Non chiedetemi perchè ho sfornato questa follia. L'ho fatto e devo ammettere che la stranezza della "coppia" mi lasci a soddisfatta (essendo io una crack-pairingista). É una MinazukixUnohana, breve e senza pretese.



Chiama il mio nome

Aveva le mani morbide. Era per questo forse che adorava il suo tocco gentile.
Aveva una voce pacata. Ed era forse per questo che adorava quando le sue labbra piene si aprivano e scandivano il suo nome.
Detto da lei risultava incredibilmente armonioso.
“Mi” e la voce piano si alzava a farsi sentire senza tradire la sua delicatezza, “na” e la melodia del “mi” si prolungava enfatizzando quel tono dolce della voce e poi toccava a “zuki” che pronunciava ininterrottamente sapendo rendere dolce e melodiosamente armonico quel suono così secco e spigoloso.
Amava oltre modo quando chiamava il suo nome. Ed ogni volta che accadeva la spada doveva reprimere quel velato senso di piacere che l'accarezzava come seta.
Non poteva negarlo, e non voleva farlo, Minazuki amava la sua padrona.
Una donna che rappresentava quanto di più vicino all'essenza di un vero fiore: delicata, di una bellezza per nulla eccessiva e abbastanza forte da sopravvivere e da potersi permettere di farlo anche stando ferma.
“Mi-na-zuki”
E ancora quella voce dolce, melodiosa e forte.
Lei stava chiamando il suo nome, necessitava della sua essenza.
E per nulla al mondo Minazuki gliela avrebbe negata.