Era una mattina come tante,non ricordo esattamente che periodo dell'anno fosse,ma avrei giurato che si trattava di maggio,perché il cielo era aperto,e il sole,pur se non nel pieno della sua vitalità scottava tanto da indurre i passanti a munirsi di magliette sbracciate e bottiglie d'acqua.
Aspettavo il pullman,come ogni giorno alla fine della mia lezione di canto,ed è proprio lì che la vidi per la prima volta:
Non troppo alta,con folti capelli neri,ed occhi scuri,un sorriso che sarebbe stato in grado di illuminare un'intera città. Era la classica ragazza che  veniva definita della 'porta accanto.' una di quelle acqua e sapone,che ti fa innamorare al primo sguardo.
Fu' così che iniziò tutto.
il pullman dopo venti interminabili minuti di ritardo arrivò,e tutti si affrettarono a salire,prendendo posto.
Subito dopo due turisti vi salii anch'io,andandomi a sedere all'ultimo posto,fù così che si avvicino.
'ti dispiace se mi siedo? è l'unico posto libero vicino al finestrino,ed oggi fa veramente molto caldo.' -sorrise-
mi bloccai,stupito,e continuai a guardarla,muovendo impercettibilmente la testa,facendole segno di sedersi.
la ragazza prese posto affianco a me,togliendo dal polso un elastico bianco nella quale arruffò ogni singola ciocca dei suoi capelli per poi tornare con le mani laccate di smalto nero,nel suo zaino,tirando fuori un'ipod.
'cosa ascolti?' chiesi incuriosito.
'un pò tutto,da lady gaga ad adele,la musica è musica.' -sorrise di nuovo- 'piacere comunque,io mi chiamo demetria,ma puoi chiamarmi demi' -disse porgendo la mano-
'Nick' -pronunciai quelle parole incantato,e un pò in imbarazzo-
si Nick,ero proprio io,il ragazzo scanzato a mensa,quello che soffriva di dabiete,lo sfigato che si rintanava in camera a comporre canzoni fino alle cinque e mezza del mattino.
'bel nome' -disse la ragazza- suoni la chitarra?
'come fai a saperlo?' -risposi subito sulla difensiva-
'forse perché tieni in mano una chitarra' -rispose la ragazza ridendo di gusto-
'giusto,che imbranato' -sorrisi a mia volta- 'anche a te piace?'
'si,prendo lezioni da quand'ero molto piccola,ho seguito anche lezioni di pianoforte e canto'
'sembra interessante! sai stavo pensando che qualche volta potremmo incontrarci per suonare insieme' -dissi entusiasto senza rendermi conto delle parole che sgorgavano dalla mia bocca-
'certo! mi piacerebbe moltissimo!' -si affrettò a rispondere- aprì il suo zaino strappando un pezzo di carta dal suo quaderno,e scrivendo frettolosamente un numero di telefono per poi mettermelo nella tasca della camicia. 'questa è la mia fermata,chiamami quando hai voglia!' disse alzandosi e richiudendo lo zaino. 'ci vediamo,Nick!' -sorrise mentre scendeva dall'autobus e si allontanava-
-----------------------------------------------------------------------------------------------------
'E' così che ho conosciuto la tua mamma' disse il ragazzo,mentre stringeva tra le braccia una piccola bimba di almeno sette anni,non troppo magra,con gli occhi a mandorla castani,i capelli scuri e la forma del viso tagliata sotto il mento,esattamente come lei.
'E da quel giorno ti sei innamorato papà?' -disse la bambina,con occhi curiosi scrutando il viso del padre-
'perdutamente,come non avevo mai fatto' -sorrise-
'papà..'
'dimmi piccola' -rispose il ragazzo guardandola-
'mi manca molto la mamma' -rispose la piccola,abbassando gli occhi ormai pieni di lacrime-
'lo so tesoro,manca molto anche a me. Ma Hey,ricordati una cosa' -disse alzandole il mento- 'tu eri la sua vita,l'unica cosa che lei amava più di sè stessa. Trovale un posto speciale nel tuo cuore,dentro di te..lei non morirà mai.' -così dicendo la sollevò da terra abbracciandola,e stringendola forte a sè trattenendo buona dose di lacrime che stavano per uscire-

fù così che alzò lo sguardo e la vide: la sua fotografia.
la fotografia di quella ragazza,della sua ragazza,della sua demi. che sorrideva come sempre.
cosa c'era di giusto in quel mondo? dove una ragazza tanto amata,e che amava tanto veniva strappata via da un tumore? portata via dalla sua famiglia,e dalle persone che l'amavano? cosa c'era di giusto in quel mondo,se Demi non c'era più?
rimase ad abbracciare la sua piccola,l'unica cosa che le rimaneva di lei. l'unico dono,che avrebbe difeso per sempre,anche a costo della sua vita,dopotutto,gliel'aveva promesso.