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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    05/05/2012    0 recensioni
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Regalo di compleanno per Yamamoto e Hibari, con i Varia come ospiti speciali!
“Goditi il tuo regalo! Quando avrete finito, fatemi sapere. Sarò felice di riportarvi a casa senza un graffio! A parte quelli che vi farete tra voi. Mamma Luss è dalla vostra parte~”
La comunicazione s'interruppe, lasciando i tre ragazzi senza parole.
Poi, Tsuna cominciò a levarsi il grembiulino candido e le scomode collant, sorridendo imbarazzato: “Buon compleanno, Takeshi.” disse, sporgendosi a baciarlo.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Dino Cavallone, Hayato Gokudera, Kyoya Hibari, Takeshi Yamamoto, Tsunayoshi Sawada
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TANTI AUGURI DAI VARIA!

§§§

“Uishishi, zitti, stanno per passare.”

“Bel-senpai, stai parlando solo tu.”

“Buoni bambini, oppure ci sentiranno~”

“Lussuria ha ragione, state zitti.”

Era troppo caldo per essere una semplice giornata di fine Aprile, anche per quella zona dell'Italia, decisamente troppo caldo, tanto da spingere i pochi passanti lungo quella strada statale a tenere i finestrini delle auto aperti. Un primo pomeriggio decisamente asfissiante, ma non per un gruppetto di mocciosi troppo cresciuti appostati dietro i cespugli, in evidente attesa di qualcuno.

Avevano smesso le divise che solitamente indossavano e avevano scelto gli abiti più colorati e appariscenti che possedevano, spiccando vividamente come una macchia di colore nel verde, come se qualcuno avesse lanciato sopra i cespugli un mezzo barattolo di vernice, e facevano una confusione che dire indiavolata era poco: qualche coltellino, poi, semplicemente sfrecciò fuori dalla macchia e andò a conficcarsi nel tronco di un albero, costringendo una famiglia di cincie a traslocare frettolosamente.

Poi, all'improvviso, udirono distintamente il rombo di un motore e la familiare sagoma della fuoriserie che stavano aspettando.

Una risatina sommessa si udì provenire dai cespugli prima che la prima saetta, una strana figura a strisce verdi e arancioni, sfrecciasse fuori, parandosi armata dei suoi coltelli sulla strada, lanciandoli contro il parabrezza e danneggiandolo appena: Bel sogghignò mentre balzava in alto, atterrando sul cofano e spalmandosi con il corpo contro il vetro, salutando con la mano il malcapitato guidatore dai capelli argentei, che sembrava bestemmiargli contro in tutte le lingue del mondo, la cui voce però era coperta dal suono del motore e dei freni.

Accanto a lui, con la testa tenuta bassa dalla mano del suo compagno, stava il loro obiettivo.

“Bel-senpai.” gli gridò Fran da qualche parte alla sua destra: “Non c'è bisogno di rompere il vetro, ha la capote abbassata”

Ci fu un attimo di impasse mentre Hayato, sempre tenendo il compagno per la collottola, frenava e faceva girare la macchina di quasi 180 gradi su sé stessa.

Quando finalmente il mezzo si fermò, e l'argenteo alzò la testa cautamente, vide che Belphegor era scomparso.

“Buon pomeriggio. Vero che vi farete rapire da noi senza protestare?”

Fran, con Mammon che gli fluttuava accanto, si era materializzato all'interno della macchina, strappando un gridolino spaventato al povero Tsuna, terreo in viso seduto al posto del passeggero.

“BASTARDI!” gridò Gokudera, infiammando l'Anello e attivando il Sistema C.A.I: “Cosa ha in mente Xanxus?!” sbottò, prendendo praticamente Sawada in braccio prima di generare una piattaforma di Fiamme per fuggire in aria.

Ma anche lassù vennero raggiunti, e da un pavone di fiamme dorate perdipiù che, in barba a tutte le leggi della natura, volava tranquillamente e aveva perfino la faccia sorridente di Lussuria: “Vogliamo solo divertirci un po', non vi faremo troppo male.” flautò il Sole dei Varia, “Abbiamo il permesso del Boss.”

Tsuna sbattè ripetutamente le palpebre, gli sembrava del tutto assurda quella situazione, decisamente, ma qualcosa gli diceva che c'era di più e che avrebbero fatto meglio ad assecondarli.

Così, non appena le Fiamme lo avvolsero, ignorò i richiami quasi disperati di Hayato, chiedendosi come mai la sua Famiglia traboccasse in quel modo di pazzi, e sperando che Xanxus non lo trattenesse troppo: voleva festeggiare il compleanno di Yamamoto, in fondo...

§§§

“VOOOOI! Perchè il Boss ha mandato me per rapire quel coglione dalla spada troppo lunga e dal cervello inesistente?!”

“Oh, Boss! Perchè questo ingrato compito?!”

C'era da chiedersi come avessero fatto le guardie dei Vongola a non notare quella lunga coda di capelli argentei sbucare da dietro un albero nel cortile dell'HQ, soprattutto come avessero fatto a non notare quei due sconosciuti, che indossavano le divise dei membri del CEDEF, penetrare nella base semplicemente saltando il muro di cinta.

“VOOOOI! Levi, smettila di piangere sui mutandoni dello stupido Boss e sbrigati! Prima ci portiamo via il moccioso, prima torniamo a casa!” sbottò Squalo irritato, agitando la propria spada in aria.

Levi, già per metà visibile data la mole del suo corpo, si rizzò in mezzo ai cespugli, guardandosi attorno con circospezione: “Dove sarà?” chiese a voce bassa.

“VOOOOOI! COSA CAZZO PENSI CHE NE SAPPIA?! Se è intelligente, sarà da qualche parte ad allenarsi con la sua spada!” gridò lo spadaccino, balzando all'interno della villa da una finestra lasciata incautamente aperta.

Venendo accolti, dentro la stanza, dall'irritante sorrisino del Guardiano della Pioggia dei Vongola.

Bene, la mappa che Mammon aveva dato loro prima di partire era del tutto errata: quale persona sana di mente avrebbe fatto arredare la propria stanza in stile dojo giapponese?

“Come avete trovato la mia camera?” chiese con tono pacifico il moro, sempre mantenendo quel suo sorrisetto: “Nessuno mi ha detto che sareste passati a trovarci.”

“VOI!! Nessuno è venuto a trovare te, bastardo! Siamo in missione e dobbiamo portarti via, con la forza!” Squalo stava facendo una gran fatica, e una gran violenza a sé stesso, per non affettare direttamente Yamamoto e portarne solo i pezzi a Xanxus.

“E dove volete andare? Non posso allontanarmi, Tsuna e Hayato stanno tornando a casa. E' il mio compleanno e-”

Non gli permise neppure di finire la frase: lo colpì allo stomaco e se lo caricò molto poco gentilmente in spalla mentre Levi, appostato accanto alla finestra, gli faceva cenno di sbrigarsi.

“VOOOOOI! QUELL'ARCOBALENO DEL CAZZO ME LA PAGHERA'!”

§§§

Fu l'impatto con il pavimento morbido e ricoperto di moquette a svegliare Yamamoto dal suo pisolino imprevisto, facendolo ritrovare immerso nel buio profumato di bergamotto e rose.

Il giovane Guardiano si guardò dubbioso attorno, non distinguendo assolutamente nulla di ciò che lo circondava: “C'è qualcuno? Squalo, sei qui?”

“E-Ehi! Yamamoto! Sei tu?!”

La voce di Hayato proveniva da un punto imprecisato davanti a sé.

“Gokudera, cosa ci fai qui?” chiese sorpreso il ragazzo, allungando le mani in avanti per andare a tentoni: “C'è anche Tsuna con te?” chiese dubbioso lo spadaccino: “Chissà che gioco stiamo facendo!”

“DEFICIENTE! Non è un gioco! E il Decimo non si è ancora svegliato! Non posso alzarmi e lasciarlo da solo!” sbottò la Tempesta nel panico più totale.

Takeshi drizzò le orecchie, preoccupandosi per le parole del compagno.

All'improvviso, una tenue luce illuminò la stanza, rendendo visibili sia Hayato che Tsuna, decisamente sveglio, entrambi seduti su un letto enorme e vestiti da...

“Sto bene, Hayato. E non sono convinto del fatto che questo non sia un gioco, sai?” cercò di sorridere confortante: “Ho l'impressione che qualcuno ci stia osservando, in effetti.” dichiarò il Boss, borbottando irritato per gli abiti che aveva indosso.

“Chi ve li ha messi addosso?” chiese Yamamoto con divertimento.

“Credo Lussuria... C'è stata una discussione perchè lui voleva gli abiti da maid mentre Belphegor quelli da principessa, ma evidentemente è stato Lussuria a spuntarla.” Tsuna rispose con tranquillità mentre faceva cenno a Takeshi di raggiungerli.

“VOOOOOI! Stupido moccioso, sbrigati a scartare il tuo regalo! Non abbiamo tutto il giorno!”

“Uishishi, non preoccupatevi, abbiamo avvertito noi che passerete la notte fuori. Dovreste ringraziare.”

“Bel-senpai, tecnicamente è il Boss ad aver avvertito, non tu. Sei stato abbastanza imbarazzante con la capote...”

“Reborn dovrà pagarmi gli interessi per questa cosa...”

“Tsu-chan~ Haya-chan~ Fate felice Yama-chan, suvvia! E' il suo compleanno dopotutto. Yama-chan, ti piacciono gli abiti che ho scelto?”

Le voci dei Varia sembravano provenire dalla lampada poggiata sul comodino.

“Goditi il tuo regalo! Quando avrete finito, fatemi sapere. Sarò felice di riportarvi a casa senza un graffio! A parte quelli che vi farete tra voi. Mamma Luss è dalla vostra parte~”

La comunicazione s'interruppe, lasciando i tre ragazzi senza parole.

Poi, Tsuna cominciò a levarsi il grembiulino candido e le scomode collant, sorridendo imbarazzato: “Buon compleanno, Takeshi.” disse, sporgendosi a baciarlo.

§§§

Dino sbuffò, a metà tra l'irritato e il preoccupato mentre esaminava per l'ennesima volta la lettera che Xanxus aveva spedito all'HQ dei Vongola solo pochi minuti prima: perchè, di tutti i giorni che il calendario segnava, Xanxus doveva scegliere proprio il compleanno di Kyoya per “rapire” il suo fratellino? E proprio mentre gli “dava” il suo regalo?

Che poi, Cavallone ne era certo: mancavano anche Takeshi e Hayato, non era difficile capire cosa avessero tirato fuori dal cappello quegli spostati della squadra di assassini...

Ciononostante, quando Ryohei era corso nella camera che occupava Kyoya all'HQ alla ricerca della Nuvola, non aveva potuto esimersi dall'aiutarlo.

Però se ne stava già pentendo.

Qualcosa, gli diceva che Xanxus non aveva architettato tutto da solo, ma era stato decisamente aiutato.

E Dino non aveva voglia di ficcare il naso in una faccenda del genere.

In fondo, Tsuna-otooto stava bene di certo e mettersi contro un piano di Reborn poteva essere molto pericoloso.

Erbivoro, vedi di sbrigarti.”

§§§

Un buon compleanno a Hiba e Yamamoto!

   
 
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