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Autore: ENS 2    06/05/2012    3 recensioni
Il Flagello proietta la sua ombra sul Ferelden. I sei sopravvivono, ma solo uno diventa un Custode Grigio. Questa storia li segue, chi più chi meno, nelle loro avventure all'ombra del Flagello.
P.S. Vorrei poter scrivere che ho scritto questa ff mentre ero sulla tazza del water, ma sarebbe una menzogna.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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E se tutti i sei eventuali custodi sopravvivessero? Con questa premessa, inizio una storia che in quanto a lunghezza teorica non ha nulla da invidiare al Signore degli Anelli. I sei, ovviamente, non saranno tutti votati alla distruzione del Flagello: alcuni metteranno su compagnie di mercenari, uno di essi diverrà Custode Grigio ecc. ecc.. Vedremo anche i nostri amatissimi comprimari. Vi ringrazio per l'eventuale lettura e vi prego di recensire se leggete, perfavore.

 

Portarsi a letto Irving




- Prego immaginare qui fedelmente riportata la frase di Duncan sul Flagello. Grazie. -



Ridacchiando Jowan schizzò l’amico. “Smetti di fare discorsi noiosi!”.
Tentò di dire anche altro, ma l’acqua, improvvisamente bollente, non glielo permise.
“Sei un cretino! Caz- non sai scherzare!” urlò Jowan al suo compare.
Quello lì, impassibile, si limitò a socchiudere gli occhi e ad agitare lentamente una mano. Mentre l’amico scottato congelava d’impulso l’acqua del catino, torturandosi ulteriormente, tolse da un gancio sulla parete un paio di mutande e le porse a Jowan, in quel momento occupato a sgelarsi gli attributi, tutto questo con una serafica espressione.
Ancora con la biancheria in mano, alzò metaforicamente gli occhi al cielo. “Sei troppo impulsivo. Già hai difficoltà ad andare con le ragazze, se ti congeli pure lì neppure io potrei salvarti” disse calmo.
Effettivamente, le rare volte in cui Jowan era riuscito ad abbordare con successo una ragazza, era stato il contrario. Le fanciulle, esortate da Cornelius, regalavano all’amico un po’ di sano piacere. Cornelius aveva un grande ascendente sul sesso femminile. Ma non seduttivo. Sapeva essere divertente, comprensivo, calmo ed aveva un certo fascino. Inoltre chiunque poteva chiedergli un ripasso su qualche incantesimo non compreso. Queste qualità, in un ambiente promiscuo come il Circolo dei Magi, gli davano grossi vantaggi.
Jowan, irritato, uscì dall’acqua e si asciugò con la magia, creando un venticello molto piacevole. Sbuffò e diede a Cornelius uno sguardo corrucciato. “Comunque, ti ho solo schizzato. Non puoi bollirmi perché mi stufo a sentire una battaglia di trecento anni fà”.
“Tu avevi introdotto l’argomento”.
“No, io ti avevo chiesto di parlarmi del ghiaccio usato per combattere” disse Jowan. Scosse la testa e continuò “Divaghi sempre”.
Lievemente scocciato, Cornelius si voltò e si avviò verso il letto. Entrambi avevano la fortuna di avere i letti al limite opposto della stanza, il più lontano possibile dalle latrine. “Esempi” si limitò a dire “sono il sale del discorso”.
La discussione cadde lì. Jowan, finitosi di vestire andò alla cappella del primo piano, senza che Cornelius lo sapesse, dato che oltre a rimanerne stupito, avrebbe anche disapprovato. Ma Jowan, per buona pace dell’anima dell’amico, non aveva intenzione di pregare. Cornelius si limitò a stravaccarsi sul letto e dormì tutto il pomeriggio, approfittando del giorno di riposo. Ovviamente non avevano litigato. Semplicemente, non avevano più niente da dirsi.
            Verso sera, una cuscinata lo svegliò.
“Uccidere il rompipalle”.
Ma così non andò.
Una bella elfa dai capelli mori, con un sorrisetto compiaciuto gli urlò quasi: “Sveglia Cornelius! Ti vuole Irving!”
Il ragazzo, pensando giustamente che un trattamento simile gli desse il diritto di difendersi, generò un vortice in viso della ragazza, lasciandola senza fiato. Ignorando le sue proteste, sceso già vestito dal letto iniziò con calma invidiabile ad arrancare verso i bagni. Arrivato, si lavò con cura maniacale il viso. L’elfa lo fissava in silenzio: urlargli contro non serviva, Cornelius appena svegliato non andava mai di fretta e lei non avrebbe cambiato ciò. Perdipiù Irving apprezzava la flemma dell’allievo.
Finito di sezionarsi la faccia, il mago iniziò ad avviarsi verso lo studio del maestro, chiedendo al contempo alla ragazza delucidazioni. “Lyn, perché Irving mi vuole?”.
“Non ne ho idea. Con te parla di cose che gli altri apprendisti si sognano soltanto”
“Già, come quella volta che mi chiese se stesse meglio con la tunica verde o quella blu. Ad Irving il verde dona.”
“Cosa?” Lyn si fermò e lo fissò incredula “Perché ti dà tanta confidenza?”.
Lui continuò a camminare, ignorando la domanda. Nel Circolo c’erano molte voci sull’invidia di Lyn. Lei ambiva a diventare Prima Incantatrice, ma Cornelius era il suo imbattibile avversario. Più astuto, più abile, più forte, comprensivo, propenso all’insegnamento e all’organizzazione, amore per lo studio ed aveva addirittura la fiducia di tutti, soprattutto di Irving, che lo trattava come un figlio. Quando l’elfa avesse avuto la possibilità di diventare Prima Incantatrice, Cornelius si sarebbe sicuramente fatto avanti, prendendole il posto. Quindi nei confronti del mago era astiosa ed irritante. Ma Cornelius conosceva le voci. Gli procuravano una grande soddisfazione, ed il comportamento irritante della ragazza non lo colpiva grazie a questa consapevolezza. Lyn, non sentendo risposta, gli sbuffò contro e riprese a camminare.
“Perché Irving mi vuole”. Una frase semplice detta con noncuranza.
“Non me l’ha detto. Stavo entrando nella cappella quando mi ha incrociata e mi ha chiesto portarti da lui” disse lei.
“Irving è misericordioso e ti ha salvata dal rincoglionimento eterno. Dovresti portartelo a letto per ringraziarlo”.



Vie Profonde che più profonde non si può.
Salve, cari lettori. Sono io, ENS, e vi saluto dal mio quartier generale, ovvero qualche pelle di bronto a mo' di tappeto per terra, la mia amata stufetta magicamente alimentata, che chiamo Vader, ed una marea di prole oscura sbavanti attorno. Salutate ragazzi.
Prole oscura sbavanti: Bghfgghfhgggh!
Non traduco o devo alzare il rating. E siamo ad arancione. Cari lettori, spero che il mio delirio vi garbi e vi saluto. Al prossimo capitolo. * rivolto ad un discepolo * Dov'é il water?

  
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