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Autore: IaminlovewithPayne    04/05/2012    1 recensioni
Tante volte mi aveva ripetuto che non dovevo sprecare il mio talento e che dovevo farmi sentire da tutti. Tante volte aveva provato a convincermi di fare un provino in un talent show. Tante volte aveva sentito un NO secco e deciso uscire dalle mie labbra e per quelle tante volte mi era parso di tirargli un pugno in faccia -data la violenza con la quale cacciavo fuori da me quelle due lettere-. Ma quella volta era stato tutto diverso. Chiusi gli occhi e una lacrima mi coprì il viso.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tante volte mi aveva ripetuto che non dovevo sprecare il mio talento e che dovevo farmi sentire da tutti. Tante volte aveva provato a convincermi di fare un provino in un talent show. Tante volte aveva sentito un NO secco e deciso uscire dalle mie labbra e per quelle tante volte mi era parso di tirargli un pugno in faccia -data la violenza con la quale cacciavo fuori da me quelle due lettere-. Ma quella volta era stato tutto diverso. Chiusi gli occhi e una lacrima mi coprì il viso.

Entrai nella stanza di ospedale nella quale si trovava. La luce fioca e sottile che illuminava la stanza pareva scaturire dalla vitalità che Louis emanava. Era strano vederlo cosi: adagiato su un letto di ospedale, legato ad alcune macchine che lo tenevano in vita. Era tutto fottutamente orribile. Non riuscivo a sopportare di vedere mio fratello in quelle condizioni. Mi mancava il suo costante sorrisetto, le sue squallide battute che però mi facevano ridere e il suo continuo chiacchiericcio.
«Lottie!» mi salutò lui, che alla mia vista cercò di sorridere.
«Lou» risposi sedendomi accanto al suo letto e prendendogli una mano.
«Dove sono la mamma, Fizzy, Daisy e Phoebe?» domandò guardandosi attorno.
«Stanno arrivando» risposi
«Bene..perchè sento che mi rimane poco ancora» sussurrò.
«Andiamo Louis smettila di fare il cretino! Tu stai bene, vedrai che tra pochi giorni ti faranno uscire!» sbottai.
Odiavo sentire mio fratello fare il melodrammatico, soprattutto in quella situazione. Non sapevo che cosa avesse, non avevano voluto spiegarmelo, nonostante mi fossi costantemente opposta e avessi assillato mia madre per ottenere delle risposte.
'La vita è fatta cosi' mi aveva risposto lei 'Non possiamo opporci a ciò che ci è stato imposto!'
Quella frase continuava a ronzarmi in testa, ma il significato mi era ancora oscuro. Non riuscivo a trovare il nesso tra Louis e la frase con la quale mia madre mi aveva congedata uno di quei tanti giorni in cui l'avevo assillata fino allo sfinimento. Sapevo soltanto che mio fratello si trovava lì, in uno squallido ospedale e continuavo a convincermi che presto lo avrebbero fatto uscire. Ormai erano due mesi che lui era chiuso in quella stanzetta. Continuavo a sperare, giorno per giorno, minuto per minuto, che presto lo avrei potuto riavere con me a casa. Mio fratello strinse più forte la mia mano, quasi volesse attirare la mia attenzione.
«Charlotte Tomlison» disse pronunciando per intero il mio nome -cosa che non faceva mai- «promettimi che farai il provino per XFactor»
Ancora con quella stupida fissazione? Alzai lo sguardo nei suoi occhi che mi guardavano imploranti. Forse fu quel suo sguardo a farmi cambiare idea.
«Ti prego, fallo per me. Promettimelo» sussurrò.
«Promesso» sussurrai anche io accarezzandogli la mano.
Lui sorrise «Grazie»
«Guarda che lo faccio solamente per vederti sorridere!» dissi guardandolo severa.
«Vedrai che un giorno mi ringrazierai»
Lo abbracciai più forte che potevo, cercando di non strattonarlo troppo.
«Ti voglio bene» gli dissi baciandogli una guancia.
«Anche io ti voglio bene, piccola carota..» riuscì a sussurrare prima di chiudere gli occhi per sempre.
«Louis! Louis!» lo chiamai scuotendolo, ma inutilmente.
La macchinetta che segnava i battiti del cuore iniziò a emettere un suono che avevo sentito in tanti film, nel momento in cui il personaggio moriva. No, non poteva, non doveva essere vero! Louis non poteva essere..morto.
«Louis ti prego svegliati! Louis non lasciarmi, per favore Louis!» urlai tra le lacrime.
Ma niente, Louis non si muoveva, nè respirava più. Non volevo accettarlo, non volevo ammettere di averlo perso per sempre. Mi voltai verso la porta, che in quel momento si era aperta lasciando passare mia madre e le mie sorelle e scappai via, facendomi strada tra la gente.
«Lottie!» urlò mia madre.
Non la ascoltai, non mi voltai neppure e continuai a scappare piangendo più forte che potessi. Sapevo dove sarei andata: a fare quel provino.


«AVANTI IL PROSSIMO»
Ecco, era arrivato il mio turno. Respirai a fondo. Avevo fatto tre ore di fila per fare quel fottutissimo provino. Ma sentivo che stavo facendo la cosa giusta. Lo avevo promesso a Louis, mi aveva pregata e scongiurata e io glielo avevo promesso prima che morisse. Quello era l'ultimo giorno dei provini e io ero l'ultima. E pensare che tre ore prima Louis era ancora vivo...
Salii sul palcoscenico in lacrime. Il DJ mi fece partire la base e io iniziai a cantare più forte che potevo. Cantavo e piangevo. Sentivo il dolore nascermi nel cuore ed espandersi in tutta me stessa, mentre intonavo la canzone che Louis aveva scritto per me. Il dolore aveva cancellato ogni traccia di paura e mi incoraggiava sempre di più a cantare. Era come se su quel palcoscenico non ci fosse nessun altro a parte me e mio fratello. I giudici, i tecnici, la poca gente del pubblico, il DJ, tutti quanti non erano altro che piccoli puntini indefiniti, piccoli tasselli di un mosaico attaccato al muro. Io ero lì, su quel palco, che cantavo per mio fratello, illudendomi di poterlo riportare in vita solo con il suono della mia voce.
«Yeah, yeah, that's what crazy is, when it's broke and you say there's nothing to fix. And you pray, pray, pray, that everything will be ok, while you're making all the same mistakes»
Terminai la canzone continuando a farmi appannare la vista dalle lacrime. Si, il mio cuore si era rotto e non si poteva ripararlo più. I giudici cominciarono a parlarmi, a farmi delle domande alle quali rispondevo distrattamente. Non ci feci tanto caso a quello che dicevano, mi concentrai ad ascoltare il battito accelerato del mio cuore. Mi sembrava che da un momento all'altro sarebbe uscito dal mio petto, schizzando via. I secondi scorrevano e io restavo immobile e impassibile in attesa della risposta finale. Cantare adesso era diventato il mio sogno. Rappresentava l'unica maniera per restare in qualche modo ancora legata a Louis. Lo pregai che mi aiutasse da lassù, dimostrandomi che sarebbe rimasto sempre accanto a me. E ovviamente Louis mi rispose. I giudici mi guardarono dicendomi che cel'avevo fatta, che avevo passato il provino.
Guardai in alto, verso il cielo e ricominciando a piangere urlai «Grazie Louis, non ti deluderò, canterò per te, per sempre!»
In quel momento mi sentii felice: avevo reso Louis fiero di me. Non avrei mai più smesso di cantare, avrei cantato per sempre per lui cosi come gli avevo promesso.



Premetto che sono scoppiata a piangere quando l'ho scritta. Okei adesso che l'ho detto mi sento più sollevata. Si, questa è una one shot. Devo ammettere che metà l'ho sognata, quindi potete immaginarvi come mi sono svegliata al mattino D: Spero che vi piaccia e che non vi faccia piangere tanto. Oh ultima cosa: la parte in corsivo è un flashback.
  
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