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Autore: LeftEye    27/11/2006    11 recensioni
Sulla scia deglli ultimi fatti di cronaca, ovvero la condanna a morte di Saddam, mi è venuta in mente questa fanfiction...
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Nessuno tocchi Caino

 

 Prefazione: questà sarà una fanfiction breve e molto diversa da quelle che ho scritto in precendeza. Niente comicità, solo un pizzico di romanticismo, forse.

L'ispirazione, come forse avrete capito, mi è venuta seguendo gli ultimi fatti di cronaca, ovvero la condanna a morte di Saddam Hussein. Le parti in corsivo sono tratte da un quotidiano (non so quale, forse Il Corriere della Sera) e sono state modificate e adattate per la fanfiction. Alcune delle idee esposte in questa storia sono tratte da discussioni sul tema della pena di morte fatte su forum, tra amici, in classe.

Non so quando potrò aggiornare questa storia, ma posto comunque il primo capitolo.

*Il termine "universalità" viene qui usato come "umanità", ma allargato anche alle popolazioni di altri pianeti ^__^

 

 

 

 

La Grande Guerra dei Mondi era durata più di trent’anni.

Intere galassie si erano alleate contro un unico, potentissimo nemico: Freezer.

Egli aveva portato morte e distruzione in tutto l’Universo conosciuto.

Aveva conquistato, distrutto, sterminato, torturato, schiavizzato.

Sembrava imbattibile.

Era un essere fortissimo, e si era attorniato dei guerrieri più crudeli e spietati della Galassia del Nord, i Sayan.

Costoro avevano la lotta nel sangue, erano temuti da tutti, e quando si erano uniti a Freezer gli altri popoli dello Spazio avevano capito che per loro era arrivata la fine della libertà e della democrazia.

Alcuni pianeti erano subito stati sterminati o si erano arresi, altri invece avevano deciso di unire le proprie forze per lottare contro il comune nemico che li voleva privare della libertà.

Sapevano che avrebbero perso, ma vollero comunque combattere fino all’ultimo.

E questa determinazione li portò alla vittoria.

Con la forza non sarebbero giunti a niente, dunque avevano scelto do usare l’astuzia contro un nemico che sapeva solo combattere ma non pensare.

Spie, corruzioni, tranelli, i più intelligenti scienziati di tutte le galassie avevano creato un’arma che riuscì a fermare la potenza di Freezer e sconfiggere il suo esercito.

I Sayan e tutti gli altri alleati furono imprigionati in speciali carceri da cui non avrebbero mai potuto fuggire.

La sede della prigione in cui si trovavano Freezer e i suoi più importanti alleati e tirapiedi era la Terra.

Ora non restava che decidere la loro sorte.

 

 

Al termine di un processo durato poco più di un anno, l’ex dittatore Freezer è stato oggi condannato a morte per crimini contro l’universalità*. In piedi, e con il consueto tono di sfida, egli ha cercato di contrastare il giudice che annunciava la sentenza, scandendo ripetutamente ad alta voce minacce di morte verso tutta la popolazione terrestre, ma alla fine è stato costretto a lasciare l’aula, mentre il giudice completava la lettura del verdetto. Su otto imputati solo uno è stato prosciolto, un soldato semplice, Kaarot, a cui non è stato imputato alcun crimine e che verrà liberato oggi pomeriggio. Oltre a Freezer, altri quattro sono stati condannati a morte: Zarbon,  Napa, Dodoria e Vegeta, principe ereditario del pianeta dei Sayan. Radish e il padre Bardack, invece, sono stati condannati a trent’anni di prigione. Per tutti l’accusa era di responsabilità a vario livello nelle stragi interposte tra il 1970 e il 2006 anno terrestre.

Nella zona dell’aula riservata ai giornalisti, alcuni hanno applaudito, quando il giudice ha pronunciato la sentenza, che però, in base al nuovo sistema giuridico, per essere applicata deve essere confermata in un nuovo grado di giudizio entro trenta giorni.

La reazione delle popolazioni è stata per la maggior parte di giubilo, ma non sono mancate le critiche da parte di alcuni governi che mai hanno applicato la pena di morte.

E’ unanime il dissenso di molti Paesi come Inghilterra, Francia, Italia, Spagna sulla sentenza, mentre la Casa Bianca ha parlato di “una buona giornata per tutto l’Universo”.

Amnesty International, organizzazione per i diritti universali, ha deplorato la condanna a morte, mentre diversi capi del Governo ricordano la tradizione etica contraria alla pena capitale, in qualsiasi caso. L’associazione “Nessuno tocchi Caino” afferma che è sbagliato ripagare con la stessa moneta le ingiustizie e le atrocità subite da Freezer e dai suoi…”

Bulma Briefs abbassò il volume della televisione e ritornò a sedersi alla sua scrivania.

Aveva sentito abbastanza.

Quella guerra iniziata quando lei non era ancora nata era finalmente finita.

Kami sapeva quanta sofferenza, morte e distruzione avesse visto in quegli anni.

Come reporter, si era spesso ritrovata sul fronte di guerra ed era rimasta scioccata da quanto dolore avesse provocato Freezer.

Per non parlare dei Sayan, ma quelli, a suo parere, non erano altro che burattini in mano allo spietato dittatore.

Bulma non sapeva esattamente cosa pensare della sentenza emessa; era sempre stata contraria alla pena di morte, e le sembrava illogico e incoerente cambiare idea solo ora che era Freezer ad essere condannato a morte.

Aveva sempre pensato che la violenza non si combatteva con la violenza, ed era quasi certa che uccidere Freezer non fosse la punizione più adatta, né tanto meno la più severa.

Farlo morire equivaleva a liberarlo da ogni sofferenza.

Inoltre, in questo modo il suo ricordo sarebbe rimasto vivo nella storia per secoli e secoli, come di un essere che aveva fatto di tutto per raggiungere i suoi scopi… un eroe, in pratica.

No, la soluzione migliore era tenerlo in vita e lasciarlo marcire in prigione come un qualunque delinquente.

Lo stesso valeva per i suoi tirapiedi.

Bulma terminò di battere al computer il suo pezzo, che sarebbe stato pubblicato il giorno dopo, e lo aveva appena spedito via e-mail quando il suo cellulare squillò:

“Bulma, ho un incarico per te.”

Era il suo capo, Muten.

“Ascoltami bene, cara, perché ti sto dando l’opportunità della tua vita, un’occasione unica, e non devi sprecarla.”

“Di cosa si tratta?” chiese la ragazza, incuriosendosi.

“Sono riuscito a concederti un’intervista esclusiva…”

“Con chi? Avanti, parla, mi stai facendo morire dalla curiosità!!”

“Con il braccio destro di Freezer, il principe Vegeta.”

Bulma sussultò e quasi cadde dalla sedia per la sorpresa.

“Davvero?? Ma è fantastico! Con un’intervista del genere farai il boom delle vendite!”

“E’ per questo che non scriverai un articolo, ma un libro” disse Muten. “Voglio la biografia di quel Sayan.”

Bulma era al settimo cielo: sarebbe diventata la giornalista più famosa e importante dell’intera Galassia!!

“Però… sei sicuro che questo tizio voglia concederci un’intervista? So che i Sayan sono molto chiusi e scontrosi.”

“Sarà tuo compito cavargli di bocca il maggior numero di informazioni sulla sua vita, e velocemente, anche, perché credo proprio che la sua sentenza non verrà revocata e fra un mese vedremo il suo cadavere penzolare dalla forca.”

“Muten, come sei macabro…” protestò Bulma schifata.

“Dico solo la verità. Se il principe ha un minimo di orgoglio e una punta di vanità, approfitterà dell’occasione per far ricordare il suo nome anche da morto. E tu sei la sua ultima chance. Fattelo amico e vedrai che fra un mese avrai gli appunti per il tuo libro, che sarà sicuramente un best seller.”

“Affare fatto!” esclamò Bulma. “Mi hai già procurato tutti i pass per entrare nella prigione? Quando posso partire?”

“Anche subito, dolcezza” esclamò l’anziano direttore del giornale.

E Bulma partì.

 

 

 

   
 
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