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Autore: _Diane_    05/05/2012    4 recensioni
Dopo la fine della grande battaglia ogni eroe è tornato alla sua vita di sempre. Ma alcune strane circostanze imporranno che, almeno per un altro po', qualcuno dovrà sopportare qualcun altro. Se di "sopportazione" vogliam proprio parlare.
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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tony Giornali, cerotti & setti nasali rotti.


Niente di buono.

Non si prospetta nulla di buono se anche Tony Stark, capace di trangugiare litri di alcool e nel medesimo tempo parlare di fissione nucleare ad una conferenza in diretta mondiale, si sveglia al mattino incapace di distinguere il soffitto dal pavimento.
Tonf.

"Buongiorno signore. Oggi l'attende una piacevole giornata di pioggia e temperatura gradevole intorno ai 10°. Inoltre la superficie calpestabile dell'ambiente si trova nel senso opposto a quello da voi scelto."
Persino il prezioso pavimento in parquet non è riuscito ad attutire la  sorda
sentenza che il naso di Tony Stark ha emesso contro di esso.
"Grrrazie Jarvis."
Bofonchia indispettito l'eroe mentre cerca di rimettersi in piedi, utilizzando le lenzuola sparse ovunque come cime per tentare di rialzarsi.
Ma una liana bianca scivola dalle mani del grande genio; un nuovo tonf, seguito da un sonoro crack.

"Nel caso voleste invertire la gravità nell'edificio resto a vostra disposizione, signore."
Questa volta Tony riesce ad emettere solo un grugnito mentre conquista la vetta del letto, gettandosi poi sopra a peso morto. Solo quando sente una strana mancanza d'aria polmoni, si accorge del copioso rivolo di sangue che sgorga dal suo setto nasale rotto.
"Malediz…!"
Ed altre imprecazioni simili non trascrivibili - in quanto dettate da un uomo non proprio nel pieno delle sue facoltà mentali - fanno seguito, mentre approda al lavello del bagno. Il contatto con l'acqua fresca sembra riattivargli i neuroni, mentre abbraccia il lavandino in un'imbarazzante posizione semi-chinata.
Quindi riesce maldestramente a rialzarsi e strizza gli occhi per scorgere la sua immagine nello specchio - certamente pessima. Una mano afferra ancora il naso nel tentativo di arrestare il sangue in caduta libera, mentre si spinge con l'altra verso lo specchio. La vista è ancora appannata.
Non capisce; non gli sembra il suo il viso quello che lo riflette.
Che Loki sia riuscito nell'intento di ucciderlo? All'inferno cambiano i connotati dei dannati, forse?

"In questa maledetta casa non arrivano giornali?"
Tony si volta di scatto, ma la velocità della reazione mentale non concorda con quella fisica. Il moro perde l'equilibrio e si ritrova tra le solide braccia del biondo.
"Signor Rogers la carta stampata non giunge a villa Stark da molti anni, ormai."
Le braccia del biondo lasciano improvvisamente il moro, il quale cade a peso morto.
Tonf.
"Ehm, non era mia intenzione!" Aggiunge svelto Steve Rogers, allungando le braccia verso Tony per scusarsi. "Ma… che diavolerie sono mai queste? Chi ha parlato?"
 "Oltre a Capitan ghiacciolo vuoi guadagnarti un nuovo titolo eh, Capitan mani-di-pasta-frolla?"
Stark si appoggia al muro del bagno, rifiutando l'aiuto di Rogers. I sensi tornano gradualmente sotto il suo comando mentre si rialza, ancora barcollante.
Nulla di buono quando ti svegli con una sbornia paurosa e un capitan maldestro nel tuo bagno.

Silenzio.
"Ehi tu, ma che diamine ci fai in casa mia? E… so già di essere attraente, perché continui a fissarmi in questo modo?"
Il capitano arrossisce, spostando rapido lo sguardo dal volto di Tony alla finestra.
"Il tuo naso. Sta sanguinando." Risponde secco, come ad una domanda di un superiore.
La bocca di Tony prende la forma di un "oh". Poi scavalca il biondo e si precipita fuori dal bagno.

- - -

Ricordava i suoi modi di fare, semplici e un po' impacciati, il suo sorriso che sorgeva soddisfatto tra i curatissimi baffi quando gli si faceva notare la genialità di una sua invenzione. Rammentava tutto e gli sembrava ieri - per lui, ibernato tra i ghiacci polari, era ieri.
Ma ora dinanzi a sé, non c'era Howard bensì il figlio che smanettava sicuro sulla sua moto, canticchiando canzoni troppo rumorose che potevano sembrargli tutto, fuorché musica.
Il naso di Tony sembrava un argomento già sorpassato, sebbene Steve avesse dovuto aiutarlo a districarsi nei mille rotoli di bende che avrebbero tramutato Iron Man in una mummia bendata. Prima l'aveva calmato - perché il fatto di essere aiutato non gli provocava una grande felicità - e il bruno, come un bimbo, si era lasciato medicare. Certo, l'aveva minacciato di mettere l'armatura e di spaccargli a sua volta il setto nasale se si fosse venuto a sapere che non era capace nemmeno di trovare dove fossero le scorte di medicinali in casa sua. Ma poco importava. Stark la considerava acqua passata mentre continuava ad armeggiare sulla sua moto.

La passione per la tecnologia. Per quanto il capitano si sforzasse di capire quale potesse essere il filo rosso che - seppur sottile - legasse padre e figlio, non trovava altro che quella passione. La meccanica, l'ingegneria.
Con questi pensieri dondolava leggermente la sedia sulla quale si trovava, appoggiando gli scarponi scuri sul tavolo da lavoro del collega vendicatore. Il quale di lì a poco ruppe il rumoroso silenzio, senza però abbassare l'assordante musica né tantomeno interrompere il suo meticoloso lavoro.

"Deduco che Pepper non ci sia, dico bene Jarvis?"
"La signorina Potts è ancora al convegno di Philadelphia, signore."
"Ah, giusto. Già che ci sei, Capitan mani-di-pasta-frolla qui mi servono un paio seeger e un db-killer per riparare la tua moto."
Non bastava un automa che parla a suo piacimento. Mancavano solo parole dosate alla perfezione da Stark, indirizzate ad un capitano che sapeva a mala pena distinguere un bullone da una vite.
Tolse gli scarponi dal tavolo e si alzò, tirando fuori dalla tasca qualcosa. Poi si mise in piedi alle spalle del moro il quale, spazientito, si alzò voltandosi. Tony trovò il pugno di Steve ad un millimetro dal suo; nell'altra mano, una busta di cerotti. "Il volto corrucciato e gli occhi cerulei socchiusi non preannunciano nulla di buono" pensò Tony, una spanna più in basso del capitano.
"Ok, ok, quanto siamo permalosetti signora! Per un paio di fili e un semplice meccanismo, tutta questa cattiveria…"
"La mia moto si è rotta davanti a casa tua e ora ti sei offerto di ripararla. Li vedi questi cerotti? Seguiranno questo pugno, a breve. Io non la chiamo cattiveria. La chiamo collaborazione."
"Uh uh, cos'è questa ironia nell'aria? Capitan giacciolo si è sciolto e ha finalmente acquistato un senso dell'umorismo?"
Stark si volta con un sorrisetto malizioso tornando al lavoro mentre Steve torna ad abbassare lo sguardo ed il pugno. Come faceva quell'uomo, un nulla senza la sua stupida armatura, ad essere così tremendamente irritante?

"E cosa diavolo volevi stamattina? Un giornale?!"
Chiese, con un tono sarcastico. Steve si siede nuovamente, imbarazzato e spiazzato da quel repentino cambio d'argomento.
"Non capisco cosa ci sia da ridere. Desideravo della carta stampata, notizie da leggere."
"Mia cara cariatide, le notizie fluiscono continuamente nel nostro mondo." Tony si alza, sfregandosi le mani sporche con uno strofinaccio mentre tiene fissi gli occhi su cap. "Oggi siamo immersi dalla tecnologia, edizioni virtuali dei tg, news su blog, pc, tablet… Perfino quando combatto leggo quello che tu definisci giornale."
Steve stava per dare voce ai suoi pensieri più profondi osservando quei capelli castani, quel mento e quegli occhi così simili ad Howard. Gli mancava l'allegno "buon giorno" con cui il suo amico gli consegnava, ogni mattino, una copia fresca di stampa.
Ma proprio la frase del "giovane" Stark gli diede una mano per uscirsene dall'impiccio.
"Dato che le notizie fluiscono - come dici tu - continuamente in questo mondo, saprai di certo cosa è successo ieri sera a quella serata di beneficenza che tu stesso hai organizzato…"
Lo sguardo magnetico di Tony ora scruta corrucciato il volto stranamente compiaciuto di Steve, mentre appoggia sul tavolo lo strofinaccio e fa scorrere una mano sulla superficie trasparente accanto a sé, la quale si attiva rivelando una sofisticata tv. Ed un viso celeste apparve, coronato da lunghi capelli biondi, appartenente ad un'inviata che conosceva fin troppo bene.
"… Come ricorderete dagli episodi degli ultimi tempi, non è la prima volta che assistiamo ad una simile performance da parte de l'uomo di ferro. Molti esprimevano più apprezzamento a Tony Stark da quando si è unito al fantomatico gruppo dei "venticatori", convinti che avrebbe cambiato le sue abitudini notoriamente narcisistiche. Bilancio della serata; un locale distrutto, alcune auto bruciate. Fortunatamente nessun ferito, grazie soprattutto al prodigioso intervento di Capitan America che, calmati i bollenti spiriti del compagno di squadra, lo ha trascinato via ancora visibilmente provato dalla serata nella sua sfavillante armatura. Per ora è tutto, ora può partire il servizio il quale mostra come Tony Stark alle prese con uno strano strip-tease, già cliccatissimo in ret…"
Appena rammenta che il capitano è ancora dietro di lui, Tony sfiora la tv con un dito. Il monitor si spegne, così come anche la musica che ancora rimbombava nella stanza. Un improvviso silenzio piomba nella stanza, pesante quanto il martello di Thor.

"Dimmi solo che non sei stato tu. Che non mi hai tolto tu… l'armatura."
Steve abbassa lo sguardo. Poi però lo rialza, uno strano sorriso dipinto sulle labbra.

- - -

Dal giorno seguente Steve prese a vivere nell'avveniristica torre Stark, in un lussuoso quanto enorme appartamento.
Sebbene talvolta Tony preferisca restarsene nella sua moderna villa fuori città, c'è però una simpatica scenetta che si ripete ogni mattina.

Toc.Toc.
"Sì, chi è?" Esordisce il capitano, spalancando la finestra della camera.
Due fessure azzurre incastonate in una maschera di ferro lo fissano, sospese appena fuori.
"Il postino, Capitan mani di burro".
Tuona la voce metallica dell'altro, prima di lanciargli dritto in faccia un bel pacco di giornali, freschi freschi di stampa.













Se qualcuno mai fosse arrivato fino alla fine di questa fiction idiota...! Ehilà, salve! Hai vinto un premio!

Ehm, sì, volevo dire. u___u
Ho visto questo film settimana scorsa, ormai. (Oddio, è passato così tanto tempo?? *__*) Sono emozionata come se ci fossi andata due minuti fa, pazzesco.
Ecco, è questo entusiasmo post-film e delle immagini fuorvianti trovate in internet che mi hanno portato a partorire questa cosa. Spero sia tutto giusto e non abbia commesso errori, ma non conosco benissimissimo tutto lo sconfinato universo Marvel. Anche se vorrei tanto.

Coomunque. Raramente scrivo cose "leggere" e ironiche. Spero comunque che questa pizzola pazzia sia anche solo vagamente gradevole. Mi lascereste un commentuccio per sapere che ne pensate?
*^*
(Se no vi mando un Aironmen che vi tira i giornali in faccia. Ecco.
)
Salut!


   
 
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