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Autore: Pan17    05/05/2012    6 recensioni
Ciao a tutti :) ricordate che Bulma in occasione dell'incontro di tutti i guerrieri Z (Saga dei Cyborg) dice che lei e Vegeta non stanno più insieme? Mi sono chiesta il perché e questo è ciò che ne è uscito :)
Spero vi piaccia
Si accettano anche critiche negative purché costruttive
Questa è la mia prima ff su Bulma e Vegeta xD siate clementi
Recensite e fatemi sapere cosa ne pensate :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nella più totale oscurità di quella notte tanto amara, un piccolo corpicino si aggirava per i lunghi corridoi di casa Brief. Spaventata e confusa, quella notte la bella Bulma aveva accantonato per un pò il sonno, per concedersi un momento di pace col mondo, dato che durante la giornata le era quasi impossibile rimanere un po' da sola. 

Nella grande città dell'Ovest quella notte aleggiava un grande senso di solitudine:

-la luna,che in quei mesi era stata la protagonista assoluta in quel teatro blu di mille spettatori, sembrava aver perso parte della sua lucentezza, quasi a voler partecipare al dolore della ragazza. 

-Le strade, generalmente troppo affollate in qualsiasi ora del giorno, erano state abbandonate a sé stesse, proprio come era accaduto a lei. 

- Quella sera non vi era un rumore a sconvolgere quel triste equilibrio, non un uccellino, non un auto, non un cagnolino, non una persona... NULLA... Come se ormai la natura avesse paura di rovinare un'armonia tanto inusuale per quel mondo caotico. 

Guardando la scena dalla porta di casa sua, Bulma capì che il suo cuore stava assaporando le stesse emozioni: era stata illusa, usata e poi buttata via, come se nulla fosse accaduto in quei lunghi mesi alla residenza del creatore della Capsule Corporation. 

Eppure il suo cuore continuava ad allentarsi alla visione di quella persona, la sua vista continuava a beffeggiarsi di lei quando i suoi occhi ricadevano su tanta perfezione, il suo animo continuava a inebriarsi di mille ricordi quando il suo sguardo si andava a posare su quei temibili ed elettrizzanti occhi. 

I brividi che le facevano ribollire il corpo diventavano sempre più frequenti e forti man mano che il tempo scorreva veloce e cattivo, e lei era lì ad osservare la scena senza poter far nulla di concreto, sentendosi cadere in un infinita oscurità, provando ad invocare il suo aiuto.. L'aiuto dell'uomo che tanto si era accorta di amare da qualche mese a questa parte... Un aiuto che però non giungeva mai... 

Tornò in casa, non riuscendo a sopportare quel freddo venticello che, prepotente, si imbatteva sulla sue pelle. 

Sentì una tristezza smisurata invadere il suo corpo, scorrere nelle vene che inevitabilmente la riportava a un grande senso di vuoto. 

"Non riesco più a sorridere... Ho il terrore di dormire, perché anche se nella realtà hai deciso di non essere più accanto a me, nei miei sogni ci sarai sempre, nel mio mondo ci sarà sempre spazio per te. 

Si, ho paura di dormire, aprire gli occhi domani mattina e rendermi conto di aver fatto solo un favoloso sogno. 

Ogni minuto in cui ti penso vale ore ed ore di sofferenza dopo, quando capirò di averti perso, probabilmente per sempre... Eppure, amore mio, non so farne a meno... Non VOGLIO fare a meno! Una parte del mio cuore, quella che più di ogni altra permetteva la mia vita sulla terra non batte più, perché tu, maligno e geloso, te la sei portato via nel momento in cui hai deciso di non vedermi più.

Ti cerco ma non ci sei, non ci sarai più per me..."

Il suo volto, ancora simile a quello di una ragazzina, sembrò purificarsi nuovamente al contatto con quelle dolci lacrime, che imperterrite le avevano preso a bagnare il viso senza sosta. 

Quei mesi erano stati i più belli della sua vita, accanto al suo principe. Ricordava ancora il giorno in cui, inaspettatamente, si era unita al suo amato per la prima volta: era stata una giornata di sole nella città dell'Ovest, e Bulma, assieme al padre, aveva appena fatto ritorno dalla Capsule Corporation. 

La mattina era trascorsa fra spese e litigi vari col fidanzato del tempo: Yamcha. Era forse da troppo tempo che i due discutevano animatamente per qualsiasi particolare sul quale non si trovavano d'accordo, ma Bulma quel giorno accettò di malo modo la situazione. Fin dai suoi lontani 16 anni non aveva avuto altro ragazzo all'infuori di Yamcha, non aveva avuto la possibilità di far altre esperienze, di capire realmente la natura dei suoi sentimenti, e proprio in quell'ultimo periodo stava divenendo perfettamente consapevole del fatto che probabilmente quell'infatuazione adolescenziale stava concedendo al suo cuore il posto per il vero amore. 

Naturalmente non fu una situazione facile da accettare, era pur sempre difficile far a meno di una persona che l'aveva accompagnata per gran parte della sua vita. Vegeta, che aveva approfittato con non molto entusiasmo alla proposta di albergare in casa Brief, dal canto suo dopo circa un anno sembrò sentirsi quasi completamente a suo agio in quel luogo, quasi parte integrante di quella piccola famiglia. Ragion per cui, fu lui la chiave per condurre Bulma ad una tanto bramata serenità: parlavano quasi tutti i giorni del più e del meno, spesse volte era Bulma ad intrattenere un monologo ma Vegeta si trovava sempre disposto ad ascoltare la sua coinquilina, ogni tanto rimanendo incantato a guardarla. 

Una delle tante notti in cui i due si ritrovarono in cucina a parlare scattò la scintilla, i loro occhi s'incontrarono e per un secondo parve che i due avessero perso qualsiasi contatto con la realtà, poi senza cambiar posizione, come se fosse impossibile sfuggire ad un attrazione tale lasciarono che le loro labbra sancissero l'inizio di un amore così grande. 

Ogni sera i due amanti erano soliti incontrarsi nella camera Della ragazza per dar nutrimento a quell'amore così forte e necessario, finché quegli atteggiamenti divennero una droga per i due, un abitudine. 

Poi dopo un anno qualcosa cambiò: lo scontro con i cyborg era sempre più vicino e il pensiero principale di Vegeta era sempre e solo sconfiggere "Karoth", indi per cui il giovane principe dei Sayan aveva automaticamente preso la decisione di allontanare Bulma prima che tutto potesse rovinarsi da sé e rendendo così  la separazione ancor più difficile. 

Lei quelle parole senza alcun nesso logico ancora non le aveva capite, Lei sentiva di esser disposta a morire, a fuggire dovunque pur di cominciare una vita con lui, sentiva che ormai la sua presenza fosse una certezza necessaria nella sua vita ed ora nella sue condizioni, una separazione avrebbe comportato conseguenze ancor più gravi. 

Mentre diede spazio così alle sue emozioni più intime, sprofondando in un pianto liberatorio, sentì cingersi le spalle da due possenti mani. 

Un brivido le percorse le braccia fino a raggiungere il suo cuore, ed emozionata e spaventata, alzò il viso per guardare ancora una volta il suo uomo, che velocemente si era preoccupato di sedersi di fronte la ragazza: non parlava e il suo volto non esprimeva alcuna emozione in particolare, ma i suoi occhi... Furono proprio quegli occhi a tradirlo, esprimevano dolore e frustrazione, nonostante apparentemente sembravano costituire il solito sguardo tagliente, che incuteva timore in qualsiasi persona. 

Vegeta, il grande principe dei Saiyan, si era abbandonato all'amore, e spaventato dalla situazione aveva deciso di scappare, lasciando nell'oblio più assoluto la donna che ogni notte, da un anno ormai, amava incessantemente. 

L'uomo dai lunghi capelli d'ebano alzò le mani in corrispondenza del viso della bella Turchese, con gesto tremendamente delicato le asciugò le lacrime, coprendosi di un velo di tristezza, percepibile ancora una volta attraverso gli occhi. 

Quelle mani, che negli anni precedenti si erano macchiate del sangue di milioni di innocenti, assassinati con atrocità e violenza, adesso erano capaci delle azioni più dolci, delicate... Delle azioni più umane! e a contatto con quelle mani la Brief sentì un forte calore in corrispondenza del suo cuore che la spinse a far tesoro di quel romantico gesto, assaporando ogni centimetro della pelle del suo amato Vegeta, cominciando così ad accarezzargli quelle mani che avevano spazzato via la sua sofferenza. 

Quasi fossero due ragazzini attenti a non farsi scoprire, la dolce coppia si recò in camera della ragazza, la quale sensualmente, fece sedere il principe sul letto, e accompagnando le mani con sottili baci, appena percepibili, cominciò a levargli la camicia. Vegeta, dal canto suo con foga liberò la sua amata dalla veste che gli impediva di scorgere tanta bellezza, rimanendo estasiato dalla purezza del corpo di quella donna; 

Ancora una volta le sue mani, quasi condotte da una forza magnetica, cominciarono a delineare ogni singola forma del suo corpo,e le sue labbra a poco a poco si posarono gentilmente sul collo bianco della bella, assaporando ogni sua piccola perfezione. 

Non riuscendo più a contenersi il saiyan, liberandosi da ogni oggetto di costrizione, prese la donna amata fra le sue braccia per trascinarla con sé sul letto e farla sua, probabilmente  per l'ultima volta. Vegeta, desideroso più che mai, continuava ad accarezzare dolcemente la sua donna mentre lei dal canto suo, passando con foga le piccole mani sui muscoli scolpiti del suo amato si abbandonava a dei piccoli gemiti di piacere. Poi nell'incanto più assoluto, ancora una volta in quella triste notte si appartennero, divenendo nuovamente un'unica cosa e sentendo in quell'unione tutto il senso della loro vita. 

Che quella fosse stata l'ultima volta poco importava, fecero l'amore nel modo più romantico possibile, come se dal giorno dopo la vita li dividesse a prescindere, tuttavia poco interessava ad entrambi, sapevano che qualsiasi cosa fosse accaduta al loro futuro, il dono più grande che la vita avesse mai potuto far loro l'avevano già ricevuto: il loro amore, e proprio con quell'amore che avrebbero trovato la forza di andar avanti, proprio con quell'amore che avrebbero convissuto per il resto della loro vita, anche se fossero stati divisi. Quella notte però non avevano trovato spazio per sofferenze, quella notte esistevano solo Bulma e Vegeta, e anche se dal giorno direttamente successivo avrebbero dovuto comportarsi come due completi sconosciuti per render meno dolorosa la separazione, quella notte l'avrebbero ricordata per sempre.

 

Erano sul letto sotto le coperte. 

Bulma abbracciava con gelosia il suo Saiyan, e Vegeta guardando il soffitto accarezzava la schiena della sua donna, drogandosi dei mille "ti amo" che la Turchese gli rivolgeva. 

Lei pensava, avrebbe dovuto dirgli la verità o tacere quel piccolo particolare? Proprio ora che avevano trovato serenità, doveva rovinare tutto con una notizia che lo avrebbe sconvolto maggiormente? 

Eppure era una cosa da affrontare insieme... Ma come avrebbero potuto se avevano appena deciso di dividersi? 

Ma lui aveva il diritto di sapere. 

Si fece coraggio e col cuore a mille, rivelò il suo segreto all'uomo che le aveva fatto conoscere l'amore vero, mentre quest'ultimo agghiacciato ascoltava le parole della sua donna. 

"Vegeta, sono incinta!" gli aveva detto. 

  
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