta , notai qualcosa che si muoveva. Era lui Sweet, mi ricordava tanto un orsacchitto e tu sai a quali orsacchiotti mi riferisco vero? E così...>> Gli feci l'occhiolino . Io tendevo le caramelle a forma di orsacchiotto , ovvio! Lui mi fermò, prese il bambino e mi disse, mentre lo cullava dolcemente: << meglio che lo tenga io o rischi di farmelo diventare davvero una caramella!>> .
Ci fu un attimo di silenzio in cui ci sedemmo sul divano e ci guardammo negli occhi, ma non durò a lungo che le nostre risate già riempivano la stanza.
<< Siamo una famiglia>> mi disse, e si lo eravamo.
<< Siamo una famiglia>> ribadii , ora sapevo cosa volesse dire:
"famiglia; che bella sensazione!" pensai infine.
MY SPACE
ok look at me please! Che faccio adesso mi metto pure a parlare inglese? Bhe dette queste quisquilie vi lascio alla mia quarta os.Questa volta vedremo Harry alle prese con qualcosa di a lui "sconosciuto" hahaha curiosi? non so quanto possa essere stupida questa ff, l'ho scritta a ricreazione per cui accontentatevi xDxD
Ah e dimenticavo, lasciatemi una recensionina se vi va, solo se vi va però , ovvio, Io comunque non mi offendo ;)
Un bacione
Cilyan