06/05/2012
3 recensioniJack, non sarai mai soltanto un ricordo.
Rose accompagnò la nipotina Catherine a letto, come tutte le sere a questa parte.
“Nonna, ti va di raccontarmi ancora del Titanic?” le chiese immersa nel verde delle sue lenzuola.
“Tesoro, cosa c’è da raccontare ancora?”
“Cos’è successo dopo? Questo non l’hai raccontato a Lovett.”
L’anziana donna fece un piccolo sorriso che le illuminò il volto “D’accordo, ma copriti bene …”
“Ancora buttata sulla sagoma della porta, sentì un ragazzo chiamare i caduti in mare. Chiedeva ripetutamente se ci fosse ancora qualcuno. Ma io non avevo voglia di rispondere, volevo starmene lì a cantare e guardare le stelle aspettando qualcosa che sapevo non sarebbe mai arrivato. Poi all’improvviso i battiti si fecero più forti e mi ricordai Jack, ricordai la promessa che gli avevo fatto. Gli stretti la mano e lo chiamai, ma lui – con gli occhi serrati – non rispose più. Era morto, e anche se mi costava ammetterlo avrei dovuto lasciarlo semplicemente andare alle acque gelide dell’Atlantico, se volevo mettermi in salvo. Mi chiedevo quanto fosse stato sadico il destino, ma non ne avevo il tempo. Non avevo tempo di pensare. Mi buttai in acqua e sentii il mio corpo gelare, presi un fischietto e suonai con tutto il fiato che avevo nei polmoni, mi sentirono e mi presero con loro. Da dove trovai la forza per tutto questo ancora non lo so. So solo che Jack è sempre stato con me, non mi ha mai lasciata un secondo da sola. E anche quando sposai tuo nonno, io seppi che lui era felice per me perché sapeva che io avrei per sempre amato solo lui. Ho costruito tutta la mia vita in base alla promessa fattagli. Ho vissuto come se lui fosse al mio fianco e, in un certo senso, lo era.
Sai tesoro, quando si trova la persona giusta di cui ci si innamora perdutamente non riusciresti a immaginare una vita senza di essa, io invece l’ho dovuto fare e l’ho fatto per lui. Io e Jack non eravamo semplicemente innamorati, eravamo un’unica persona. Spesso ho pensato che morire al suo posto sarebbe stato meglio, ma poi di sera guardo il cielo e c’è sempre una stella che mi ricorda di lui. La più pura, la più splendente e sono convinta che da lassù mi stia ancora dicendo che incontrarmi è stata la miglior cosa che potesse mai capitargli e morire è stato il prezzo da pagare per quei tre giorni perfetti.”
Rose si accorse che la nipotina era già sprofondata nel mondo dei sogni e un sorriso candido le incorniciava il volto. Si alzò lentamente dalla seggiola e si diresse verso la finestra.
“E cosi quel ‘salti tu, salto io’ ci ha portati qui, eh? Siamo diventati una grande cosa Jack, sai … ho persino cavalcato un cavallo, nel 1915.” Una lunga pausa. “Ti amo Jack, e mi manchi tanto. Se mi vedessi adesso ti ricrederesti su di me, sono una vecchia rugosa con i capelli cotonati.” Un bagliore inaspettato dal cielo fece sussultare Rose. “Ci incontreremo di nuovo Jack, e manca meno di quanto credi. Cavalcheremo insieme le nuvole del cielo e ci sposeremo, uniti da Dio in persona. Buonanotte Jack, a presto. Non ti lascerò mai andare, non sarai mai solo un ricordo.”
Mi emoziona sempre scrivere di Rose e di Jack, ho voluto immedesimarmi in Rose dopo del viaggio dai cercatori di tesori, ho voluto pensare a come si sarebbe potuta sentire e grazie alla nipotina Catherine ho dato vita ad un piccolo resoconto della sua avventura, anzi, della loro avventura. Credo che Rose e Jack siano esistiti davvero - magari con altri nomi - e che questo piccolo omaggio da parte mia sia solo un piccolo omaggio (xD) alla grande storia creata da Cameron, ci ha fatti tutti sognare Titanic, vero? =D
Se vuoi, lettore, postami una recensione te ne sarò grata :)
xwannabewriter.