Ho cominciato questa raccolta per puro caso/svago, ascoltando i Rolling Stones; tutti i capitoli, compreso il titolo della raccolta, sono tratti da una loro canzone in particolare. Il rating sarà vario, come sarà vario il numero di fanfiction che ci ficcherò dentro, in quanto non so quante saranno...
Grazie a tutti quelli che passeranno di qui a leggere/commentare v-v sappiate che vivo nel costante bisogno di sapere se quello che scrivo è OOC, quindi essendo la mia prima esperienza con la coppia sono qui a meditare sulle mie scelte e sarei grata di ricevere un parere, anche piccolo, sulla riuscita della cosa.
A presto :3

harinezumi

 

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The sound of the rain falling on the ground

(As tears go by)

«Piangi, feccia?»
Squalo si voltò verso di lui, sgranando gli occhi. Lo stava fissando dalla porta del terrazzo, senza accennare a fare un passo fuori. Il suo volto già di per sé agghiacciante era una maschera di sangue, ma probabilmente non il era suo; non sembrava ferito.
Erano comunque cinque giorni che non vedeva quella brutta faccia del cazzo.

E come aveva fatto?
Come aveva fatto un prepotente imbecille come Xanxus ad accorgersene? Pioveva a dirotto.

«No».
«Perché cazzo mi menti, adesso? Mi fai schifo. Non sei nemmeno capace di capire che a me non servirebbe neanche la tua risposta per avere ragione». Xanxus rise. «Se te lo chiedessi, dovresti sgozzarti con le tue mani, feccia».
Squalo distolse lo sguardo. Il suo sollievo, se mai fosse stata quella la sensazione che lo aveva pervaso nel rivederlo, si dissolse. «Sì, Boss».
«Portami da bere».
«Sì, Boss».

A Squalo non sfuggì la smorfia di disappunto sul volto dell'altro, mentre si dirigeva verso di lui per rientrare; segno che non si aspettava quella reazione, probabilmente avrebbe preferito sentirlo sbraitare e strillare.
Ma stava davvero piangendo e aveva appena scoperto di non essere capace di ricostruire così in fretta quella sottile barriera che proteggeva i suoi sentimenti, non un momento dopo che era stata distrutta.


«Perché?» domandò però Xanxus, senza spostarsi un millimetro dalla porta, impedendogli l'accesso.
Squalo si fermò, fissando lo sguardo sgranato a terra. Il suo cuore aveva saltato un battito di troppo, motivo per cui non riuscì a rialzare gli occhi con la sua solita fierezza, a parte il fatto che erano tornati a pizzicare in maniera insopportabile, in maniera debole.
«Non... devo renderne conto a te».

«Davvero? Sono il tuo padrone».
«Sei il mio boss». Squalo alzò lo sguardo su di lui, in un improvviso impeto di rabbia.
Ma Xanxus non aveva l'abitudine di muoversi dalla propria posizione, e non lo fece nemmeno a quella precisazione. Gli sorrise, o meglio gli rivolse una smorfia maligna. «Dove sta la differenza? Tu non sei altro che spazzatura che non è degna nemmeno di baciarmi i piedi».

«Ti prego» mormorò Squalo, le parole che gli scivolarono via dalle labbra prima che potesse fermarle. «... sei tornato».
«Dove dovevo andare, feccia?»

Xanxus non si mosse, quando Squalo posò la fronte fradicia sulla sua spalla. Una cortina di capelli argento aveva coperto il suo viso, ma non ebbe nemmeno bisogno di abbassare lo sguardo, di dare un'occhiata a quelle spalle scosse da impercettibili tremiti, per capire.
«Squalo. Me ne sbatto il cazzo se sei in menopausa. Piantala di piangere».






 

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