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Autore: Sikki    06/05/2012    0 recensioni
La realtà è sempre dura da accettare, ti studia come solo il peggior nemico potrebbe fare, conosce a memoria le tue debolezze e colpisce sempre quando meno te lo aspetti. La morte e la realtà un po’ si assomigliano, entrambe ti colgono alle spalle, ma soprattutto ti strappano da quello in cui hai sempre creduto lasciandoti… vuoto. I sogni invece sono qualcosa di meraviglioso che però è destinato a finire… Assomigliano quasi ad Euridice, così come lei svanisce tra le fiamme dell’Ade non appena incontra lo sguardo di Orfeo, i sogni sono destinati a sparire non appena il fautore di essi incontra la realtà.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mikey Way, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mi salverai dall’inferno, ma ti prego non voltarti mai indietro…





La pioggia cadeva incessantemente sbattendo contro gli spessi finestrini dell’auto. Erano tutti e tre lì dentro: Ray, Mikey e lui, mentre Frank si era separato dal gruppo per un sopralluogo della zona in cerca di altri ribelli o sopravvissuti. Gerard picchiettava nervosamente sul volante mentre teneva stretta tra le labbra una sigaretta ancora spenta. La tensione nell’aria era palpabile, anche Ray e Mikey sembravano non dare segni di vita, nessuno osava aprire bocca. Solo i loro respiri aleggiavano nell’abitacolo dell’auto tenendoli ancora ancorati alla realtà, se anche quel flebile e dolce suono fosse svanito sarebbero precipitati in un pozzo fatto di tenebre e demoni: incarnazioni delle loro paure più profonde. La pioggia aveva aumentato il ritmo con il quale cadeva dal cielo coperto da una fitta coltre di nuvole scure e, come lo scrosciare della pioggia, anche il cuore di Gerard aveva cominciato a battere sempre più velocemente; sentiva qualcosa stringergli lo stomaco in una morsa ferrea, un brutto presentimento si faceva strada tra i mille pensieri accompagnato da forti brividi. Decise di pensare ad altro, al ritorno a casa da vincitori, attribuendo quei tremiti al freddo.
I minuti passavano, la tensione aumentava così come i mozziconi di sigarette e i bicchieri di caffè sparsi sui tappetini dell’auto. Gerard teneva lo sguardo fisso fuori dal finestrino, strizzava gli occhi cercando di scorgere in mezzo alle fitte gocce che senza tregua cadevano sempre più velocemente la familiare figura di Frank… i suoi capelli castani, la sua espressione furba ma, al contempo, così tenera da fargli stringere il cuore… ma soltanto il vuoto assoluto riempiva la sua visuale, quel vuoto che in quel momento gli stava invadendo il cuore. Mikey, rigido sui sedili posteriori, fissava il fratello stringere sempre di più la presa sul volante, quasi a cercare conforto in quello; vedeva le sue nocche bianche e, in un certo senso, riusciva a leggere nei suoi pensieri. Gli appoggiò dolcemente una mano sulla spalla avvertendo la sua muta richiesta di aiuto. Gee strinse la mano del fratello con le sue, grato del suo conforto e del suo aiuto.
“Non preoccuparti Gee, tra poco lo vedremo tornare” Mikey lo pensò appena, ma Gerard gli rispose inaspettatamente con un sorriso pieno di fiducia e tristezza.
- Ragazzi, io non ce la faccio più, vado a controllare che succede – la voce di Ray squarciò il silenzio e la tensione arrivando chiara e forte come un urlo strappando Gerard dai suoi pensieri.
- Stai attento per favore – sussurrò Mikey all’amico porgendogli la sua ricetrasmittente e passandogli una mano tra i capelli ricci. Senza dire altro, Ray si immerse nella pioggia scrosciante pronto a sfidare qualsiasi cosa pur di trovare il suo compagno di squadra, nonché suo migliore amico. Gerard non accennava a muoversi, rimaneva pietrificato al suo posto; se Mikey non avesse visto la condensa uscire dalla bocca leggermente schiusa del fratello, avrebbe giurato che avesse persino smesso di respirare.
- Tranquillo Gee, Frank ce l’ha sempre… - le parole del biondo furono interrotte dal gracchiare metallico della ricetrasmittente.
- Gerard! 36 a nord… e 13 a ovest, fai presto! – la voce di Ray giunse incrinata alle orecchie dei due ragazzi seduti nell’auto. Cos’era successo? Perché Ray urlava? Perché si sentivano degli spari in sottofondo?
Perché accadeva tutto così velocemente?
Mettendo fine al flusso sconnesso di pensieri, Gerard girò la chiave nel quadro inserendo subito la marcia, non gli importava sapere dove stava andando, si fidava di Ray ma soprattutto doveva trovare Frank.

La realtà è sempre dura da accettare, ti studia come solo il peggior nemico potrebbe fare, conosce a memoria le tue debolezze e colpisce sempre quando meno te lo aspetti. La morte e la realtà un po’ si assomigliano, entrambe ti colgono alle spalle, ma soprattutto ti strappano da quello in cui hai sempre creduto lasciandoti… vuoto. I sogni invece sono qualcosa di meraviglioso che però è destinato a finire… Assomigliano quasi ad Euridice, così come lei svanisce tra le fiamme dell’Ade non appena incontra lo sguardo di Orfeo, i sogni sono destinati a sparire non appena il fautore di essi incontra la realtà. Fatto sta che il colpo che ricevette Gerard, preciso al centro del petto come sparato dal migliore cecchino, lo fece scontrare in un modo troppo duro e violento con la realtà, costringendolo ad abbandonare per sempre i suoi sogni, come Orfeo abbandonò per sempre Euridice. Quella notte aveva perso l’unica persona a cui era strettamente legato. Solo una speranza gli era rimasta, solo una frase detta da Lui prima di lasciarlo per sempre: Mi salverai dall’inferno, ma ti prego non voltarti mai indietro” 














Note: i fatti narrati bla bla bla, ormai lo sanno tutti a memoria...
Ehm.... non so che dire, è la prima volta che mi cimento in una Frerard (abbastanza triste tra l'altro) quindi siate magnianimi...
Non so come mi siano venuti in mente Orfeo ed Euridice (per chi non sapesse chi sono consiglio di andare a leggere il mito)
Comunque....




Buona notte Los Angeles (?)
  
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